EGGS, L’UOVO IN TUTTE LE SUE FORME

Se le teste d’uovo sono i “cervelloni” è pur vero che le uova possono impazzire, se quelle di Fabergé valgono milioni, il Gudetama, personaggio giapponese a guisa di uovo al tegamino, fa milioni di visualizzazioni su Youtube e invade Tokyo; se l’uovo della pittura rinascimentale è simbolo cristiano della resurrezione è anche vero che nella laicissima visione della psicosintesi è l’insieme delle dinamiche di coscienza, inconscio e sé. O, più semplicemente, l’uovo è perfezione estetica, ed è istrione in cucina; mille le interpretazioni possibili, come Zelig di Woody Allen.

Eggs, non occorre traduzione, dopo il fortunato opening di sette anni fa a Roma (è stato premiato dalle più importanti guide gastronomiche come la Guida dell’Espresso, la Guide du Routard, la Louis Vuitton City Guide e la Lonely Planet Roma) apre anche a Brera, in centro a Milano. Un locale di caldo minimalismo estetico con tavoli in legno di rovere naturale, pavimenti di resina e muro in cemento grezzo spazzolato con un piccolo dehors, per un menù a base di uova, creato dalla chef Barbara Agosti.

Eggs Milano presenta alcuni piatti nuovi e un menù che comprende i piatti forti della sede romana, dal Gioco dell’Ova, degustazione coreografica di sei gusci d’uovo serviti in una tipica confezione di cartone e riempiti di assaggi dagli accostamenti originali allo Strapazzo, la carbonara da passeggio, nelle sue versioni classica, al tartufo e con la ‘nduja. E poi il Magnum Pork, con pulled Pork, crauti e panna acida, il Gioco del croccante e il Maritozzo alla vaccinara.

Tra i primi, segnaliamo i Tonnarelli cacio&pepi con bottarga di gallina e la Vellutata di zucca, nocciole croccanti e uovo a 64 gradi. Secondi e dolci? il Lollipop di pollo, la Faraona nel bosco e il Baccalà all’amatriciana e, a chiudere, il tiramisù artigianale Zum, lo Zabaione, la Carbodolce, l’Ovosodo e il Maritozum. Si accennava più sopra a piatti come dovuto inchino al capoluogo lombardo: il Ricorso d’infanzia è un risone alla carbonara e zafferano e cialda croccante, il Roma-Milano un supplì con risotto alla milanese e ossobuco, il Bomba o non bomba sono involtini alla milanese con cacio e pepe, amatriciana e carbonara, le Milanesi dell’orto, con finocchio, sedano rapa e cavolfiore fondenti, impanati, insalata di carote, zenzero e maionese alle erbe.

Originale, quindi in linea con l’estro del menù, anche la carta dei vini per un centinaio di referenze, che spaziano dalla grande etichetta alle piccole, vini naturali e produttori indipendenti e artigianali. Sono presenti tutte le regioni d’Italia, con incursioni in Francia e ci sono le bollicine classiche ma anche i rifermentati ancestrali e gli orange wine, i vini macerati; i ricarichi dei vini più pregiati sono tenuti bassi, per scelta.

 

 

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