PARMA/EPERNAY: GEMELLAGGIO E GRANDI CHAMPAGNE
Le grandi Maison di Champagne e la ristorazione d’essai si sono dati appuntamento poche sere fa in un evento gastronomico di alto profilo per suggellare il gemellaggio tra Parma, UNESCO Creative City of Gastronomy, ed Epernay capitale dello champagne, complice la cornice straordinaria del Teatro Regio di Parma. Una città che deve la sua magnificenza al lungo dominio della famiglia Farnese che si insediò nel XVI secolo, ai Borbone e alla reggenza dopo il Congresso di Vienna di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, viennese di nascita ma parigina di adozione. Chiamata affettuosamente dai parmigiani Maria Luigia, saprà distinguersi per un governo innovativo, attento allo sviluppo culturale e architettonico della capitale del ducato, confermato dall’edificazione del Teatro Ducale. Un periodo che influenzerà fortemente Parma e i parmigiani, fino alla dipartita della duchessa nel 1847, a distanza di solo tredici anni dal Regno d’Italia.
Eretto tra il 1821 e il 1829, il Regio, inizialmente destinato a rappresentazioni di genere vario, non solo teatrali, dall’opera alla danza, dalla poesia al funambolismo, dalle prove ginniche ai numeri con animali ammaestrati, dalle dimostrazioni scientifiche all’illusionismo, diverrà infine il tempio assoluto della musica lirica. Il monumentale edificio si apre con il sontuoso foyer, la sala del Ridotto, con i due lampadari a goccia in vetro soffiato, i matronei per le orchestre e il trono di Maria Luigia (non più visibile) – raggiungibile dalla duchessa direttamente dalle stanze del Palazzo Ducale senza passare dall’ingresso – per poi arrivare al cuore del teatro, con la sala, la platea, quattro ordini di palchi e il loggione, sovrastati dal grande lampadario in bronzo dorato, forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi. Un luogo “testimone e protagonista dei cruciali cambiamenti che investono il melodramma durante l’Ottocento e il secolo successivo, dalla fine dell’epoca legata al nome di Rossini alla supremazia del repertorio verdiano, dall’apertura alle esperienze francesi e tedesche, all’estrema evoluzione in senso realistico dell’opera italiana con Mascagni, Leoncavallo e Puccini”. Tutti i grandi nomi della musica classica, del bel canto e della danza, sono passati da qui, da Maria Callas a Montserrat Caballé, da Mirella Freni a Rajna Kabaivanska, ma anche Del Monaco, Carreras, Pavarotti, insieme a Rudol’f Nureev, Carla Fracci, Roberto Bolle, con direttori d’orchestra del calibro di Muti, Abbado, Metha.
Decisamente un contesto di grande prestigio dall’alto valore simbolico non solo locale, trasformato per una sera in un elegante ristorante. Presenti Franck Leroy, sindaco di Epernay e Federico Pizzarotti sindaco di Parma. Una cena di beneficienza a favore di Emporio Solidale Parma, un progetto che da oltre 10 anni promuove il market solidale e sostiene, a rotazione, circa 1.300 nuclei familiari, per un totale di oltre 4.000 persone.
Il grande evento, grazie al coordinamento di Parma Quality Restaurants (associazione che riunisce circa trenta ristoranti di Parma a tutela delle radici gastronomiche locali), ha messo in evidenza le abilità degli chef stellati Salvatore Morello del ristorante Inkiostro di Parma e Jérôme Feck dell’omonimo ristorante a Châlons-en-Champagne, insieme a Marco Fadiga, Dom Pérignon executive chef e Andrea Nizzi, executive chef del 12 Monaci a Fontevivo e presidente di Quality Restaurants, i quali hanno sposato con estro le eccellenze parmigiane, dal Culatello di Zibello DOP, allo strolghino, dal pomodoro al Prosciutto di Parma DOP, fino alla pasta.
Accompagnamento principe delle quattro portate, le pregiate riserve di champagne delle maison Dom Pérignon, De Venoge, Henri Giraud, Henriot. Un gemellaggio conclamato nel 2018 tra la Food Valley Parmense e la Regione francese della Champagne, che parla inequivocabilmente delle artigianalità delle due aree enogastronomiche, che ha ispirato i quattro chef coinvolti.
“Da anni Parma ha un rapporto privilegiato con Epernay” spiega Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma “questi due territori sono la culla di eccellenze, lato food e wine, che si sposano alla perfezione. Il gusto unico dei tesori gastronomici della Food Valley parmense trova la sua sublimazione in un calice di champagne. Questa stima si traduce anche in dialogo: dal confronto e dalla condivisione di best practice possono infatti nascere nuove occasioni di promozione. Abbiamo quindi voluto dare nuova linfa a un rapporto avviato già nel 2018: l’idea di una cena gourmet in una cornice affascinante come il Teatro Regio di Parma ci sembra il modo migliore per omaggiare i nostri amici francesi. Eventi come questo sono fondamentali per dare a Parma, prima città italiana a potersi fregiare del titolo di Città Creative della Gastronomia UNESCO, una allure sempre più internazionale: un traguardo ambizioso e importante per il futuro della nostra Food Valley, considerando che la gastronomia è una delle principali motivazioni di viaggio per un numero crescente di turisti stranieri in arrivo in Italia”.
Mentre Frank Leroy, Sindaco di Epernay, ha affermato: “Parma ed Epernay coltivano legami profondi. Questi legami sono dovuti alla terra, al clima e al lavoro di donne e uomini che, da diversi secoli, condividono una cultura fatta di umiltà, passione ed eccellenza. Tutte qualità che hanno permesso di dare vita a prodotti unici, che non solo contribuiscono oggi alla promozione dei territori dell’Emilia-Romagna e della Champagne nel mondo, ma che influenzano positivamente l’arte di vivere, che i nostri due Paesi con orgoglio rivendicano. Come per magia, i prodotti DOP e IGP di Parma, insieme con le altre specialità alimentari della Food Valley e Champagne si uniscono meravigliosamente. Tutto trova una sintesi perfetta in questa cena, grazie al talento degli chef delle nostre due Regioni. Il nostro ringraziamento va al Comune di Parma e al suo Sindaco Federico Pizzarotti per offrirci questa piacevole opportunità”.
L’apertura è stata affidata al Culatello con grissino e alga Nori dello chef Marco Fadiga, abbinato a Dom Perignon 2012. Si è proseguito con Lollipop di strolghino, spaghetto croccante, julienne di prosciutto di Parma Dop e crema di pomodoro dolce, dello chef Andrea Nizzi, abbinato a Louis XV 1995 Maison De Venoge. La Ricciola marinata con succo alla mela verde, dello chef Salvatore Morello, abbinata a MV 2017 Maison Henri Giraud.
L’Uovo moretto in camicia allo Champagne e prosciutto di Parma Dop croccante, dello chef Jérome Feck, abbinato a Maison Henriot 2012. Il Bortsch in versione pot-au-feu, con Wagyu cotechino, cappone e barbabietola, con Dom Perignon rosè 2008. Per concludere con Il sole dei tropici, una torta al cous cous con sentori di zafferano e limone, namelaka al cocco, spuma esotica, quenelle di sorbetto al riso e latte di cocco e velo di gelatina esotica, firmato da Enrico e Marcella Brancato, insieme al maestro gelatiere Stefano Guizzetti della gelateria Ciacco, in abbinamento a Ratafià Maison Moutard.