Enologica 2017 ha fatto “centro”

Si è conclusa il 20 novembre, a Bologna, l’edizione 2017 di “Enologica”, l’evento organizzato per il quarto anno consecutivo da Enoteca Regionale Emilia Romagna a Palazzo Re Enzo.

Un’edizione a cui abbiamo partecipato personalmente, riscontrando tutta una serie di fattori vincenti: la sede, nel cuore della città, l’organizzazione, la piacevolezza degli incontri, la professionalità degli operatori, la bontà della una produzione enoica di una Regione molto variegata e complessa.

Non è facile inquadrare il panorama dei vini dell’Emilia Romagna, che comprende terroir diversi, un piccolo universo costellato da piccole e grandi produzioni, distanti tra loro. Enologica ci è apparsa come l’occasione giusta (e valida) per capire che l’Emilia romagna non è solo Sangiovese e Lambrusco.

Per tutte e tre le giornate sono stati migliaia i wine lovers e i giornalisti, sia italiani sia esteri, che si sono lungamente intrattenuti fra i 118 espositori, dialogando con i produttori e degustando la selezione di vini che ogni azienda aveva portato al Salone.

Enologica chiude questa edizione con piena soddisfazione non solo per Enoteca Regionale, ma anche per tutto il nostro comparto vinicolo, poiché è diventata a livello nazionale la manifestazione più rappresentativa per un unico territorio, raccontato in maniera dettagliata e coinvolgente attraverso i vini che ci caratterizzano, dai vitigni principali agli autoctoni. Enologica, di fatto, con questa edizione ha gettato le basi per il futuro diventando il punto di riferimento per la presentazione dei vini emiliano romagnoli al pubblico, operatori e giornalisti italiani e internazionali” ha dichiara soddisfatto Ambrogio Manzi, Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna.

Gli ha fatto eco un caro amico e collega come Giorgio Melandri, il curatore di Enologica: “L’Emilia Romagna è sempre più una squadra. Motivata e unita, aperta al mondo e capace di un racconto che attinge a piene mani da un incredibile patrimonio di storia, tradizione e identità. Enologica 2017 ha realizzato un’alleanza di filiera che non ha precedenti, tra piccoli e grandi, tra istituzioni e mondo produttivo, tra narratori del vino e territori. Un’esperienza che cambia l’esperienza complessiva di una regione che ha accettato la sfida del mercato di qualità, l’unico che può garantire un futuro alla nostra viticultura».

Giorgio ha messo in luce un punto fondamentale: fare squadra. A volte è proprio qui che grandi territori vinicoli mettono il piede in fallo. Per esportare la nostra cultura e confrontarsi con il mercato internazionale è necessario agire così, uniti e solidali. Un plauso quindi all’Emilia Romagna e al tragitto che ha intrapreso.

Torneremo volentieri in futuro, per ritornare a godere di vini e persone che ci hanno particolarmente colpito in merito a originalità, qualità e identità.