HOUDA BAKKALI, BEYOND DIGITAL ART

Houda Bakkali è una delle protagoniste dell’arte digitale contemporanea, il cui lavoro è riconosciuto a livello internazionale ed ha raggiunto il successo nel complesso ecosistema dell’arte per il suo stile, la sua tecnica, la sua anima, ma soprattutto, come confessa Houda, per la sua insistenza.

 

 

Da molti anni mi dedico professionalmente all’arte, in tutte le sue forme ed aspetti. Ho trasformato la mia vita in una disciplina continua. L’arte è lavoro, è fortuna e richiede grande sacrificio, tenacia, tanto cuore, tanto cervello e tanta capacità di reinventarsi” ci racconta Houda.

Ci confessa che fin da piccola la creatività l’ha spinta all’azione, è stata il catalizzatore di tutto il suo lavoro, della sua giornata. Professionalmente, il suo percorso nel complesso mondo dell’arte inizia nel 2008, quando pubblica la sua prima serie omaggio all’Africa e nella quale la figura della donna aveva un posto di rilievo: “in quella prima serie Africa dolce e pop volevo rendere omaggio alla vitalità, al ritmo e all’entusiasmo di un continente unico come l’Africa. Naturalmente mi sono concentrata sulle donne, che sono state e sono una parte essenziale del mio lavoro”.

 

 

“La donna musulmana nel mio lavoro rappresenta la libertà, la diversità e l’affetto”

Nel suo lavoro Houda Bakkali rappresenta una donna molto speciale, sua madre, che, secondo il suo racconto, è stata la sua più grande e migliore ispirazione. “I miei genitori sono stati per me un esempio di vita. Un esempio di disciplina, di lavoro e, soprattutto, mi hanno trasmesso valori che ogni giorno mi aiutano a vedere e vivere il mondo con una visione ampia, con entusiasmo. Mia madre è stata un esempio essenziale. Nel mio lavoro, salvo la sua eredità e il messaggio universale che mi ha lasciato. La sua vera storia, quella di una donna araba, musulmana, un’insegnante che per tutta la sua vita ha rivendicato l’uguaglianza attraverso l’azione, la serenità, l’affetto e la normalizzazione, come tante donne anonime che ci hanno lasciato quello stesso discorso. Rappresenta l’equilibrio tra tradizione e modernità, qualcosa che è perfettamente possibile, realizzabile. Il mio lavoro è un omaggio a quello sguardo aperto al mondo, inclusivo e diverso, sempre alla ricerca di armonia e comprensione. Questo è il messaggio che trasmette il mio lavoro ed è il mio omaggio alla donna che conosco meglio, mia madre. Non c’è niente di più bello al mondo che onorare una madre”.

 

 

“Nel mio lavoro cerco di trasformare l’ottimismo in un atteggiamento”

Il lavoro di Houda Bakkali è pieno di autenticità, di simbolismo che si fonde perfettamente con il suo stile riconoscibile, pieno di festività, sinuosità, forme voluttuose, colore e movimento. La gioia sembra pervadere tutto il suo lavoro e lascia il posto al sogno ad occhi aperti e all’ottimismo.

Nella vita non tutto è felicità, la felicità sono brevi istanti, difficilmente li apprezziamo quando arrivano. Ma credo che la vita sia una sfida continua e un atteggiamento positivo ci motiva all’azione. Il mio lavoro ha la sfida di sorprendere e avvicinare questo concetto. Convertire l’arte in quella vetrina, un rifugio di felicità anche se effimero, ma che non passa di moda, che si ripete tutte le volte che è necessario. Nel mio lavoro cerco di trasformare l’ottimismo in un atteggiamento”.

 

“L’arte digitale non è una novità”

 

Le nuove tecnologie, in particolare la realtà aumentata, che è la tecnologia che Houda applica maggiormente alle sue tele, hanno contribuito a creare quel concetto festoso e dinamico del lavoro dell’artista, trasformando ogni suo spettacolo in uno spettacolo che invita lo spettatore a scoprire e vivere l’opera dall’interno.

Il mio lavoro fonde diverse tecniche, si basa su strumenti digitali perché la versatilità che consentono mi sembra molto attraente e utile, lo applico da anni, perché l’arte digitale non è una novità. Ma, in realtà, tutti i miei lavori sono fisici. Amo la parte materiale dell’arte e non potrei farne a meno. Lavoro con l’acrilico, con l’olio, anche con il collage, e gli strumenti digitali si integrano o si fondono con quelli tradizionali e creano quella parte innovativa, giocosa e sorprendente del mio lavoro”.

