RADICI, RELAX E GUSTO A PONTE MILVIO
Chi conosce la zona di Ponte Milvio a Roma, sa che al calar del sole essa diventa un quartiere decisamente caotico, il regno della movida capitolina. Eppure, basta addentrarsi in un piccolo vicoletto ed ecco che appare una porta incantata che conduce in un ambiente familiare, tranquillo e rilassante. Si chiama Radici, quel genere di ristorante che mai ci si aspetta di trovare in quella zona.
Design moderno, sobrio ed elegante, con costanti richiami ad elementi naturali, Radici rispecchia il genere di locale contemporaneo in cui l’atmosfera, lo stile e le proposte enogastronomiche si fondono in un connubio di piacevolezza e di benessere.
Il legno delle pareti ed il verde di alcuni elementi di arredo come il bancone interamente realizzato in marmo smeraldo, si intrecciano per dare vita ad uno spazio semplice e accogliente che ha lo scopo di mettere ogni ospite a proprio agio. Luci soffuse, musica di sottofondo, servizio presente ma non invadente, rendono la serata un piccolo rifugio spazio-temporale al riparo dalla quotidianità.
Radici nasce da un’intuizione di Mattia Cozzetto, il titolare di Dominanza Digitale, un’importante società di marketing di quattro giovani ragazzi (Mattia e Francesco Cozzetto, Jacopo Nicoletti e Matteo Zoccoletti) che si occupano di aperture di business in vari settori. Dopo aver avviato con successo diverse attività, Mattia ha puntato sulla ristorazione. Ma la sua decisione non era un’improvvisata: i ragazzi hanno scelto attentamente il socio competente nel settore, Stefano Pellerini, che si dedica alla parte enogastronomica della società.

Panko di baccalà mantecato
Dunque, la proposta del food di Radici vuole valorizzare le materie prime attraverso i piatti che rispecchiano le tradizioni italiane, passando ovviamente per quelle romane, presentati in chiave elegante e contemporanea. Ma il fil rouge di questa proposta sono, appunto, le “radici”, presenti sotto diverse forme, consistenze o idee in tutti i piatti. Le tecniche e l’estro dello chef Tiziano Noro, con svariate esperienze in Italia e all’estero alle spalle, rendono i suoi piatti equilibrati, eleganti e gustosi.

Oeuf parfait
Decisamente sfiziosi sono i piccoli bocconcini destinati all’aperitivo: Panko di baccalà mantecato, Cannolini con tartare di salmone, brunoise di mela verde ed aneto o Panelle di ceci con maionese al limone. Particolare anche la drink list del locale in cui ogni ingrediente gioca un preciso ruolo nell’armonia dei sapori dei cocktail che accompagnano i finger. Ma eccoci a tavolo, e qui c’è molto da divertirsi, cercando le radici e i loro abbinamenti in ogni proposta. Si comincia con i sapori tradizionali capitolini: Carciofo alla romana con sfere di agnello, scorzonera in due consistenze e gel d’arancia rossa, insolito nella preparazione ma perfetto nei sapori. Molto delicato e soffice l’Oeuf parfait e sfoglie di vitelotte noire, patate nocciola ed aria di rosmarino. Per chi ama i sapori “comfort food”. Volendo si può assaggiare anche una Tartare di Scottona con mayo alla maggiorana e chips di pastinaca oppure Radici croccanti su purè di cavolfiore e nuvola di bufala allo zafferano. Belli e buoni.

Risotto Acquerello in acqua di barbabietola
Venendo ai primi, non passa sicuramente inosservato un Risotto Acquerello in acqua di barbabietola, crostacei, molluschi e perlage di balsamico, di un color rosa intenso, pieno di frutti di mare e di germogli colorati. Un piatto appagante. Divertenti sono i Bonbon bigusto al cacao amaro, ripieni di coda alla vaccinara, sedano rapa e spuma di pecorino romano. Tradizione romana che si evolve in una creazione elegante e sinuosa, che coccola il palato. Le proposte dei primi non finiscono qui: ecco un altro caposaldo della cucina romana, un Rigatone Benedetto Cavalieri alla carbonara con tartufo fresco, dei tenerissimi Tagliolini all’aglio nero, genovese di polpo, germogli e crema di piselli o i classici Gnocchetti di patate con ragù d’agnello al profumo di lemongrass e cicoria saltata.

Astice in tempura di panko, panzanella, daikon e mayo al dragoncello

Rombo “baciato” al timo limonato
I secondo invece sono ricchi e sontuosi, ma sempre “radicati” come un Astice in tempura di panko, panzanella, daikon e mayo al dragoncello. Una vera gioia per il palato, tra sapidità, morbidezza e croccantezza. Il Petto d’anatra scottato con salsa alla cacciatora, indivia belga fondente e cren è cotto alla perfezione ed è molto saporito. Decisamente “comfort” la Pancia di maiale c.b.t. topinambur, bietole e moutarde de Dijon e sfizioso il Rombo “baciato” al timo limonato, scarola saltata alla liquirizia ed emulsione pil pil.

Chouquette ripiena di cioccolato bianco al Tartufo
Le radici non mancano nemmeno ai dolci. Uno su tutti è la Cupola dorata di Tiramisù, flambata con distillato “Radici” di produzione propria. Impressionante, scioglievole, deliziosa. La Chouquette ripiena di cioccolato bianco al Tartufo su crumble al cacao e gel di mirtillo rosso è decisamente per gli amanti del tartufo. Sapori forti e decisi, ma sempre eleganti. Non poteva mancare un altro classico romanesco, una selezione di Maritozzi: mou, ricotta e fava di tonka, e la Carrot Cake glassata alle carote viola, bavarese allo yogurt e profumo d’arancia, radice per eccellenza.
La lista dei vini (per ora) è abbastanza contenuta, ma presenta sia etichette conosciute che delle piccole chicche e curiosità per gli appassionati. Da Radici è possibile anche riservare un tavolo privato all’interno di un’area esclusiva, in cui alcuni piatti vengono serviti direttamente dallo chef. Un punto in più a favore di chi vuole trovare un oasi di tranquillità in mezzo alla movida.
ristoranteradiciroma.it