TERRA PONTINA, LA FORMULA DEL SOGNO ROMANO
A Latina, la seconda città del Lazio dopo Roma, c’è sempre un grande fermento. C’è da dire che è una delle città più giovani d’Italia, fondata nel 1932, durante il ventennio fascista, nata col nome di Littoria. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è stata rinominata Latina sia per la sua posizione geografica – Lazio – sia per il riferimento storico al popolo latino. Dunque, essendo una città giovanissima con meno di 100 anni di storia, è molto vivace, aperta alle nuove tendenze e piena di locali. È il terreno fertile per chiunque abbia delle idee fresche e tanta voglia di fare.
Esattamente quello che aveva in mente Jimmy Arroyave, il giovane pastry chef di origini ecuadoriane, ma cresciuto in Italia, quando ha deciso di aprire il suo ristorante Terra Pontina. Più che un ristorante, sembra un salotto di casa con i suoi quattro tavoli dove poter accogliere al massimo 16 commensali. L’idea è di portare a tavola l’Agro Pontino, i prodotti sia di terra che di mare, visto che Latina dista dal litorale pochissimi chilometri. Molti sono i vini laziali in cantina, selezionati dal giovanissimo maître di origini russe Valerio, ma non mancano i riferimenti a livello nazionale.

La sala di Terra Pontina
La proposta gastronomica a la carte è molto snella, con pochissimi piatti per portata, ideata in modo tale da poter essere cambiata settimanalmente o quasi, in base alla disponibilità dei prodotti e al cambio delle stagioni. È suddivisa in “Menu del Contadino” con piatti che raccontano l’entroterra e un “Menu del Pescatore” che valorizza profumi e sapori del mare. Inoltre ci sono tre percorsi degustazione: “Terra Pontina” e “Tirreno” di 5 portate, e “Menu degustazione a mano libera” di 8 portate.
L’idea dello chef Arroyave è quella di proporre la cucina espressa, cotture brevi, per snaturare il prodotto il meno possibile e portare a tavola la freschezza e i sapori ben definiti. Pane caldo fatto in casa, olio di Cori e vino di una cantina locale sono un modo perfetto per iniziare a entrare nella sua filosofia. Per stuzzicare ulteriormente il palato, si prosegue con una serie di amuse bouche: un conchiglione croccante al pomodoro locale, una crocchetta di patata fondente al tartufo e un fresco gazpacho dell’Agro Pontino racchiuso in un sottile guscio di cioccolato bianco.

Gli amouse bouche
Il menu di mare del giorno si inizia con una julienne di Seppia servita su un’insalatina di arance e di finocchi e la salsa al nero: il caso di quando la semplicità vince facile. I Ravioli fumanti ripieni di scampi con ragù di astice sono sicuramente il piatto clou della degustazione: pieno di sapore e di gusto, morbido, sugoso, appagante.

Ravioli di scampi con ragù di astice
Si prosegue con un tentacolo di Polpo croccante con la brunoise di pomodorini, timo e la sua maionese. Invece della “solita” cremina di patate o similari, il polpo arrosto è piacevolmente contrastato dalla freschezza e acidità del pomodoro e aromatizzato da un’erba che in queste preparazioni si usa raramente.

Polpo croccante con la brunoise di pomodorini, timo e la sua maionese
Infine il dolce: Cremoso di cioccolato con sorbetto di lampone, salsa ai frutti rossi e cubetti di ananas, non solo bello da vedere, ma anche buono da mangiare, anche perché la combinazione di cioccolato e lamponi è sempre vincente.

Cremoso di cioccolato con sorbetto di lampone, salsa ai frutti rossi e cubetti di ananas
Il progetto Terra Pontina Restaurant nei prossimi mesi si amplierà con Casa Isonzo, un bistrot con pasticceria in formula all day long che aprirà proprio di fianco al ristorante. Qui lo chef e
il suo team proporranno una cucina tradizionale che sarà affiancata da una caffetteria e una ricca proposta di lievitati, perché lo chef Arroyave, dopo essersi formato a 360° in cucina, si è appassionato all’arte dei dolci. Dopo la scuola alberghiera e il corso in pasticceria, ha seguito dei corsi di specializzazione e aggiornamento con Gianluca Fusto ed Emanuele Forcone. Non contento, nel 2018 è entrato al Mudec di Enrico Bartolini a Milano, ha fatto uno stage da Italo Bassi al Confusion Boutique Restaurant di Porto Cervo e poi una breve esperienza lavorativa a fianco dello chef Fabio Ciervo a La Terrazza dell’Eden a Roma. Durante la pandemia il desiderio di aprire un ristorante tutto suo ha preso una forma concreta e così, a dicembre 2021, Terra Pontina Restaurant ha aperto, finalmente, le porte al grande pubblico.