TENUTA DI TAVIGNANO, UNA SERATA DA VERE “STAR”
Tenuta di Tavignano ha scelto lo Chef più celebrato in questi giorni, Mauro Uliassi, per presentare i suoi vini. Una scelta quasi obbligata, visto che è proprio le Marche, con il suo terroir e la sua identità, il protagonista principale della nostra esperienza.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Tavignano ha sfidato le scelte del neo tristellato, che invece di andare per mare (come sarebbe stato presumibile), è andato nell’entroterra, proponendo in abbinamento la cacciagione. E il risultato è stata, semplicemente, una trionfale suggestione del gusto. Sugli scudi le selezioni di Verdicchio Misco e Verdicchio Misco Riserva che non si sono limitate a piegarsi in scioltezza alle note intensissime delle carni nere, dalla pernice al germano, alle quali Uliassi ha dato una lunghezza infinita con l’aiuto del mare, ma sono riuscite ad esaltarle, riuscendo in una missione che per il 90% dei vini bianchi è praticamente impossibile.
Tutta la linea di Tavignano convince grazie alla collaborazione tra Ondine De La Feld Aymerich, ultima generazione della famiglia, e Stefano Aymerich Di Laconi, marito di Beatrice Lucangeli e storici proprietari della Tenuta di Tavignano. Ondine ha uno spirito cosmopolita e attento ai gusti attuali, ed ha portato una ventata di freschezza ad una azienda da sempre eccellente, ma che aveva bisogno di nuovi stimoli e di avvicinarsi alle esigenze contemporanee dei consumatori.
Il Misco e il Misco riserva sono due Verdicchi ottenuti da uve lievemente surmature e vengono vinificati con una brevissima macerazione, ma senza l’utilizzo del freddo. In seguito entrambi sono affinati in acciaio sulle fecce fini. La differenza è nelle tempistiche: mentre nel Superiore la sosta nell’inox si limita (si fa per dire) a sei mesi, con il Riserva si arriva a un anno.
A questi due vini top dell’azienda si è aggiunto recentemente un frizzante, assolutamente irresistibile e dal nome difficile da scordare, il Pestifero: è rifermentato in bottiglia a base Verdicchio e Malvasia, uno spumante metodo classico annata 2015 che uscirà a giugno 2019 e che sembra possedere tutte le carte in regola per posizionarsi subito al vertice delle bollicine di Verdicchio, a volte troppo spesso sottovalutate. I rossi dal canto loro mantengono i tratti caratteristici dei base Montepulciano nell’anconetano: non puntano sulle sfumature, ma sono vini di ricchezza imponente, più raffinati rispetto a quelli del sud della Regione.
La Tenuta di Tavignano è una delle più belle aziende vinicole delle Marche e si trova nella stupenda campagna di Cingoli, con il monte omonimo che fa quasi da muro per i vigneti posti immediatamente a nord. In comune con i più noti Verdicchio di Apiro e Cupramontana, quelli di Cingoli hanno una certa chiusura iniziale, ma l’evoluzione è meno minerale e più vegetale nei profumi, più articolata al palato come nel caso del Verdicchio di Staffolo.
Il fiume che scorre a valle del comune di Cingoli è il Musone, per cinquecento anni confine meridionale della Repubblica Marinara di Ancona: a quel tempo era chiamato Misco, che è il nome dato dall’azienda ai suoi Verdicchi migliori, protagonisti assoluti di una serata di “star”, che ricorderemo per molto tempo.
www.tenutaditavignano.it