LO STILE DI BEEFBAR MILANO, NEL CUORE DEL QUADRILATERO

Non aveva ancora trovato il posto giusto Riccardo Giraudi, per aprire la prima insegna flagship nel proprio Paese d’origine, l’Italia. L’ha trovato negli spazi di Portrait Milano, destinazione meneghina dedicata a ospitalità, shopping e ristorazione, all’interno dell’ex Seminario Arcivescovile, in quella Piazza del Quadrilatero a due passi da San Babila, tra Corso Venezia e Via Sant’Andrea, che era rimasta nascosta per oltre 500 anni e ora tornata a nuova vita grazie all’imponente progetto di riqualificazione della famiglia Ferragamo.

Riccardo Giraudi

Beefbar Milano è l’ultima tappa di un progetto di sviluppo che vedrà l’insegna monegasca fondata da Giraudi nel 2005 aprire altre 10 insegne a marchio Beefbar, già a Parigi, Londra, Monte Carlo e Dubai, attesissima l’apertura di New York, a TriBeCa, nell’ex sede di Nobu, 106 Hudson Street, location che vanno ad aggiungersi alla cinquantina di indirizzi del gruppo. Brand della ristorazione dal DNA internazionale e lo spirito spiccatamente cosmopolita, esalta i migliori tagli di carne al mondo rompendo i codici tradizionali, in un ambiente elegante e moderno.

Materia prima di alta qualità e prodotti rari e ricercati, servizio attento, tanto divertimento, location meravigliose rese ancor più tali da architetti e designer sono i segni distintivi del progetto. L’approccio è glocal, vale a dire proporre il meglio del mondo ma anche le specialità del luogo. Ecco allora che non mancano, al Beefbar Milano, piatti che omaggiano la Madonnina, come il Risotto nikkei alla milanese, ossia un risotto al limone e ossobuco di vitello brasato.

Italiano di cuore e monegasco di adozione, ceo di Giraudi Group e fondatore di Beefbar, per Giraudi la “Piazza del Quadrilatero” è stata un’immediata folgorazione: “Mi emoziona davvero l’apertura del primo flagship Beefbar nel mio Paese d’origine, l’Italia. Volevo che il luogo riflettesse le radici profonde dell’attività della mia famiglia, nell’ambito della quale tutto quanto sto adesso realizzando ha avuto il suo inizio, oltre 60 anni fa. Questo bellissimo Beefbar meneghino racchiuderà così il passato, il presente e il futuro della nostra passione per il buon cibo, unita come sempre al grande design”.

Thierry Paludetto e Riccardo Giraudi

Al timone della cucina l’executive chef Thierry Paludetto, parte del progetto fin dalla sua nascita, francese di Tolosa che, insieme ai suoi otto corporate chef provenienti da tutto il mondo, lavora per valorizzare i tagli più pregiati, spesso rari o in esclusiva, per una proposta declinata in chiave locale e internazionale. Head chef di Beefbar Milano Omar Allievi, un percorso che inizia a fianco di Claudio Sadler, Carlo Cracco nel programma televisivo Hell’s Kitchen in onda su Sky Uno, continua nel 2015 avviando la cucina del ristorante The Stage in Piazza Gae Aulenti e poi executive de Al Garghet.

Paccheri alla carbonara di manzo e karasumi di Kobe beef

In carta una selezione di street food, tiraditos, ceviche e tartare creati per essere condivisi, si va dalla cottura alla griglia a quella in salsa, dalla robata al carbone alla delicatezza del vapore, al wok o alla tempura. Ecco allora il Croque sando al prosciutto di manzo, mozzarella e salsa Beefbar, le Scaloppine di filetto allo yuzu, le Polpette di wagyu e vitello, la Carbonara di Kobe beef, i Paccheri alla carbonara di manzo e karasumi di Kobe beef, le Pappardelle al ragu “bolognese” di wagyu e vitello con Parmigiano 101 mesi; il celebre Cordon bleu, filetto di vitello farcito con prosciutto di manzo, tartufo e formaggio fondente, e la Miso black beef (versione by Beefbar del Miso black cod).

Miso Black Beef

Spazio anche a una selezione di dolci tra cui il gelato mantecato, il lingotto Marbled Chocolate, il French toast e la torta Mille Crêpes Mimosa. Ad accompagnare la proposta menù, una selezione di vini da tutto il mondo provenienti sia da cantine prestigiose sia da piccoli produttori con un focus particolare sulle etichette italiane, già presenti in tutti i menù Beefbar e a valorizzarle, una cantina a vista posizionata all’interno della sala per regalare a tutti gli ospiti un’esperienza gourmet a 360°.

Marbled Chocolate

Director of Operations Italia e Corporate Bars & Beverage Director è Francesco Cione, classe 1982, un’esperienza nella realtà dell’ospitalità alberghiera extra lusso, tra l’Hotel Cipriani di Venezia, l’hotel Cristallo di Cortina e il Carlton Hotel Baglioni a Milano. Head Sommelier Beefbar è Gabriele Pica, nel mondo dell’ospitalità dal 2015, dopo essere diventato sommelier. Nel 2018 si trasferisce a Dubai e successivamente a Londra. Il suo ritorno in Italia è segnato dalla collaborazione con Giacomo Arengario fino ad approdare a Beefbar.

Opera, moda, design. L’atmosfera di Beefbar Milano richiama lo stile di una città creativa e di tendenza. A firmare l’interior design, all’interno della cappella dell’ex Seminario Arcivescovile, il prestigioso studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo che, ispirandosi alle figure di spicco dello stile milanese degli anni ’40 e ’60, ha saputo dar forma al progetto rispettandone a pieno la memoria del luogo e gli ornamenti architettonici. Sotto l’imponente navata scandita da grandi volte prendono forma la cucina a vista, il bar, il ristorante e il pavimento a terrazzo in cui si mescolano sfumature di verde, nero, bianco e burgundy con un motivo a onde stilizzate, omaggio all’architetto Luigi Caccia Dominioni. A richiamare i codici estetici e il comfort dei caffè milanesi una boiserie a mezza altezza in noce scuro caratterizzata, come in un teatro, da un trittico di applique firmate dal designer Osvaldo Borsani e alcune opere d’arte dallo stile e dai temi più eclettici.  Completano con eleganza l’arredamento i tavoli in marmo Verde Alpi e le sedute di Vico Magistretti, illuminate dalle lampade Asterios in bronzo e vetro satinato disegnate da Humbert & Poyet.

 

beefbar.com