VENEZIA: LA NUOVA CUCINA DELL’ANTINOOS’
Con oltre 400.000 visitatori ogni anno, la Peggy Guggenheim Collection a Palazzo Venier dei Leoni, sede di una delle più importanti collezioni d’arte dell’Avanguardia del Novecento, è la seconda tra le mete d’arte più frequentate di Venezia dopo Palazzo Ducale. A poche calli di distanza c’è lo splendido Sina Centurion Palace, un gioiello di ospitalità ed eleganza cinque stelle lusso che si erge sul Canalgrande, non distante dalla Chiesa della Salute e Punta della Dogana.
Un molo privato, un incantevole giardino interno, il ristorante gourmet Antinoos’, ricercati e panoramici ambienti comuni, 50 lussuose camere e suite e uno staff attento e premuroso, rendono il soggiorno davvero unico. Un hotel di design di proprietà della famiglia Bocca, con elementi d’arredo preziosi e ricercati dislocati in ogni camera e ambiente in un legame con l’arte mai venuto meno, fin dal paziente e accurato restauro conservativo che ha impegnato gli architetti a lungo e ha riportato il lussuoso palazzo Genovese oggi Sina Centurion Palace all’antico splendore.
L’offerta enogastronomica del ristorante Antinoo’s rappresenta un punto d’onore nella proposta complessiva dell’hotel e ha caratterizzato in questi anni una tensione senza battute d’arresto verso percorsi del gusto mai scontati.
Il ristorante panoramico accoglie gli ospiti con due colorate sale di design, la white e la red room, mood innovativo con richiami agli anni ‘70, suggestioni tra rosso vermiglio e bianco cangiante, forme geometriche in rilievo, arredo moderno ed evocativo con comodi divani, poi una grande vetrata e una terrazza a bordo acqua da cui godersi il Canalgrande.
In queste settimane l’avvicendamento tra l’ottimo Massimo Livan e il promettente Giancarlo Bellino, sous chef dal 2013, che ora guiderà la cucina dell’Antinoo’s. “Entusiasmo, voglia di fare, umiltà e creatività: sono queste le caratteristiche che ci hanno spinto a confermare come Executive Chef, Giancarlo Bellino” spiega il General Manager, Paolo Morra “Abbiamo piena fiducia in lui e nella nuova brigata, un team affiatato, e fortemente motivato, nel contempo ringraziamo Chef Massimo Livan per il lavoro svolto con impegno e dedizione in questi anni e siamo pronti a guardare al futuro”.
Uno stimolante progetto professionale che si consolida e coglie nuove sfide per lo chef trentaseienne originario di San Paolo di Civitate (Foggia), che negli ultimi sei anni è stato secondo chef all’Antinoos’ e prima ancora ha collaborato con l’Hotel Europa & Regina di Venezia, il Villa San Michele di Firenze, il Grand Hotel Park di Gstaad (Svizzera). Il nuovo corso dell’Antinoos’ trarrà ispirazione dalle sue esperienze e dal suo vissuto in una proposta di cucina tesa a valorizzare senza incertezze le ricercate materie prime e i singoli sapori: “sarà una cucina contemporanea, identitaria, che guarda con rispetto alla materia prima” conferma Giancarlo Bellino “semplicità e schiettezza senza forzature, con continui rimandi alla tradizione e alla cultura italiana sposando lo stile del Sina Centurion Palace”. Un rapporto fiduciario con la direzione e la proprietà che in questi anni ha dato i suoi frutti e ha premiato lo chef pugliese: “ho accolto questa proposta con grande entusiasmo, lavorare all’Antinoo’s Lounge & Restaurant è un grande onore. E’ una realtà luxury nella quale scoprire il fascino di Venezia giorno dopo giorno, tra eleganza, charme e alta cucina”. Novità anche in sala dove accanto al maître Nicola Nardo è arrivato Matteo Molinari, con esperienze di rilievo in ristoranti stellati internazionali, che aggiungerà competenza e personalità al servizio, rafforzando l’interazione tra sala e cucina. Tutta da provare la nuova carta di primavera di Giancarlo Bellino, un’immersione nelle suggestioni della laguna con consistenze e contrasti sempre ben calibrati, cromatismi ed estetica del piatto non cercano di blandire a tutti i costi e i sapori della memoria ritornano più e più volte, valorizzati da giochi di temperature e tecniche contemporanee ben padroneggiate che regalano all’esperienza divertimento e intensità, i piatti rispondono al territorio senza esserne ostaggio, progettati con estro, eleganza e meditata semplicità.
Si inizia con la morbida e saporita Piovra scottata, con crema di patate e alghe, crumble mediterraneo, pane, pomodoro, origano, olive nere. Rimanda al mare e alla miglior materia prima la succulenta e armoniosa Capasanta, servita con maionese di spinaci, caviale pregiato italiano e supplì. Essenziale, pulita, elegante la Tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo ai frutti acidi, con le note volutamente aspre e fruttate di mango, kiwi, mela verde e gelatina di ribes, e la centrata chiusura agrumata della neve al pompelmo.
Sontuosa e regale l’Anguilla croccante di Caorle, servita in un letto di fagiolini verdi con shiso e sorbetto all’aceto balsamico di Modena, dove la tempura è perfetta e risulta ben congegnato il gioco di caldo e freddo, dolcezza e acidità della chiusura col sorbetto. Contrasti appropriati e cotture perfette nelle Linguine di Gragnano Vicidomini con spiccate note iodate e agrumate, insieme al crudo di mazzancolle con profumo di lime e salicornia.
Uno sguardo al nord con l’ottimo Black cod servito al vapore con carpaccio di asparagi bianchi di Bassano e ristretto di pesce aromatizzato alla vaniglia, dove l’intensità e la consistenza quasi burrosa del merluzzo carbonaro fa il paio con sensazioni nuove ma già vissute. La conclusione è affidata a una sorprendente Crema di banana con gelato al cioccolato bianco, lime, biscotto di frolla al fior di sale e meringa, al palato setosa, coinvolgente ed eterea. Fragranti i quattro diversi pani, all’aneto, al pomodoro e lime, bianco e carasau, accompagnati a un delicato olio extravergine di oliva della Maremma toscana. Un’esperienza appagante che per la gioia degli avventori gourmet si esprime in 4 menù stagionali, 1 menù tradizione e 1 menù degustazione. Servizio professionale e attento. Carta dei vini ampia e ragionata con oltre trecento etichette che giungono dal territorio, dalla Penisola e dalle più vocate regioni del mondo.