OTTO GELENG, IL NUOVO “ORIZZONTE” DI ROBERTO TORO
Un Grand Tour mediterraneo ha sicuramente delle tappe imprescindibili, Taormina e la terrazza letteraria panoramica del Grand Hotel Timeo, a Belmond Hotel. Sin dall’Ottocento hanno ospitato raffinati viaggiatori ed intellettuali cultori dell’edonismo sofisticato, che sembra attrarre anche i trendsetter digitali di oggi.
Dal 2006 l’executive chef Roberto Toro al Timeo ha rivalutato i canoni del patrimonio gastronomico siciliano e dei principi alimentari salutistici, creando nel parco botanico dell’hotel Belmond, orti stagionali e selezionando materie prime da artigiani e produttori siciliani, per trasporre in chiave contemporanea, i sapori più autentici dell’isola.
Nella rilettura artistica odierna dei menù del ristorante fine dining Otto Geleng, traspare una ritrovata libertà cosmopolita nelle assonanze sensoriali, una visione sdoganata dal microcosmo dell’Etna e dello Jonio. Oggi l’executive chef dipinge un orizzonte sfumato di contaminazioni, un caleidoscopio che eleva gli ingredienti di ricerca con inedita verve.
Memore delle collaborazioni professionali con René Redzepi e Massimiliano Alajmo, Roberto Toro mira oggi a celebrare il mondo vegetale, adottando tecniche d’avanguardia per estrarre identità e caratterizzanti sfumature sensoriali, coinvolgendo nella complessità di sapori e aromi sempre rivelatori di eleganza. Così Rapa e mela verde si stratificano nella circolarità laminare per aprire il menù degustazione, il fondo bruno vegetale e le chips a dare anima vivace a tutti gli scarti di lavorazione, a definire quella circolarità che va oltre la sostenibilità, istoriando l’assoluto del gusto e alla celebrazione dell’ingrediente.
Come fossero sfumature cangianti in analogia col pittore tedesco Otto Geleng a cui è dedicato il ristorante di otto tavoli esclusivi, istoriati attraverso una ricercata mise en place dalla sontuosa anima barocca siciliana, le strutture e le temperature di servizio enfatizzano la quintessenza salmastra delle ostriche.
Nuage tiepida di patate e la frivolezza degli accenti di rafano e wasabi sono punti di vista che rivelano coinvolgenti amabilità.
Visioni contemporanee degli ingredienti mediterranei, citazioni contaminate dal gusto sperimentale: così l’Hummus di ceci si fa specchio per i funghi spugnole ripieni di paté di coniglio e per l’estratto di rucola.
La partita dei primi, affidata allo straordinario talento dello chef Daniele Gambino, esprime in questa stagione, lodevole memorabilità tecnica e stilistica. Il Risotto al pomodoro giallo arrosto, canocchie e lime nero evoca ologrammi di ricci di mare, tra suggestioni iodiche e mineralità esperidate. Mantecato magistralmente, esaltato dall’umami estatico del pomodoro e dalla verticalità citrica della polvere di lime.
Il doppio tortello di sfoglia all’uovo policroma ha l’anima mare-monti: guancia di vitello e crostacei, in una cremosa legatura di mandorla ed accenti di tamarindo e caviale.
Salse di barbabietola, cicoria e carota sono l’intermezzo, insieme all’olio evo Cherubino Terraliva, nei tre servizi del pane. Appena sfornato, arriva il primo emblema di Sicilia occidentale: il nero di Tumminìa a lievitazione naturale. Si prosegue con lo sfogliato al burro ed erbe fini, per concludere con le focacce, pani ai semi e cialde.
La Sogliola al foie gras assume i toni umbratili e allilici del porro e degli spinaci, mantenendo nitida la valenza marina. Il dualismo mare-terra diventa filo conduttore di una ricercata complessità, sfaccettata di rimandi clorofillici e agrumati grazie all’olio di coriandolo.
Il pre-dessert ripercorre l’armoniosa attitudine all’inclusività vegetale nell’universo dolce. Sorbetto all’origano, brunoise di pesca e elisir di pomodoro che profuma di sole e lavanda. Alessandra Bertola, pastry chef del ristorante Otto Geleng, ricerca espressività sensoriale attraverso la didascalia di acidità fruttate e texture sempre coinvolgenti. Alla crema di ricotta, memento di Sicilia, abbina rabarbaro e frutti rossi, ammaliando coi sentori di fragoline di bosco e bilanciando con la voluttuosa complessità del lampone, tra diaframmi sablée e idilli di cremosi e sorbetti.
La raffinata e carismatica professionalità del nuovo maître Gianluca Russo e l’allure della sommelier Veronica Bonelli, vanno in scena nella sala del dehors estivo proiettato sulla baia di Naxos, sul Teatro greco romano e sul vulcano Etna, nell’armonia di un servizio che sa sempre anticipare, con grazia e dedicate attenzioni. Tra i percorsi enologici in abbinamento, Sinergie di Champagne seduce con proposte di metodo classico orientali, in ideale compendio alle ispirazioni dello Chef.
Dalla terrazza letteraria del Timeo, dal belvedere più alto di Taormina, dove beni culturali archeologici, matrici artistiche, glamour e avanguardia hanno coralità espressiva, gioire delle alchimie fine dining del ristorante Otto Geleng resta sempre prioritario.