FRANCIACORTA, MISURAZIONE SCIENTIFICA PER IL ROSÉ

Presentata a Milano in occasione della Milano Wine Week 2023 la nuova modifica al disciplinare Franciacorta. Novità nel campo dei Franciacorta Rosé, tipologia di Franciacorta che segue lo stesso procedimento di produzione degli altri Franciacorta – quindi con rifermentazione in bottiglia – ma che presenta una tonalità rosa, più o meno intensa. Inserito per la prima volta in un disciplinare di produzione vitivinicolo, il parametro analitico per la determinazione del colore. La misurazione del colore, d’ora in poi, potrà avvenire tramite un metodo scientifico, e non più solo basandosi sull’occhio umano.

L’introduzione di Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, l’organismo che garantisce e controlla il rispetto del disciplinare di produzione del Franciacorta, primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto nel 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, e che oggi conta 122 cantine, riassume la capacità di questa denominazione di essere, sin dagli albori, sempre più innovativa. Il Consorzio Franciacorta, da anni è pioniere per quanto riguarda l’innovazione dei processi e il conseguimento di nuovi, ambiziosi obiettivi. A partire dal 1995, anno in cui è stata conferita al Franciacorta la denominazione di origine controllata e garantita, prima dedicata esclusivamente al metodo classico; il 2002, con la ricezione delle Deroghe all’obbligo di indicare la menzione specifica tradizionale Docg in etichetta; il 2008, con l’introduzione della riserva vendemmiale, che consentiva una maggiore produzione in annate particolarmente favorevoli. Il 2011, in cui è stata inserita nel disciplinare la modalità di pressatura delle uve e, infine, oggi, ottobre 2023, con l’introduzione, del parametro analitico per la determinazione del colore.

Siamo orgogliosi di essere tra le denominazioni più innovative, introducendo un metodo per primi in Italia, come accaduto nel 2008 con la Riserva Vendemmiale”, ha spiegato Silvano Brescianini. “Siamo consapevoli che il mondo stia cambiando e non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo essere al passo con i tempi, portando avanti di pari passo i concetti di innovazione e sostenibilità. L’uno non può prescindere dall’altro. E lo dobbiamo non solo al consumatore finale, ma anche al territorio che ci circonda, che ci permette di ottenere e lavorare un prodotto di altissima qualità riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Anche in questo caso la nostra innovazione sarà a beneficio di tutto il settore”.

Grazie alla recente modifica del disciplinare, il mondo dei Franciacorta Rosé si evolve, ed è proprio intorno alla misurazione delle sue varietà cromatiche che vertono i maggiori cambiamenti. L’articolo 6 del suddetto disciplinare, ‘Caratteristiche al consumo’, recita così: “Franciarcorta Rosé, determinazione delle caratteristiche cromatiche secondo metodo OIV 1-2006 (MA AS2 -11 R 2006) detto anche CIELab: i valori di H* non devono essere superiori a 80”.

Nel portare a termine questo progetto è venuto in aiuto anche il mondo accademico: i Comitati Intersettoriali di Ottica (CIE) ed enologici (OIV) hanno spolverato la colorimetria tristimolo, realizzando un modello scientifico di misurazioni basato su una scala semplice e intuitiva, che esprime il colore come la risultante dei livelli di rosso (a*) e giallo (b*), intensità (C), sfumature (H) e luminosità (L). Di questa misurazione, più puntuale ed accurata, beneficeranno staff tecnici, uffici commerciali, grafici e reparti di comunicazione e marketing, rendendo ora possibile una valutazione delle tonalità e delle peculiarità delle diverse annate e magari, un giorno, riuscendo a trovare anche una correlazione tra colore e sapori.

Il Franciacorta Rosé è una tipologia molto richiesta dal mercato nazionale ed internazionale, a fine 2022 le vendite annuali di Rosé ammontavano a 2 m bottiglie equivalenti, pari al 10% delle vendite totali. A fine agosto, le bottiglie di Rosé vendute nel 2023 sono 1,2 m bottiglie equivalenti, pari al 12,2% delle vendite totali. I volumi sono stabili rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente; particolarmente interessanti le performance di crescita dei Rosé millesimati e in Giappone la crescita della tipologia rispetto al 2022 è al 50%.

Importante anche l’introduzione al capitolo 7, ‘Etichettatura, designazione e presentazione’, dell’obbligo di indicare sempre in etichetta laddove sia di immagine della denominazione, “Franciacorta” in caratteri di altezza minima di 2 millimetri e nella stessa etichetta le altre eventuali diciture possono figurare senza alcun vincolo di dimensione rispetto al nome Franciacorta.

Bandita anche la parola cuvée, che da oggi in poi sarà solo assemblaggio. Rimane in vigore nella presentazione, designazione ed etichettatura dei vini a denominazione di origine controllata e garantita Franciacorta, il divieto di fare esplicito riferimento al metodo di elaborazione, inserendo definizioni come ‘metodo classico’, metodo tradizionale o similari.

L’occasione è stata proficua per presentare anche l’Annuario Franciacorta, report delle attività che Mario Falcetti, agronomo ed enologo e Responsabile Comitato Tecnico Consorzio Franciacorta, ha brevemente illustrato mettendo l’accento sul bisogno di condivisione delle informazioni, presupposto per la crescita e lo sviluppo

Ma l’innovazione non può prescindere dalla sostenibilità: ecco perché, in quest’ottica, è ancora più significativo il progetto F.A.Re.Su.BIO, che ha coinvolto diversi atenei e una ventina di aziende sul territorio lombardo sotto la direzione del Consorzio Franciacorta. La finalità dell’iniziativa è stata raccogliere importanti dati sulla composizione chimico-fisica e biologica dei suoli e della biodiversità, mettendoli in relazione con le scelte gestionali, rendendole più performanti e sostenibili.

 

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