LA RAIA: RELAX E CHARME TRA I VIGNETI DEL GAVI

Tra i luoghi che ispirarono Umberto Eco, nella stesura del romanzo “Il nome della rosa”, c’era anche Gavi. A stimolare la fantasia del famoso scrittore, si suppone siano state le anguste cellette del settecentesco palazzo della Cheirasca di Gavi, sede di un antico seminario, frequentato negli anni Settanta da artisti e intellettuali come Gillo Dorfles, l’architetto Konrad Wachsmann e appunto Umberto Eco, attirati dalla vivace attività culturale del pittore Eugenio Carmi, che vi risiedeva.

photo credits Paolo Calamarà

Un territorio così ricco di storia e bellezze paesaggistiche da meritare il viaggio, scenario ideale per escursioni a piedi o in bicicletta, visitando la città romana di Libarna, che risale al II secolo a.C. dove ammirare gli scavi archeologici, oppure seguendo le tracce di Fausto Coppi, che qui era nato e vissuto, ripercorrendo i luoghi dove amava allenarsi o raggiungendo Novi Ligure dove si trova il Museo dedicato al Campionissimo, icona di un ciclismo eroico, che rivive negli oggetti d’epoca, nei trofei e in quelle biciclette che hanno vinto tutto.

photo credits Paolo Calamarà

Gavi, località dell’alessandrino famosa per il rinomato vino bianco, è posta al centro di un territorio tutto da scoprire non ancora così battuto dal turismo di massa, che trova nella tenuta La Raia, un esempio di ospitalità e wellness di alto profilo. Un elegante resort di proprietà della famiglia Rossi Cairo, sorto dove un tempo si trovava l’Osteria Lomellina, un antico postale ottocentesco circondato da suggestive alture vitate, che si intersecano formando dolci e verdi geometrie. Un grande progetto, firmato dallo studio deamicisarchitetti, che ha riqualificato l’intera area, partendo dall’antica locanda posta tra Gavi e Novi Ligure, lungo la “strada delle ville”, in un territorio punteggiato dalle dimore estive dei nobili genovesi.

photo credits Riccardo Gasperoni

Una meta che si rivolge a un turismo che ricerca il bello, l’ecosostenibile, il bio, la buona cucina e cerca un soggiorno di charme per immergersi nella natura, vivere un’esperienza di completo relax. Un angolo di paradiso affidato alla professionalità e alla passione di Joao Mendes De Almeida e Stephanie Loison, che hanno riversato la loro esperienza, acquisita in importanti strutture alberghiere internazionali in Italia e all’estero, nella direzione dello stupendo resort, infondendo una particolare attenzione al benessere dell’ospite. “Guidare La Raia, significa per noi essere vicino agli ospiti personalizzando il loro soggiorno, per farli sentirli a casa, vorremmo che ricordassero un’esperienza dove sono stati coccolati e la nostra presenza è discreta. La locanda è questo, un posto dove vieni per rilassarti, un albergo che non è un albergo, ma ci sono tutti i servizi di cui hai bisogno, e puoi goderti il relax, la buona cucina e il buon vino. L’estate ormai è terminata, arriva l’autunno e poi l’inverno, gli ambienti mutano, e vivi di più l’interno della casa, ti svegli con il camino acceso, fai colazione e poi una passeggiata, vivi la casa partecipando a un wine tasting, ascoltando buona musica, godendoti la spa e un buon libro”.

