EPOKALE: EVENTO E STORIA DELL’ICONA DI TRAMIN

La prima fu un capolavoro annunciato. La vendemmia 2009 dava i natali a una bottiglia nuova, un unicum che sarebbe presto diventato un’icona firmata Tramin. Si chiamava Epokale Gewürztraminer Spätlese, e già nel nome si presentava. Figlio di un’annata matura e solare, Epokale 2009 conteneva l’intensità di tutto: era potentemente zuccherino, con quel residuo di ben 107 g/l, ed era fortemente acido, con valore totale di parametro pari a 5,6 g/l, e aveva la rara dote di sintetizzare tutto questo in pura eleganza. Era un Gewürztraminer, ma non come gli altri. Epokale era frutto, all’origine, di un desiderio di armonia e di un percorso di studio che è andato a indagare il passato e la leggenda di un vitigno antichissimo, un po’ storpiato dalla massificazione produttiva degli ultimi decenni.

Il Gewürztraminer è una varietà che abita le colline alto atesine fin dal V° secolo a.C. In tempi medioevali si vinificava con l’accortezza di preservare una certa dose di residuo zuccherino, con lo scopo di bilanciare le sensibili durezze e ottenere un vino equilibrato e godibile. Forse, negli anni, il Gewürztraminer è stato reso monco nel suo potenziale. Gli si chiedeva solo forza aromatica, intensità di profumi e un basso titolo alcolometrico in favore di una parvenza dolciastra che esulasse i palati dalla scoperta degli strati, delle sfumature, delle mille direzioni espressive che può assumere nel tempo.

La Cantina Tramin, però, scelse molto tempo fa di restituire dignità e valore a questo vitigno, poiché nelle sue qualità la cantina di Termeno ha sempre creduto. Nacquero così grandi Gewürztraminer come il Nussbaumer, prodotto a partire dai vigneti dell’omonimo maso, e i due vendemmia tardiva Roen e Terminum, quest’ultimo impreziosito dalla celebre Botrytis Cinerea, nota anche come muffa nobile.

La Casa del Gewürztraminer” – questo è l’appellativo che la Cantina Tramin si è guadagnata grazie ai suoi progetti di valorizzazione del Traminer Aromatico – volle quindi misurarsi con la storia e con la sublimazione del vitigno alto atesino più famoso nel mondo. Scelsero così di vinificare per la prima volta, nel 2009, un Gewürztraminer in maniera antica per soddisfare il gusto moderno. Si cercava un sorso sontuoso, ma non pesante; si esaltava l’intensità, ma non la ridondanza; si mirava alla piacevolezza, ma nulla di tutto questo aveva a che fare con un gusto stucchevole; si attendeva per avere la migliore maturità delle uve, ma si badava bene di preservare un corredo di grande acidità. Insomma, si desiderava la versione più piena, avvolgente e gustosa dell’armonia, e ad essa si tendeva.

Da quel famoso anno 2009, di Epokale vennero prodotte e poste in commercio appena quattro vendemmie, con la quinta (l’annata 2015) che si appresta a calcare la scena del mercato nell’imminente autunno 2022. Il tempo richiesto al Gewürztraminer per diventare Epokale è infatti piuttosto lungo. Le uve vengono raccolte sempre dagli stessi due vigneti, quelli prossimi al Maso Nussbaumer, siti a 420/440 m.s.l.m. su un terreno calcareo argilloso ricco in ghiaia e, negli strati più profondi, in roccia porfirica. Ne segue una vinificazione lenta, che prevede una maturazione in acciaio a contatto con i lieviti di fermentazione per otto mesi e un successivo affinamento in bottiglia per circa sei anni. La particolarità di quest’ultima fase di evoluzione del vino in bottiglia è dovuta al luogo in cui essa si svolge. Le bottiglie di Epokale vengono infatti portate in Val Ridanna, a 2000 metri di altezza, dentro la miniera di Monteneve, a 4 km dall’imbocco della galleria di entrata e a 450 metri di profondità sotto la montagna. Qui Epokale trae beneficio dalla temperatura di 11°C e da un tasso di umidità del 90%, entrambi costanti durante tutto l’anno. Il palato e l’occhio familiare del Direttore Tecnico ed Enologo Willi Stürz decidono, sopra tutte le ricette e oltre tutte le pianificazioni, se e quando quel nettare di Gewürztraminer a riposo nel buio di una miniera è degno di uscire alla luce con il nome di Epokale Gewürztraminer Spätlese.

