IL GIARDINO DI GIADA, LA CINA È VICINA

Ai milanesi più giovani il nome non dirà nulla; diverso è il discorso per chi ha una certa età. Il Giardino di Giada, in pieno centro città, a due passi dal Duomo e dietro a Palazzo Reale, è un’istituzione, nota a molti, della ristorazione cinese di qualità da più di quarant’anni, 43 a voler essere precisi. È una storia di Milano, quindi, che ne contiene un’altra, e si potrebbe cominciare da quest’ultima: inizia tutto dalla sua proprietaria, Sun Jonan, Carmen per tutti, arrivata a Milano nel 1979, e di sua madre Anna Chen, la prima donna giunta in Europa dalla Cina popolare, nel lontano 1959.

La giovane Carmen all’interno del Giardino di Giada (7 luglio 1980)

Carmen oggi all’interno del Giardino di Giada (photo credits Annalisa Cimino)

Le complesse vicende politiche che hanno interessato il territorio cinese in quegli anni hanno fatto sì che Anna crescesse affrontando molte difficoltà economiche, proseguite anche durante i primi anni di matrimonio. È solo grazie all’aiuto economico da parte dei nonni, emigrati in Europa, che ha potuto permettersi di tornare a scuola nel 1952, quando le nuove leggi hanno permesso alle donne cinesi di istruirsi. Anna ancora non lo sapeva, ma stava iniziando a costruire le basi del suo futuro in Italia. Negli anni seguenti insegna e diventa imprenditrice, allestendo un laboratorio di maglieria e tessili che arriva a dare lavoro a oltre 200 operaie. Grazie anche alla posizione sociale raggiunta, il primo giugno del 1959 Anna riesce a ottenere il permesso di lasciare la Cina per andare a trovare i suoi genitori, da anni in Olanda. All’approssimarsi della scadenza del visto arriva a Bologna, che a quei tempi non aveva ancora riconosciuto la Cina Popolare, diventando la prima donna della Repubblica Popolare Cinese a ottenere il permesso di rimanere in Italia: era il 1960.

Il Giardino di Giada (7 luglio 1980)

Nel 1973, intuendo che in Italia sta nascendo un nuovo business importante, quello della ristorazione cinese, riesce a far arrivare nel nostro paese anche le due figlie, tra le quali Carmen, che la affiancherà e seguirà le sue orme nella ristorazione. Due anni più tardi apre i battenti il ristorante La Muraglia, base per le autorità cinesi e i governativi che arrivavano in visita dalla Cina a Milano.

Il Giardino di Giada oggi (photo credits Annalisa Cimino)

Il Giardino di Giada oggi (photo credits Annalisa Cimino)

Il resto è, allo stesso tempo, storia recente e contemporaneità: erede de La Muraglia, Il Giardino di Giada porta in tavola dal 1980 le ricette della tradizione cinese cantonese e dello Sichuan, dalle più semplici, come il Branzino al vapore con lo zenzero, a quelle più elaborate della cucina imperiale quali, per esempio, l’Anatra alla pechinese cui si aggiungono le nuove tendenze in cucina come i Baozi, panini al vapore ripieni.

Anatra alla pechinese (photo credits Annalisa Cimino)

È un locale, posto su più livelli, in stile classico anni ‘70 composto e ordinato con tocchi che rimandano all’oriente dai toni caldi, quelli del legno chiaro, sobriamente eleganti. Da più di quarant’anni, è un angolo della Cina più autentica, a tavola e negli usi e costumi dei luoghi, all’ombra della madonnina del Duomo.

 

 

giardinodigiada.it

 

Cover: 7 luglio 1980_ritratto di famiglia con il proprietario del precedente ristorante