GARDICA, FESTIVAL GOURMET E IDENTITÀ VALTÈNESI
Felicità sfarzosa. È questa la sensazione trasmessa dal Lago di Garda durante “Gardica”, un festival gourmet che mescolando ospitalità, tesori enogastronomici e cene a più mani nelle cantine e in hotel, ha messo in luce la profonda identità della Valtènesi, l’area sulla sponda bresciana del Garda, a partire dall’aura rosa effusa dall’elegante vino simbolo, i paesaggi modellati dall’agricoltura tra ulivi, flora e vigne, le architetture maestose e il mite clima del lago che tutto domina.

Grand Hotel Fasano & Villa Principe di Gardone Riviera
Siamo sulla sponda bresciana del Lago di Garda, al cospetto di un paesaggio naturale affacciato sul grande specchio d’acqua che da nord si allarga verso meridione circondato da montagne che si addolciscono in colline terrazzate ricoperte di ulivi e vigneti, piante di aranci e limoni, case rustiche ornate di una vegetazione rigogliosa e colorata fino a divenire, in prossimità delle sponde, architetture sempre più eleganti e maestose, dal Vittoriale – il vasto complesso di edifici, itinerari all’aperto, giardini e corsi d’acqua pensato da Gabriele d’Annunzio e realizzato con l’architetto Gian Carlo Maroni ai primi del ‘900 a Gardone Riviera – a ville liberty e alberghi di antica fondazione. Uno di questi è il Grand Hotel Fasano & Villa Principe di Gardone Riviera, ampio edificio incluso nel Patrimonio Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali, eretto in stile neoclassico nel 1888 sul lago come residenza di caccia per la famiglia imperiale austriaca e immerso in un parco secolare nel quale ammirare le chiome fuse della maestosa coppia di magnolie e altre specie botaniche anche rare, le anatre dondolanti sui prati prima del tuffo in acqua, scorci di lago in perenne trasfigurazione a seconda di luce, vento e nuvole e, all’interno, decorazioni di eleganza senza tempo, boiserie, marmi, quadrerie evocative delle origini venatorie della struttura, camere con terrazza e suites, oltre a centro benessere e due ristoranti inclusi fra le Tables Remarquables les Collectionneurs con linee di cucina firmate dagli chef Maurizio Bufi alla guida de Il Fagiano e Pasquale Tozzi responsabile de Il Pescatore.
Il Grand Hotel Fasano è promotore di Gardica, una manifestazione enogastronomica realizzata nell’edizione 2023 dal 2 al 4 novembre in collaborazione con les Collectionneurs, la comunità di dimore di charme e ristoranti gourmet accomunate da amore per l’ospitalità e gusto del viaggio presieduta in Francia da Alain Ducasse, insieme a Consorzio Valtènesi, Consorzio Olio Dop Garda, Strada dei vini e dei sapori del Garda, Coldiretti Brescia e Lago di Garda-Lombardia con il proposito di promuovere anche nella stagione autunnale la suggestiva bellezza di questa sponda.
Il festival è coinciso con la vigilia della chiusura invernale delle grandi strutture alberghiere affacciate sul lago per accendere i riflettori sul territorio gardesano in autunno, illuminando in particolare il profilo della Valtènesi, l’area fra i comuni di Desenzano e Salò dove il clima mite favorisce lo sviluppo di una vegetazione lussureggiante e la produzione di vini, soprattutto rosé, dotati di una particolare eleganza e finezza, oltre che del pregiato Olio Extravergine del Garda Dop. Intorno al lago la viticoltura discende da attività agricole secolari e la sua crescita, avvenuta in parallelo con l’urbanizzazione, ha creato un paesaggio piacevolmente macchiettato, reso ancora più suggestivo dal fatto che la Valtènesi è il luogo d’Italia più lontano dal mare dove crescono limoni, agapi, olivi, piante di cappero.
Le dolci colline moreniche, nate del deposito dei detriti portati dal ghiacciaio che percorreva il Lago di Garda, sono rivolte al sorgere del sole e protette dal mite clima sub-mediterraneo creato dal lago stesso, ideale per il vitigno autoctono Groppello, fragile e prezioso con i suoi grappoli delicati e gli acini dalla buccia sottilissima serrati l’uno all’altro. Coltivato nel gardesano sin dal 1500, una svolta nella sua storia avviene per iniziativa del senatore veneziano Pompeo Molmenti, innamorato di molti piaceri fra cui la viticoltura e la Francia, che nel 1896, ispirato dal clima peculiare del Garda e dai viaggi Oltralpe, codifica le regole di un nuovo vino e mette a punto la tecnica di vinificazione in rosato del Groppello che consiste nel pigiare delicatamente le uve e lasciarle insieme alle bucce (come nella vinificazione in bianco) solo poche ore per ottenere la famigerata colorazione rosa tenue. Nasceva così il cosiddetto “vino di una notte”, il Chiaretto Valtènesi, realizzato ancora oggi con lo stesso metodo seppure diversi siano ormai gli strumenti e l’esperienza perfezionati nel tempo.
Quando si sorseggia un Valtènesi, soprattutto un rosato, si assaggia dunque un vino unico e identitario che non esiste altrove, e la prima interessante tappa di questo percorso di scoperta può essere proprio il Consorzio Valtènesi con “La Casa del Vino” ospitata a Villa Galnica di Puegnago del Garda, una graziosa dimora con vista lago nella quale ambienti antichi e soffitti affrescati si alternano a spazi rustici di verticale statura. Qui confluiscono i vini dei 98 soci, aziende prevalentemente familiari che si tramandano da più generazioni la custodia del territorio e che con le leve più giovani si stanno aprendo alla ricerca. 60 sono le aziende che producono Rosé, o “il Rosa” come qui amano definirlo. Il (vino) Rosa è, infatti, il vero e proprio carattere distintivo del territorio, al quale è legato da una profonda radice culturale e storica. Non un vino che insegue la moda, ma che detta la tendenza, grazie alla sua storia secolare; un vino “succoso”, un umami ricco di dettagli e finezze, capace di affinare in cantina anche quattro o cinque anni dopo la vendemmia (tanto che si sta lavorando sul nome Riserva, non previsto in Italia per i rosé) e dotato di un’eleganza che non sovrasta mai il piatto. Un ampio sipario rosa da scoprire presso il Consorzio, dove attraverso la degustazione delle numerose etichette Rosa frutto del pensiero, della sensibilità e del lavoro delle singole aziende vinicole, si scopre la personalità univoca del Rosa Valtènesi.

