FACCIAMO LA “SCARPETTA” ANCHE A ROMA

Via Veneto, InterContinental Rome Ambasciatori Palace, un classico portiere, sorridente e efficiente, una bella hall, luminosa, marmi bianchi, fiori; a destra la reception e a sinistra…

Ristorante Scarpetta NYC

Ci si mette un attimo ad innamorarsi di questo ambiente newyorkese ben riconoscibile del ristorante Scarpetta NYC, sofisticato come nei film, dall’atmosfera rilassante grazie alle luci soffuse. La prima sala è quella più semplice, con i marmi bianco neri, le poltroncine di velluto bordeaux, i lampadari di cristallo a forma di piccole palle brillanti e in fondo un banco bar e le mensole piene di bottiglie colorate, sapientemente illuminate. Musica di sottofondo, luci basse in sala e poi la sorpresa: si gira a destra e ci si trova in una piccola saletta con il parquet, i divani a semicerchio e le celle frigorifere piene di Champagne e bottiglie pregiate. Superato un arco, c’è la terza sala, la più bella, la più americana. Divani altissimi a semicerchio di un bel bordeaux da una parte, dall’altra divani più bassi, sempre a semicerchio, color verde bosco, tavoli quadrati “perché sono più social rispetto a quelli rettangolari”, parola della direttrice marketing di InterContinental Rome Ambasciatori Palace, Pia Carminelli. Punti luce che illuminano i piatti, ma non i commensali, la musica jazz che accompagna piacevolmente la chiacchierata, i quadri in bianco e nero e gli specchi sulle pareti. Il locale, studiato dal designer Anton Cristell si ispira alla Dolce Vita ma con un tocco di contemporaneità di Manhattan.

Scarpetta NYC è un autentico omaggio alla cucina italiana, la quale, a detta del fondatore John Meadow, CEO di LDV, non deve essere toccata, ma solo venerata, perché con soli tre ingredienti si riesce a creare un capolavoro di gusto. E la scarpetta si fa quando il piatto è buono e ci si vuole allungare il piacere, pucciando un pezzo di buon pane nel sugo. Con queste premesse il primo ristorante Scarpetta, aperto a New York nel 2008, ha ricevuto da subito diversi premi e riconoscimenti, e John Meadow ha replicato il suo successo in molti paesi del mondo, arrivando finalmente nel cuore dell’indimenticabile Dolce Vita romana, in Via Veneto, nello storico hotel Ambasciatori Palace, recentemente ristrutturato.

Charlie’s Rooftop

Anita Lounge & Bar

Per chi vuole fare un’esperienza completa, c’è tutto il percorso da seguire: l’aperitivo sul Rooftop Charlie’s, con tutta Roma ai piedi, la cena da Scarpetta e il dolce presso Anita Lounge & Bar, con la musica dal vivo, morbide poltroncine, tavolini bassi e un enorme ovale banco bar.

Il menù è di indubbia ispirazione italiana, con qualche immancabile tocco americano, ma al contrario di ogni tendenza odierna, qui non c’è la figura di un solo executive chef, ma si esalta il lavoro dell’intero staff, sia di cucina che di sala.

Tonnarello coi gamberi rossi (photo credits Letizia Cigliutti)

Il piatto di punta è Spaghetti Scarpetta, con pomodoro, basilico e parmigiano, l’essenza della cucina italiana.  Ovviamente, il pane è tutto fatto in casa, fresco, croccante, profumato, accompagnato da olio d’oliva aromatizzato, la piccola caponata e il burro montato con mascarpone. Ma ci sono tante altre proposte, dagli antipasti ai dolci, che fanno gola. Il Cocktail di Mazzancolle con salsa cocktail alla newyorkese, rossa e piccante, servito in una coppa grande e opulenta.

Wagyu fumé (photo credits Letizia Cigliutti)

Oppure le fettine sottili della Wagyu Giapponese A5 “in fumo”, adagiate sulla lastra di sale rosa, coperte da una campana di vetro piena di fumo. Oppure un vero comfort food autunnale, la Fricassea di funghi e tartufo con la polenta cremosa. Oltre agli spaghetti, tra i primi troviamo Agnolotti Short Rib e Midollo con parmigiano, prezzemolo e rafano fresco, fatti, ovviamente in casa. Un morso piacevole e saporito. Ottimi anche i Cappellacci Cacio e Pepe, serviti con porro arrostito, burro nocciolaio e salvia.

Tomahawk (photo credits Letizia Cigliutti)

Tra i secondi spiccano i tagli americani di carne, come la Tomahawk, Pastrami Rib Eye o Porterhouse da gustare con le salse (Bernese in primis) e diversi contorni come patate arrostite, carote al burro o spinaci cremosi. Ci sono anche i piatti di pesce, i sontuosi plateau di crudi, le paste con gamberi rossi o astice, ma le proposte di terra sono decisamente più affascinanti, più italo-americane, perfetti per mantenere l’atmosfera tipicamente Big Apple.

I crudi (photo credits Letizia Cigliutti)

Tra i dolci non poteva mancare NY Style Cheesecake con salsa di frutti di bosco e un dessert particolare capace di commuovere ogni americano adulto, Cracker Jack Sunday. È una coppa piena di gelato alla vaniglia, panna montata, pop con al caramello e torrone di arachidi, Incredibilmente sfizioso. Poi ci si sposta in Anita Lounge, dove prendere un digestivo, ascoltare un po’ di musica, fare una chiacchierata… A questo punto la serata “American style” è quasi finita, ma il pensiero di poter tornare a varcare le porte di Ambasciatori Palace per ritrovare l’indimenticabile atmosfera di Scarpetta NYC, nel segno di un servizio eccellente di InterContinental, è confortante.

 

scarpettarestaurants.com