STRADE E STORIE. PAESAGGI DA HOKUSAI A HIROSHIGE

Sabato 23 settembre 2023 alle ore 17:00, negli spazi del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Ra), apre al pubblico la mostra Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige, a cura di Davide Caroli.

L’esposizione, promossa dal Comune di Bagnacavallo e organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, si innesta nella programmazione triennale dedicata al Paesaggio, tema sul quale verterà la proposta culturale della città di Bagnacavallo fino al 2024.

Katsushika Hokusai, Ejiri nella Provincia di Suruga, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji, xilografia policroma, 1829-33 ca., collezione privata

Dopo Francisco Goya, Max Klinger e Albrecht Dürer, il filone espositivo promosso dal Museo Civico sui più importanti artisti internazionali che hanno saputo esprimere massimamente la loro grandezza attraverso l’incisione aggiunge una nuova tappa, questa volta spostandosi dall’Europa al lontano Oriente, per raccontare la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicati – Katsushika Hokusai e Ando Hiroshige – divenuti ben noti anche in Europa quando alcune loro opere furono di ispirazione per gli impressionisti e più in generale per gli artisti che da metà dell’Ottocento si dimostrarono più aperti al rinnovamento della pittura.

Utagawa Hiroshige, Il ponte di Nihonbashi al mattino, dalla serie 53 stazioni della Tōkaidō, xilografia policroma, 1833-34, collezione privata

Ukiyo-e, termine che significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante”, descrive il genere artistico, fiorito tra il XVII e XIX secolo, che aveva inizialmente una connotazione edonistica associata ai momenti piacevoli che gli abitanti delle città trascorrevano dedicandosi a piaceri transitori della vita, e in quest’ottica la raffigurazione del paesaggio era rilegata alla funzione di sfondo ai personaggi ritratti.

A partire però dagli anni ‘30 dell’Ottocento, con la pubblicazione delle Trentasei vedute del Fuji di Hokusai e delle Cinquantatré stazioni della Tōkaidō di Hiroshige, improvvisamente la raffigurazione del paesaggio assunse una nuova importanza, divenendo soggetto principale degli ukiyo-e.

Katsushika Hokusai, Sotto l’onda al largo di Kanagawa, nota anche come La Grande onda, dalla serie Le 36 vedute del Monte Fuji, xilografia policroma, 1895-1915 ca, collezione privata

Un aspetto di novità indagato e documentato dalla mostra allestita nelle sale del Museo Civico, che si apre con una sala dedicata a Katsushika Hokusai. Maestro indiscusso dell’arte giapponese, Hokusai ebbe enorme successo già in vita, soprattutto grazie ad alcune delle serie più famose, tra cui le già citate Trentasei vedute del Fuji, che sono qui documentate da una selezione delle immagini più note, tra le quali anche una versione di Una grande onda al largo di Kanagawa, forse l’opera ukiyo-e più conosciuta al mondo, talmente amata e riprodotta in un numero tale di copie da aver consumato i legni e aver costretto gli editori a realizzare nuove matrici lignee sul disegno originale di Hokusai, per poter tirare dei nuovi originali, come documentato in questo caso specifico.

Utagawa Hiroshige, Veduta di Suruga dal passo di Satta, dalla serie 36 vedute del monte Fuji, xilografia policroma, 1858, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 10846/3149

Nelle sale successive il racconto si incentra principalmente sul lavoro di Ando Hiroshige, il più grande paesaggista giapponese, che eguagliò in abilità e fama lo stesso Hokusai, e con l’opera del quale è possibile ammirare un confronto quasi diretto grazie alla serie anche da lui dedicata al famoso vulcano simbolo del Giappone.

