MATTEO FIENO: L’ARTISTA CHE AMA LE DONNE

Nel 2020 c’è un giovane artista italiano che incarna con la sua mano lo stile di Picasso, Gauguin, Degas; un contemporaneo che racconta l’universo femminile attraverso il suo “sentire” ma con uno sguardo all’arte moderna, che cita in ogni sua opera, magistralmente. Stiamo parlando di Matteo Fieno, classe 1981, langarolo, una parentesi professionale dedicata alla pubblicità, e da due anni finalmente, il perseguimento della propria strada, che ha sentito sua fin da bambino, ovvero quella dell’arte.
Matteo Fieno nonostante abbia iniziato da poco tempo a dedicarsi a 360° all’arte, ha fin da subito saputo arrivare al cuore di appassionati, collezionisti e professionisti tanto da essere apprezzato da critici del calibro di Vittorio Sgarbi, che a lui ha anche dedicato una dichiarazione di merito nella quale spiega la vera essenza della sua arte, e da galleristi; infatti ha realizzato già nel 2019 (ad un solo anno di attività come artista) la sua prima mostra personale nella galleria Milano Art Gallery, nel cuore dei Navigli.

Matteo Fieno, 3,2,1,GO! acquerello su carta 100% cotone, 30×32 cm anno 2019

Ma qual’è il segreto di Matteo Fieno? Cosa lo rende così unico e particolare? La semplicità e la purezza dei suoi disegni. La sua arte è infatti essenziale, priva di sovrastrutture, ma soprattutto ha un unico soggetto principale intorno al quale ruota tutta la sua produzione: l’universo femminile. I suoi disegni, sono un vero e proprio racconto della profonda essenza della femminilità intesa come “esser donna”. A dominare la produzione sono nudi femminili o ballerine; queste ultime hanno una delicatezza ed una leggiadria (non solo nei corpi, ma anche nei movimenti e nei colori) che si ritrovano solo nelle ballerine di Degas, mentre i nudi raccontano di donne morbide, dalle forme sinuose, forse imperfette (se per perfezione intendiamo lo standard imposto dalle pubblicità e dal marketing contemporaneo), ma proprio per questo estremamente vere, nelle quali noi tutte possiamo identificarci, e sono stilisticamente un “omaggio” al giovane Picasso. Tutte noi possiamo essere Adelaide, Anna, Elisabetta (ogni donna di Fieno ha un nome o un titolo che ne identifica la caratteristica peculiare), e tutte noi possiamo riconoscerci in una determinata caratteristica fisica o emozionale che accompagna i bellissimi disegni nel diario Declinazioni al femminile.

Matteo Fieno, Madame Odette, Olio, acrilico, pastello morbido e oil stick su tela di cotone, 100x100cm, anno 2020

Non solo forme e colori dunque, ma anche sentimenti: nel Diario che Matteo ha scritto per raccontare alcune delle sue donne, non manca la descrizione dell’interiorità della donna che va a disegnare, parlando della sua profonda intimità e mettendo in luce non solo sentimenti positivi ma anche insicurezze, fragilità, timori e sono proprio questi aspetti “collaterali” che, uniti alla mano delicata dell’artista che denuncia una chiara e conclamata ispirazione tratta dal mondo dell’Impressione di Cezanne, Monet e Manet, rendono assolutamente uniche le sue opere, figlie di un arte più stilistica ed intimistica conclusasi (solo ufficialmente) alla fine dell’Ottocento, piuttosto che dall’arte urlata e cerebrale del 2000.

Matteo Fieno, The Adduction, Olio, acrilico, pastello morbido e oil stick su tela di cotone, 100x100cm, anno 2020

Volendo descrivere l’arte di Matteo Fieno con le parole di Vittorio Sgarbi, si può dire che “il segno è netto a circoscrivere i corpi suadenti come isole nel mare, assorbendo in un certo qual senso tutte le varianti espressive del Post-impressionismo  succedutesi tra Gauguin, Cezanne, Matisse (…) E’ evidente l’intento emotivo nel raffigurare il corpo femminile in una determinata maniera, in relazione alla circostanza ambientale entro cui agisce(…) nel caso di Matteo Fieno, è interessante notare l’amore incondizionato per l’affascinante, irresistibile unicità del pianeta donna. Non so quante artiste potrebbero manifestarne più di lui“.

 

matteofieno.it