NUTELLA VS. FACEBOOK, L’UNIVERSO FERRERO VALE PIU’ DEL METAVERSO DI ZUCKERBERG
Grazie alla crema spalmabile più celebre ed iconica di sempre, l’imprenditore italiano Giovanni Ferrero, risulta il 25esimo uomo più ricco al mondo, secondo la classifica stilata e pubblicata da Bloomberg Billionaires Index, che monitora giornalmente le tasche delle 500 persone più ricche al mondo in base al loro patrimonio netto.
Una lista come sempre capitanata da Elon Musk, fondatore di Tesla, seguito da Bernard Arnault Ceo del gruppo LVMH e dall’industriale leader nel settore della logistica Gautam Adani. Medaglia di legno, invece, al patron di Amazon, Jeff Bezos.
Ferrero non solo risulta il primo esponente nostrano in lista – precedendo di non poche posizioni gli altri italiani in elenco come Paolo Rocca, Silvio Berlusconi, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli – ma si posiziona anche come secondo imprenditore al mondo nel settore Food & Beverage, (sul primo gradino del podio Jaqueline e John Mars, ereditieri della fortuna delle barrette Mars).
Fortissimo è il legame tra la dinastia imprenditoriale più ricca d’Italia e il suo territorio di origine: tutto ebbe inizio in un laboratorio di pasticceria nel 1942, quando ancora risultava difficile procurarsi la stessa materia prima. Di necessità si fece virtù e le nocciole tipiche delle Langhe rappresentarono l’unico ingrediente facilmente reperibile, insieme al surrogato del cacao, con cui preparare la pasta di Gianduja, tradizionalmente avvolta in carta stagnola, facile da tagliare a fette e da consumarsi rigorosamente insieme ad una fetta di pane.
L’antenato della Nutella ebbe un successo così immediato che da laboratorio artigianale la Ferrero si trasformò rapidamente in industria, organizzando un’efficace rete di distribuzione e lanciando poi sul mercato internazionale quei prodotti, che tutti conosciamo e che hanno fatto la storia ed il successo di un marchio tanto goloso.
Oggi l’erede di quella grande dinastia cioccolatiera, che iniziò ad operare quando l’Italia si stava ancora risollevando dal disastro della dittatura e della guerra, può contare su un patrimonio netto di 38,6 miliardi di euro, superando quello del creatore di Facebook, scivolato in 29ª posizione con “appena” 36,1 miliardi di dollari di patrimonio.
Mentre il pane con Nutella continua, dunque, a fare la fortuna della multinazionale piemontese, la piattaforma Meta – che include i social network Facebook, Instagram ed il sistema di messaggistica istantanea WhatsApp – deve fare i conti con l’esperimento del Metaverso, rivelatosi più arduo del previsto. L’idea seducente di creare un mondo parallelo, che ha spinto Zuckerberg a modificare persino la denominazione della sua società, sta incontrando non poca diffidenza da parte del mondo reale. Così Zuckerberg ha dovuto limare il proprio patrimonio di circa 80 milioni di dollari, registrando da inizio anno una perdita in borsa di circa il 60%, pari a 700 miliardi di dollari.
Ferrero, con la materialità di un prodotto fatto di memoria contadina ed innovazione, rende più dolce la vita reale di milioni di persone in tutto il mondo, continuando a crescere.
Verrebbe da chiedersi, che Metaverso sarebbe senza Nutella?