Utagawa Hiroshige, Hakone (stazione 11), viaggio notturno tra le montagne, dalla serie Raccolta di immagini celebri delle 53 stazioni del Tōkaidō, nota anche come Tōkaidō verticale, xilografia policroma, 1855, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3160

Proseguendo nel percorso, oltre ad altre note serie di Hiroshige, la parte principale della mostra è dedicata alla raffigurazione del Tōkaidō: la strada del Tōkaidō, che collegava la capitale dello shōgun, Edo, a quella dell’Imperatore, Kyōto, era la principale via dei viaggi e del commercio nel Giappone antico.

Utagawa Hiroshige, Hara (stazione 14), veduta del monte Ashitaka e del Fuji, dalla serie Raccolta di immagini celebri delle 53 stazioni del Tōkaidō, nota anche come Tōkaidō verticale, xilografia policroma, 1855, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3162

Per molti artisti fu lo spunto per raffigurare scorci e paesaggi celebrando le bellezze naturali del loro paese, per Hiroshige stesso fu uno dei soggetti prediletti sui quali si cimentò più volte anche per rappresentare ad anni di distanza le stesse stazioni, ed in mostra sarà possibile ammirare diverse serie dedicate a questo soggetto: dalla prima versione in formato ōban orizzontale, a quella verticale, da quella a due pennelli a quella in paralleli.

Utagawa Hiroshige, Cascata di Fudo, Oji, dalla serie Cento famose vedute di Edo, xilografia policroma, 1857, collezione privata

La mostra si conclude con una sala dedicata ad Hiroshige II, erede del maestro e suo successore nella scuola Utagawa.

Hiroshige II e Kunisada, Il traghetto di Hashiba nella neve, dalla serie 36 vedute di Edo, xilografia policroma, 1859-62, collezione privata

Le quasi 120 opere esposte, tra le quali due importanti trittici ed alcuni volumi originali che contengono le serie complete, sono affiancate da alcuni oggetti: tsuba, inrō ed un prezioso kimono decorati con immagini ispirate agli ukiyo-e, per sottolineare quanto l’immaginario paesaggistico influenzasse la cultura giapponese grazie al lavoro di Hiroshige.

Utagawa Hiroshige, Nel santuario di Kameido Tenjin, dalla serie Cento famose vedute di Edo, xilografia policroma, 1856, collezione privata

La mostra, realizzata grazie alla preziosa collaborazione del Museo d’Arte Orientale di Venezia e al prestito di generosi collezionisti, è accompagnata da un catalogo che include le fotografie di tutte le opere esposte e i testi di Davide Caroli, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, di Marta Boscolo Marchi, direttrice del Museo d’Arte Orientale di Venezia e di Marco Fagioli, uno dei massimi studiosi degli autori di stampe giapponesi.

Utagawa Hiroshige, Utagawa Toyokuni III, Yūi (stazione 17), dalla serie Le 53 stazioni [del Tōkaidō disegnate] a due pennelli, xilografia policroma, 1854, Venezia, Museo d’Arte Orientale, inv. n. 3423

Durante tutto il periodo di mostra saranno organizzati, in collaborazione con l’associazione Ascig di Ravenna, una serie di eventi che, con cadenza regolare, permetteranno di approfondire diversi aspetti della cultura giapponese: da specifiche visite guidate dedicate a temi legati alla mostra, a proiezioni di film, fino ad altre esperienze molto coinvolgenti come la tradizionale Cerimonia del tè.

 

  

Strade e storie

Paesaggi da Hokusai a Hiroshige

 

23 settembre 2023/14 gennaio 2024

 

a cura di Davide Caroli

 

Museo Civico delle Cappuccine

via Vittorio Veneto 1/a

Bagnacavallo (Ra)

 

promossa da Comune di Bagnacavallo

organizzata da Museo Civico delle Cappuccine, Direzione Generale Musei Veneti, Museo d’Arte Orientale di Venezia

 

 museocivicobagnacavallo.it

 

Cover: Katsushika Hokusai, Sotto l’onda al largo di Kanagawa, nota anche come La Grande onda, dalla serie Le 36 vedute del Monte Fuji, xilografia policroma, 1895-1915 ca, collezione privata (dettaglio)