OLIVIA PENDERGAST, KINDNESS – L’EVIDENZA INVISIBILE

Dopo il successo della prima tappa cosentina, Kindness L’evidenza invisibile, opera di Olivia Pendergast, arriva finalmente a Roma.

Olivia Pendergast, Woman on White. Olio su tela, 92x92cm, 2018

L’appuntamento doppio, prevede la conferenza stampa – in collaborazione con il Rome Art History Network (RAHN) – del 6 dicembre al Macro Asilo, il nuovo progetto del Museo di Arte Contemporanea di Roma a firma di Giorgio De Finis, e, a seguire, il giorno 7 dicembre, l’inaugurazione della vera e propria esposizione (in collaborazione con TRAleVOLTE) all’interno degli ambienti dello studio di SALA2Architettura, situati nel complesso edilizio del Pontificio Santuario della Scala Santa, visitabile fino al 28 dicembre.

Olivia Pendergast, Mother Against Lace. Olio su tela, 60,5×60,5, 2018

La conferenza stampa sarà l’occasione per presentare il catalogo della mostra e discuterne con l’artista, per la prima volta in Italia, e il curatore, Daniele Garritano, oltre che per assistere, in anteprima assoluta, alla proiezione della docu-intervista di Natasha Sweeney: “Olivia Pendergast – RELATE”.

Olivia Pendergast, A6. Olio su tela, 92×93 cm, 2018

La mostra presenta il lavoro di Olivia Pendergast, un’artista americana che, affascinata dallo stile e la cultura africana, esplora la realtà dei sobborghi più poveri e sovraffollati di Nairobi.

Olivia Pendergast, Sisters. Olio su tela, 121×92 cm, 2018

I ritratti della Pendergast raccontano, dunque, gli slums ma con sguardo appuntito e inedito, non divisivo come normalmente avviene, né dualistico, perché il punto di osservazione è diretto. Non a caso Olivia ha scelto di vivere e lavorare in Kenya. Così senza filtri, con un approccio non mediato, Kindness – come sostiene il curatore Daniele Garritano –“è testimonianza della forza della comunità femminile e dei legami che costituiscono le reti dei rapporti familiari”.

Olivia Pendergast, Mother and Child on Orange. Olio su tela, 121×92, 2018

La gentilezza, Kindness appunto, gemma preziosa dei rapporti umani, costituisce la summa dell’esperienza di quei legami che, seppure invisibili, rinsaldano le generazioni. Protagonista è l’intuizione di una familiarità fondata sul principio materno, come forma di comprensione reciproca che passa attraverso l’evidenza di una forza generativa.

La modalità artistica adoperata dalla Pendergast è il ritratto, perché, come l’arte di narrare, offre: “la possibilità di accostarci alla vita di chi è diverso da noi, con un interesse più profondo di quello di un semplice turista, con comprensione e partecipazione, e arrivando a percepire il grave errore che la nostra società commette rifiutando di considerare le persone nella loro realtà, senza deformazioni” (Martha Nussbaum).

 

OLIVIA MAE PENDERGAST

Olivia Pendergast frequenta per cinque anni il Columbus College of Art and Design, dove studia prevalentemente illustrazione senza però mai mettere da parte la sua vera passione per l’arte pittorica. Dopo aver lavorato per un po’ di tempo nell’industria cinematografica di Los Angeles come designer concettuale, si irrobustisce la sua spinta di tornare a dipingere. Taglia le sue carte di credito e si trasferisce in una capanna nelle montagne dello Utah, dove dipinge a tempo pieno. Nel 2008 viaggia per la prima volta in Africa e inizia a vivere in Malawi, ritraendo “persone straordinarie”. Si sposta anche ad Haiti e in Bangladesh, prima di lasciare definitivamente gli Stati Uniti nel 2016 per trasferirsi in Kenya. Attualmente vive con suo marito e sua figlia a Nairobi, dove è artista e madre. Dal 1999 le sue opere sono esposte tra Stati Uniti, Dubai, Malawi, Etiopia e Kenya.

 

OLIVIA MAE PENDERGAST

Kindness

L’EVIDENZA INVISIBILE

 

7 dicembre  – 28 dicembre 2018

TRAleVOLTE

Piazza di Porta San Giovanni, 10

Roma

dal lunedì al venerdì (17:00 – 20:00)