LOCAL VENEZIA: ARTE IN MOSTRA E ARTE NASCOSTA

Venezia in questo periodo è in pieno fermento: ogni luogo, ogni giardino o angolo, parlano la lingua dell’arte, collegando così ogni calle in un percorso che porta all’esposizione della Biennale. Come può un ristorante ricollegarsi a tutto questo? Il Local ne è un esempio. Il ristorante Local, sin dalla sua nascita, ha posto grande attenzione al dettaglio: un dettaglio che doveva parlare dell’arte e dell’artigianato locale e che fosse un tutt’uno con l’ambiente circostante, con il menu e con le persone che ne facevano e ne fanno parte. Nascono magiche collaborazioni che danno vita ad oggetti preziosi e unici.

Entrando al Local si viene subito colpiti dalla preziosità del pavimento, un terrazzo alla veneziana al cui interno sono state incastonate 4.000 murrine, il simbolo del Local. Queste ultime, dei piccoli mosaici realizzati in vetro, tipici dell’Isola di Murano, fanno parte di un minuzioso lavoro fatto rigorosamente a mano. Si tratta quindi di un pavimento che racconta alcune tradizioni della Laguna e fa risaltare lo stile di Venezia all’interno delle sale del Local.

La sala principale si apre con due finestre sull’acqua della laguna e in assoluta continuità un quadro di Renzini racconta il legame tra l’uomo e il mare. I colori si mescolano tra le pareti interne e lo sguardo esterno, per fondersi nei piatti che l’ospite andrà poi ad assaggiare. La storia di questo quadro parla di famiglia poiché è stata la nonna di Benedetta, titolare del Local, ad acquistarlo per poi esporlo nelle diverse attività di famiglia e per poi giungere oggi tra i simboli del ristorante. Mancato l’artista è stato l’incontro tra la figlia, Anna Renzini, e Benedetta che ne ha ampliato il valore in modo inestimabile.

Il legno, anch’esso parte integrante di Venezia, dei suoi panorami e delle sue imbarcazioni, prende forma nelle mani di Remo Pasquini, artigiano e intenditore del buon cibo e del buon vino, che ha saputo tradurre le esigenze di Manuel e Benedetta, e del ristorante, e tradurle in vere e proprie opere d’arte. I tavoli e le sedie sono sue creature, ma allo stesso modo è stata pensata e realizzata la cantina, così come il carrello dei distillati o la panadora indispensabile per un servizio rapido ed efficace. Ogni creazione è stata studiata per essere parte integrante del ristornate, per agevolare il lavoro di tutta la squadra e per raccontare originalità in ogni angolo del Local. La luce riflette, come sull’acqua, sulle piastrelle create a mano da Acquario Due – azienda veneta che esplora le tradizionali lavorazioni della ceramica – che arricchiscono la saletta privata. Giochi di chiaro scuro, di matericità e consistenze, che si mescolano nei colori caratteristici di tutto il ristorante e che anticipano l’esperienza culinaria. Non poteva mancare l’utilizzo del vetro, il materiale che più rappresenta Venezia e in particolare Murano, fucina di vere e proprie creazioni artistiche.

Il sorso dell’acqua è arricchito dai bicchieri del Maestro Striulli, una realizzazione che comporta, per ogni singolo bicchiere, la presenza di due persone e ben 20 minuti di lavorazione; non vi è dunque una produzione meccanica, ma vengono totalmente realizzati a mano. Tocco distintivo per il Local, ogni bordo ha un colore diverso a riprendere il logo del ristorante, a sua volta ispirato ai colori della facciata di San Marco.

La bollicina di benvenuto viene invece servita nei goti veneziani; dei bicchieri esagonali, senza stelo, anch’essi caratterizzati dai bordi colorati. Un modo per riprendere la tradizione e le abitudini veneziane, ma con un tocco di originalità e innovazione. Il Local racchiude e custodisce storie e tradizioni permettendo all’ospite di godere dei piatti stellati all’interno di una mostra d’arte permanente. Un tutt’uno, un’esperienza immersiva, che parla di buono e di bello, nel pieno rispetto e con la massima esaltazione della città in cui si trova.

 

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