Le tonalità verdi con cui è dipinto l’edificio, richiamano il territorio circostante e sposano il paesaggio, mentre tutti i materiali utilizzati nella costruzione e nelle finiture sono eco sostenibili, privilegiando i fornitori e la mano d’opera locale, incentivando così l’economia del territorio. In prossimità dell’ingresso un grande orto botanico di erbe aromatiche ispirato alla tradizione del giardino all’italiana, accoglie gli ospiti, mentre un secondo giardino, che si rifà alla filosofia del celebre paesaggista francese Gilles Clément, ospita specie vegetali autoctone.

photo credits Strada

Edificata mantenendo l’antica fisionomia della vecchia cascina, la locanda dispone di 10 camere tutte diverse e 2 appartamenti, l’arredo degli ambienti comuni e delle stanze, è realizzato in un personalissimo stile scelto dalla proprietà ispirandosi a un design antico e contemporaneo, che miscela pavimenti con giochi geometrici realizzati da un artigiano, mobili d’antiquariato, oggetti di design ed elementi realizzati su misura, con bagni in marmo di Carrara, ottoni, e porte antiche restaurate, o in legno naturale.

photo credits Paolo Calamarà

Una suggestiva atmosfera coloniale avvolge gli spazi comuni al pian terreno, dove stanze comunicanti arredate con gusto, sono impreziosite da lampadari vintage, tavoli in cedro naturale e teak, un grande camino, salotti e comode poltrone, l’ideale per godersi il tea-time del pomeriggio, con torte fatte in casa, selezioni di infusi e tea, o dove prepararsi a qualsiasi ora del giorno e della notte, un drink, nel fornito honesty-bar, senza dover ricorrere al barman.

Dopo una passeggiata, una pedalata tra le colline, o un’escursione a cavallo, l’esperienza può proseguire con una nuotata nella piscina riscaldata esterna e interna, oppure con una bio-sauna, un bagno turco o un massaggio tonificante nella spa, rilassandosi nel solarium o nella zona relax, ascoltando buona musica. Il break fast è tra i punti forti dell’esperienza, ogni mattina una tavola viene imbandita con le specialità pensate dagli chef, biscotti, torte, plum-cake, pane, focacce, tutti preparati home made, insieme a marmellate fatte in casa, yogurt, formaggi, salumi, latte, uova di una fattoria vicina, preparate al momento.

photo credits Paolo Calamarà

Ammirando lo spettacolare panorama della valle e delle colline vitate, la cena è una buona occasione per immergersi nella più antica tradizione piemontese, senza preclusioni verso la cucina di altre regioni d’Italia e del mondo. Le proposte degli chef Valeria Leardi e Simone Bonvini – che guidano anche la scuola di cucina, dove gli ospiti possono conoscere le eccellenze locali e i piatti della tradizione piemontese – sono a base di ingredienti stagionali e territoriali reperiti nei dintorni, come la frutta, la verdura, le erbe, i cereali, la carne di Fassona che viene dalle mucche che pascolano nella tenuta. La cucina ispirata alla tradizione, è leggera e creativa con i gamberi alle zucchine, datterini e pecorino; il flan di piselli, Parmigiano, riso venere e nocciole del Piemonte; gli agnolotti del plin; le pesche confit con crema Valeria; l’ananas grigliata con gelato di crema, da sposare all’ampia e ricercata carta dei vini. Etichette dall’Italia e dal mondo, ma anche una selezione di vini biodinamici che si producono nella Cantina La Raia, realizzata in terra cruda, dal noto architetto Martin Rauch e nella Tenuta Cucco, azienda in Serralunga d’Alba, entrambe di proprietà della famiglia Rossi Cairo.

La cantina La Raia, inaugurata nel 2012, si può raggiungere percorrendo un sentiero panoramico che passa attraverso i vigneti di Cortese e Barbera, per fare la conoscenza con l’enologa Clara Milani, ripercorrendo i processi di lavorazione e degustando le etichette della tenuta, senza dimenticare l’arte e la cultura, che a La Raia ricoprono un ruolo fondamentale: la tenuta ospita, infatti, una scuola steineriana e una fondazione d’arte, con opere site specific di grande formato realizzate da artisti internazionali, tra cui il suggestivo “Palazzo delle api” di Adrien Missika, da ammirare in vari punti della proprietà.

 

 

 

Locanda La Raia

Località Lomellina 26

Gavi (AL)

www.locandalaraia.it

 

Cover: photo credits Paolo Calamarà