Chi sono le donne chef nel panorama di eccellenza italiano? Qual è la loro forza e come emergono nel loro settore? Quali sono le loro ambizioni, le difficoltà maggiori che incontrano e come comunicano il loro talento?

Non è semplice rispondere a queste domande, tematiche estremamente attuali non solo nell’ambito dell’alta cucina ma in molti altri settori, dove una posizione di leadership al femminile è spesso un caso atipico. Una donna, pur talentuosa e dedita al proprio lavoro, ad un certo punto della sua carriera può decidere di dedicarsi anche alla famiglia, e per questo le aziende – grandi ristoranti compresi – hanno dei pregiudizi nell’affidarle ruoli di primo piano. Se è molto apprezzato avere delle attitudini culinarie tra le mura domestiche, quando si passa alla professione è difficile per una donna affermarsi con una posizione di leader, perché essere uno chef per una donna è considerato meno accettabile.

Eppure le donne chef della nuova generazione non sono più soltanto quelle che hanno abbandonato le scuole a 15 anni per lavorare in cucina come apprendiste per poi ritrovarsi titolari nel ristorante di famiglia. Sono persone che hanno fatto studi superiori, magari laureandosi, o che avevano una carriera promettente in ambiti anche prestigiosi, ma che poi hanno scelto di investire la loro vita in ciò che amavano davvero, per inseguire e realizzare un grande sogno.

E’ questo tema delle scelte e del superamento dei retaggi del passato dove il ruolo di capo di una brigata di cucina aveva un immaginario collettivo del tutto maschile, e spesso maschilista, che rende straordinario il ruolo della donna nel panorama dell’eccellenza della ristorazione italiana, un contesto dove ci sono nuovi talenti emergenti accanto a figure di riferimento già affermate da tempo. La strada verso una maggiore consapevolezza di questa potente voce femminile nell’universo della ristorazione italiana, passerà dalla capacità di queste donne di fare sistema, uno sforzo che si somma ai già pesanti ritmi della professione di chef, ma che va sostenuto e accompagnato, per far sì che questi talenti emergano e siano riconosciuti.

Veuve Clicquot, l’anno scorso, ha presentato il progetto “Atelier des Grandes Dames” un network ideato per sostenere i talenti femminili dell’alta ristorazione che hanno saputo affermare la loro imprenditorialità e il loro stile professionale.

Il progetto trae ispirazione dalla figura da Barbe Nicole Ponsardin, che a soli 27 anni prese le redini della Maison, divenendo la prima donna imprenditrice in Champagne. Madame Clicquot è stata una donna straordinaria capace di precorrere i tempi. Con una determinazione e una lungimiranza fuori dal comune ha portato il suo vino sulle tavole di tutto il mondo. Una figura dalla storia unica ed irripetibile, che seppure in un contesto totalmente maschile riuscì con audacia e coraggio a dare concretezza alle sue intuizioni visionarie ed innovative, divenendo “La Grande Dame de la Champagne”.

Con Atelier des Grandes Dames, Veuve Clicquot, nel nome di Madame Clicquot, desidera celebrare e supportare le donne chef, perché la loro passione e creatività, oltre che il loro impegno va fatto emergere” afferma Carlo Boschi, Senior Brand Manager Veuve Clicquot.

Allo stesso modo di Madame Clicquot ci sono in Italia molte straordinarie donne chef che hanno saputo inseguire con determinazione e valore la loro idea di cucina, e che hanno raggiunto posizioni di primaria rilevanza dal punto di vista imprenditoriale e professionale, pur con grandi difficoltà nell’emergere mediaticamente da un contesto decisamente maschile, quale quello dell’alta ristorazione.

Per dare forza e sostanza agli obiettivi e ai contenuti de l’“Atelier des Grandes Dames”, Veuve Clicquot ha scelto di realizzare un video-project con l’obiettivo di dare voce al mondo delle donne chef, dandone una rappresentazione reale attraverso le storie di alcune delle protagoniste, storie ispiranti che rendono tangibile la forza con cui queste professioniste affrontano le sfide sulla strada che le porta al raggiungimento dei loro obiettivi e alla realizzazione dei loro sogni. Accanto alle loro voci, sono state scelte le testimonianze di alcuni giornalisti e uomini chef, per affrontare la tematica dell’alta ristorazione “al femminile” con il contributo di più punti di vista e differenti sensibilità.

Ispirandosi all’approccio anticonformista della sua “Grande Dame”, Veuve Clicquot ha deciso di affidare agli studenti del Corso di Laurea magistrale in Televisione, cinema e new media dello IULM di Milano, la realizzazione delle interviste per il video-project dedicato all’Atelier, così da sperimentare uno sguardo inedito e attuale nell’osservare e poi raccontare per immagini il mondo delle donne chef. Il video-project riesce a comunicare in modo efficace ed emozionale il modo in cui le donne possono “fare la differenza” nel loro mondo con competenza, talento, coraggio e intraprendenza, proprio come Madame Clicquot.

“Atelier des Grandes Dames” vuole celebrare il talento femminile nell’alta ristorazione e vuole dare un riconoscimento all’impegno di queste donne, valorizzandone il talento e il successo, e lo fa anche rivelando con immagini, parole e suoni, l’energia femminile che anima uno dei settori di eccellenza del made in Italy, quello dell’alta cucina.

In un anno dalla sua fondazione nove chef sono entrate a far parte de l’”Atelier des Grandes Dames”, tutte diverse, tutte simili per passione, intraprendenza, talento e femminilità, affiancandosi alle prime quattro chef, Isa Mazzocchi, Aurora Mazzucchelli, Fabrizia Meroi, Marianna Vitale.
La scelta di queste donne deriva dal loro ricalcare i valori della Maison (e di Madame Clicquot), della quale possono essere ambasciatrici morali.

La mise da Grande Dame è sempre realizzata in esclusiva dalle artiste di Altalen* con tessuti Dedar**, una toque nei colori della Maison, diversa per ogni chef per enfatizzarne e valorizzarne al meglio charme e femminilità.

 

 

L’ “Atelier des Grandes Dames” dà voce a grandi sogni.

 

 

Atelier des Grandes Dames

1. Martina Caruso * – Hotel Signum – Malfa Salina (ME)
2. Caterina Ceraudo *– Dattilo – Strongoli (KR)
3. Maria Cicorella * – Ristorante Pasha – Conversano (BA)
4. Tina Cosenza – Ristorante Teresa – Genova Pegli (GE)
5. Michelina Fischetti *- Oasis-Sapori Antichi – Vallesaccarda (AV)
6. Giuliana Germiniasi * – Ristorante Capriccio – Manerba del Garda (BS)
7. Antonia Klugmann * – L’Argine a Vencò – Dolegna del Collio (GO)
8. Isa Mazzocchi * – La Palta – Borgonovo Val Tidone (PC)
9. Aurora Mazzucchelli * – Ristorante Marconi – Sasso Marconi (BO)
10. Fabrizia Meroi * – Ristorante Laite – Sappada (BL)
11. Anna Tuti – Castello di Trussio dell’Aquila d’Oro – Dolegna del Collio (GO)
12. Marianna Vitale * – Sud Ristorante – Quarto (NA)
13. Mara Zanetti * – Ristorante Osteria da Fiore – Venezia