Consorzio Valtènesi
La versatilità del Vino Rosa del Valtènesi è stata portata in tavola con intelligenza dall’evento Gardica che nella sua tre giorni ha previsto altrettante Serate gourmet preparate a più mani da chef di talento provenienti da vari luoghi d’Italia, messaggeri di storie gastronomiche e personali che si sono mescolate in armonia con i prodotti e i vini Rosa del territorio gardesano. Gli eventi gourmet sono andati in scena nelle cantine Pratello e Conti Thun e al Grand Hotel Fasano & Villa Principe, con una larga partecipazione di turisti stranieri – amanti di questi luoghi dai quali portano a casa ricordi e souvenir enogastronomici – e di residenti che ne hanno decretato successo e tutto esaurito.

Cantina Pratello, sede della prima cena del Festival Gardica
Chi scrive ha partecipato alla cena del primo giorno nella Cantina Pratello, un’azienda agricola poco distante da Padenghe sul Garda gestita dalla famiglia Bertola dal 1867 e tuttora ispirata a sinceri valori di rispetto della natura, tanto da aver scelto non solo un percorso biologico ma anche un esclusivo protocollo di lavorazione volto alla salvaguardia della biodiversità degli ecosistemi nei propri vigneti. Dopo una visita alla cantina raccontata dalla giovane viticultrice di famiglia Naike e un aperitivo degustazione, la cena placée ha dato voce all’estro degli chef les Collectionneurs Davide Marzullo (Trattoria Contemporanea a Lomazzo), Fernando Tommaso Forino (Osteria Arborina a La Morra), Pasquale Tozzi (Il Pescatore e Magnolia del Grand Hotel Fasano & Villa Principe a Gardone Riviera), affiancati da Marinetta Cabri, pastry chef di Cantina Pratello, con prologo ed epilogo mixology firmati Rama Redzepi.