 

 

“L’arte è un prodotto di lusso …”

In molte occasioni Houda Bakkali ha commentato che l’arte è un prodotto di lusso, destinato alle élite. Ma la democratizzazione dell’arte passa anche attraverso questi nuovi ecosistemi digitali che permettono di avvicinare il lavoro e il processo creativo dell’artista alla gente. “L’arte è un bene senza tempo e questo la rende un prodotto di culto. L’arte è un lusso, è qualcosa di unico, esclusivo, indipendente dalle sue manifestazioni o dalle sue tecniche, gioca su mercati professionalizzati e istituzionalizzati. L’arte è un prodotto di lusso ed è lì che si trovano i soldi. Gli strumenti tecnologici permettono di creare nuovi ecosistemi attorno all’arte, creare nuove strategie e piattaforme di marketing, avvicinare le opere alle persone attraverso nuove narrazioni e spazi più giocosi come mostre immersive o spazi virtuali, ma questo non significa che l’arte sia un prodotto di lusso. Chi acquista arte generalmente lo fa per due motivi: piacere o investimento. In entrambi i casi l’esclusività gioca un ruolo di primo piano”.

 

“L’arte deve avere un discorso duraturo”

In un mondo sempre più legato ai social network, le comunità digitali attorno all’arte sono essenziali per molti artisti, soprattutto per quelli che lavorano nell’ecosistema digitale. Come ci racconta Houda Bakkali, “i social network ben utilizzati possono andare oltre l’essere una semplice vetrina, molti artisti trovano in essi i loro collezionisti o possono aiutarli a creare sinergie con marchi o istituzioni e amplificare i loro ruoli oltre la creatività. In particolare, credo che l’arte sia arte, parli da sola, si difenda e trovi sempre il suo posto in modo organico. Dobbiamo dare la massima visibilità al nostro lavoro e vantarci di quanto abbiamo realizzato con i nostri meriti. Ma è altrettanto importante anche lasciare che il nostro lavoro parli da solo, per sorprenderci e trovare uno spazio proprio, che lo faccia durare nel tempo, per essere una rappresentazione duratura di capitale culturale, sociale e simbolico, al di là dell’impatto delle mode. L’arte deve essere un discorso a lungo termine”.

 

 

I discorsi semplici sono molto più attraenti, creano vicinanza”

Il lavoro di Bakkali ricerca la semplicità nel concetto e la grandiosità nelle forme. Come dice Bakkali, “i discorsi semplici sono molto più attraenti, creano vicinanza. L’arte è soprattutto, le luci, le parole, l’arte è arte, non cerca niente, non compete con niente e parla da sola. Quando il pubblico viene a vedere le mie mostre voglio che porti via qualcosa di positivo, che se ne vada con una bella storia che lo emotizzi, qualcosa di semplice che tocchi il suo cuore e i suoi ricordi. I miei lavori cercano di riempire gli spazi con narrazioni comprensibili, anche per avvicinare la tecnica e i processi creativi alle persone, perché l’arte digitale ha un grande potenziale oltre l’arte e adoro quella parte informativa”.

 

L’arte in Italia gioca in un altro campionato”

Houda Bakkali e Alessandro Il Grande, presidente del Consiglio comunale di Sanremo durante la Mostra “Living Italy”, tributo de Houda Bakkali all’Italia

L’Italia è stata una delle destinazioni in cui Houda ha tratto maggiore ispirazione. La sua serie “Living Italy”, composta da 12 tele, è stata esposta negli aeroporti internazionali di Madrid e Malaga e in 6 centri civici di Barcellona. Anche il suo lavoro “Passionately”, il primo NFT di Houda Bakkali realizzato per la centenaria e iconica rivista americana TIME, è stato ispirato dalla città di Sanremo, dove l’artista ha presentato il suo lavoro in diverse occasioni. “Vedere il mio lavoro in Italia è un lusso. Qui ho fatto innumerevoli presentazioni private, ho potuto presentare il mio lavoro nell’emblematico Casinò di Sanremo, anche in altre sue istituzioni come Palazzo Bellevue o il Museo dei Fiori. L’Italia è un sogno diventato realtà, è la mia seconda casa, qui l’arte gioca in un altro campionato. L’Italia è arte dall’inizio alla fine”.

 

 

“Il successo dobbiamo guadagnarcelo con il lavoro e il talento”

Le sue tele hanno riempito le sale espositive degli aeroporti, hanno inondato di colore città come Madrid, Parigi, Barcellona, Monte Carlo, hanno vinto premi prestigiosi a Cannes, Parigi, Londra… Il lavoro di Houda Bakkali rappresenta l’artista stessa, le sue opere uniscono entusiasmo, il suo personalissimo stile, autenticità, tecnica, storie vicine e tanta anima. Il successo dei sogni diventa realtà in un mondo dell’arte che diventa ogni giorno più convulso e rumoroso dove le opere di Houda ispirano e convincono da sole, attraverso realtà aumentate, immagini dinamiche e colori che si reinventano, facendoci sognare un futuro pieno di speranza e di speranza, gioioso. Nelle parole di Houda Bakkali, “il successo ha dinamiche molto simili a quelle dell’arte, è imprevedibile. La maggior parte delle volte non arriva da solo, dobbiamo guadagnarcelo e, soprattutto, dobbiamo saperlo mantenere nel tempo, il che richiede tanto lavoro e tanto talento”. Lo stesso lavoro e talento che si respira in ciascuna delle tele di un’artista straordinaria come Houda Bakkali.

 

James Magazine & Houda Bakkali

 

houdabakkali.net