Ad oggi è stata fatta una sola verticale di Epokale. Si tratta del primo grande spettacolo del tempo declinato nelle sfumature di Epokale: un evento che rimarrà negli annali, un battesimo che ci si augura di poter ripetere diverse volte nei capitoli a venire. Dalla capostipite 2009 alla 2015 in anteprima, con la sola assenza dell’annata 2014: un percorso emozionante in cui si nota un cambiamento significativo dello stile, che mostra senza veli e senza vergogna la realtà di chi si accosta a un materiale vivo senza aver già la pretesa di comprenderlo, di plasmarlo, di mutilarlo in nome di un obiettivo che non tiene conto della maggiore variabile, ossia quella della pianta e dei suoi frutti.

Si comincia quindi l’avventura all’Epokale con l’esuberanza elegante della 2009, si attraversano le interpretazioni più sottili e tese della 2010, della 2011 e della 2012, per poi veder comparire nuovamente una maggiore grassezza nella 2013 e affermarla nello stile della più recente 2015. Se dopo l’avvolgente 2009, infatti, Willi e il suo team scortavano Epokale ad esprimere la sua eleganza in un’accezione più snella e scattante, gli anni seguenti di osservazione hanno mostrato come la componente zuccherina fosse invece un grandissimo presupposto di classe e finezza, nel tempo. Perché è proprio il tempo l’ingrediente complementare e complice della grandezza di Epokale. È nel tempo che questo Gewürztraminer Spätlese si svela nella sua complessità ed è sempre nel tempo che integra zucchero e acidi alla perfezione, risultando in un vino armonico capace di essere, per chi lo degusta, un’esperienza.

 

DEGUSTAZIONE

EPOKALE 2009

Colore dorato, bellissimo. Il naso è altrettanto intenso nei molteplici profumi di albicocca secca, pesca sciroppata, uva passa, mimosa, arachide e un’intrigante punta di cenere. La bocca è vellutata, avvolgente e materica, seppur estremamente fine ed elegante. La dolcezza è perfettamente bilanciata dalla freschezza, che è a tutti gli effetti la protagonista del sorso. Sapido, avvenente, persiste a lungo sul ricordo fresco e sulle note di the alla pesca e bergamotto.

 

EPOKALE 2010

Colore e profumo mostrano già un’accezione più verde rispetto all’annata precedente. Il naso è più appuntito, scolpito nelle note di erbe aromatiche, menta, scorza di cedro candita e pepe bianco. La bocca rispecchia con coerenza il timbro teso e sottile, mostrandosi più nervosa, scattante e fresca.

 

EPOKALE 2011

Naso che lo accomuna all’impronta verde e pungente della 2010, seppur in una chiave leggermente più rotonda e solare che rimanda al mango, all’ananas e alla papaya. Al frutto tropicale e al caramello si lega uno sfondo di spezie ed erbe aromatiche. La bocca tende in modo netto alla freschezza, mostrando una buona morbidezza ma affermandosi con un profilo verticale e di impronta citrina.

 

EPOKALE 2012

Qui il naso ritorna ad esprimersi sull’agrume, sui tratti pungenti e asprigni del lime, del bergamotto e una piacevole traccia di cola. La parte verde di erbe aromatiche si esplicita in una nota di basilico e una componente di radice, di china. La bocca è nuovamente fresca, con l’intreccio fresco sapido in evidenza sulla morbidezza.

 

EPOKALE 2013

L’impronta più avvolgente, vellutata, setosa e accogliente della 2009 torna a intravedersi in questa 2013, che ripropone un’eleganza basata sull’integrazione di tutte le parti. Ricorda il litchi, il passion fruit, il mango, la pesca molto matura e un accenno ancora erbaceo, a indicare una nuova sintesi fra i due stili passati. Il sorso è compatto, coeso, vellutato ma vibrante nella traccia sapida. C’è materia e c’è apporto glicerico, ben equiparati dalla freschezza. La bocca è molto armonica e decisamente ben equilibrata.

 

EPOKALE 2015

La grande anteprima. Farà il suo ingresso sul mercato in autunno, dopo l’assenza della precedente vendemmia, la 2014. Al momento si nasconde ancora un po’ per timidezza, quella titubanza di gioventù che, con il passare del tempo, verrà scostata come un velo, mostrando finalmente tutte quelle potenzialità che ora si intravedono soltanto. Anche nella 2015 torna uno stile vellutato, suadente, giocato sulla sensibile presenza di zuccheri e di acidi. Un vino che già mostra al sorso un ottimo equilibrio e che, per questo, devolverà i suoi anni alla “semplice” fioritura di sé, dei suoi caratteri, dei suoi colori, della sua personalissima armonia che lo collocherà a buon diritto nella famiglia Epokale.

 

cantinatramin.it