Risotto con dripping di cavolo rosso, straccetti di trippa e zafferano

Cavolo cinese alla brace
Un menù di eleganza rustica, molto vegetale e orticolo, generoso di profumi autunnali e omaggi alle colline del Garda sin dalla tisana fodera-stomaco alla melagrana e verbena con fiotto agrumato seguita dagli amuse bouche abbinati al vino Opera Roses Chloè 2022 Valtènesi Riviera del Garda Classico Doc nella forma di succulenta Oliva trompe l’oeil e goloso Pane soffiato al ragù di anatra di Pasquale Tozzi, Crème caramel salato al cappero dai sapori cangianti di Davide Marzullo e Strudel alla rapa rossa di Fernando Tommaso Forino. A dare il vero e proprio fuoco alle polveri è stato l’antipasto Cavolfiore, uovo e tartufo di Pasquale Tozzi, una composizione stagionale servita tiepida dalla interessante nota croccante data dall’ortaggio abbinata a Valtènesi Riviera del Garda Classico Doc 2022 di Cantina Taver contrapposta alla morbidezza vellutata e avvolgente come una coperta in un giorno di pioggia (quale effettivamente era) del profumato Risotto con dripping di cavolo rosso, straccetti di trippa e zafferano proposto da Fernando Forino accostato a Podere dei Folli Preafete 2022 Valtènesi Riviera del Garda Classico Doc. Sulla scia di sapori agresti anche il Cavolo cinese alla brace di Davide Marzullo, caratterizzato dal sempre sapido duello fra il gusto speziato del kimchi e la corposità del burro di arachidi punzecchiato dalle stilettate aguzze dell’aceto balsamico sposato a Le Chiusure Valtènesi Riviera del Garda Classico Doc 2022. Preparati a più mani i dolci, dal Maritozzo profumato di lavanda e sambuco (un classico inamovibile dalla carta di Trattoria Contemporanea) alla piccola pasticceria composta da Macaron orticolo al rosmarino e lampone, Bignè ai frutti rossi, Menta e aceto seguiti da un cocktail a base di Vermouth (ovviamente) rosa, Ballerina di Opera Roses.
Le cene dei due giorni seguenti sono state ospitate da Cantina Conti Thun e dal Grand Hotel Fasano, e hanno avuto come protagonisti l’una gli chef les Collectionneurs Maurizio Bufi (Ristorante Il Fagiano del Grand Hotel Fasano & Villa Principe a Gardone Riviera), Fabio Ingallinera (Relais Nazionale a Vernante) e Cesare Grandi (La Limonaia a Torino) affiancati da Domenico Fornarelli, e l’altra, oltre agli chef residenti del Grand Hotel Fasano Maurizio Bufi e Pasquale Tozzi, i colleghi Alberto Bertani (QB Duepuntozero a Salò), Andrea Besana (Andree a La Spezia), Salvatore Aprea (Da Tonino a Capri), Matteo Carnaghi (Villadorata Country Restaurant a Noto), affiancati da Tina Marcelli (Artifex al Feuerstein Nature Family Resort, dalla Val di Fleres nelle Dolomiti).

Uliveti dell’Azienda agricola biologica Pratello
Se nelle serate gastronomiche di Gardica il vino Valtènesi ha fatto della papilla la propria voce, nei giorni seguenti se ne è potuta cercare l’eco originale nelle Cantine, aperte alle visite insieme ai Frantoi e al Consorzio dell’Olio Dop Garda, depositario di conoscenza. L’olio extravergine di oliva Garda Dop è ottenuto dalle cultivar più diffuse sul territorio Casaliva, Frantoio e Leccino, presenti per il 55% nel blend, e i tronchi contorti degli ulivi aureolati dall’ovale dei rami sono i monumenti naturali che contraddistinguono insieme alle vigne il paesaggio del Garda; proprio come accade alle viti è il particolare micro clima del lago a conferire all’olio che se ne ricava eleganza, buon equilibrio fra piccante e amaro e caratteristici aromi mandorlati adatti ad accompagnare gli altrettanto delicati sapori del pescato di lago, in una ideale chiusura gastronomica, storica e paesaggistica del cerchio lacustre.
consorziovaltenesi.it
Cover: Grand Hotel Fasano & Villa Principe di Gardone Riviera, fra i promotori del Festival Gardica