SPECIALE SIGNUM CAVANERA ETNEA
Camminando nel vigneto, alcuni ceppi balzavano all’occhio. Erano differenti da tutte le altre piante che ricamavano i vigneti di Firriato, nella cantina di Cavanera Etnea. Sono 84 ettari in tutto, di cui 78 vitati, sparsi in 12 contrade sul versante nord dell’Etna. Ma quel piccolo vigneto a 650 m.sl.m in contrada Verzella, presentava delle eccezioni. Piante che sembravano diverse, tronchi che non portavano in calco la cicatrice dell’innesto. Viti che parevano antiche, talmente tanto da ipotizzarne un’età pluricentenaria, probabilmente prefillosserica. Fu così che vennero svolte analisi sui ceppi, in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo, e l’intuizione fu confermata: erano viti di Nerello Mascalese, impiantate prima della pandemia fillosserica e sopravvissute a tutto quello che accadde da 150 anni fa fino ad oggi.
Viti di 150 anni, quindi, ancora a piede franco. Alcune di esse presentano un genotipo sconosciuto, elevando esponenzialmente la rarità della loro esistenza e spingendo l’azienda siciliana a realizzare un vigneto sperimentale attraverso la propagazione dei ceppi rinvenuti, per custodirne la biodiversità. Firriato si trovò pertanto fra le mani una reliquia, un prezioso patrimonio viticolo, genetico e culturale di pregio inestimabile. Di fatto, come raro reperto storico e culturale viene trattato, nello studio, nella cura e nella vinificazione. Da quel vigneto, Firriato trae un vino eccezionale, una perla prodotta in pochissime bottiglie numerate e che risponde al nome di Signum Ætnæ.
Con la vendemmia 2014 – annata eccezionale in Sicilia – Signum Ætnæ ha visto la luce, presentandosi sul mercato in sole 3.500 bottiglie al termine di un affinamento di due anni in tonneaux e altrettanti in bottiglia.
JAMES’ TASTINGS
SIGNUM ÆTNÆ
2014
Complessità ed eleganza si intrecciano in un naso avvenente, che ricorda la terra, il cuoio, la carruba, un brio di spezie orientali e una gentilezza di fiore appassito. La bocca finissima permette di apprezzare il tratto del tannino, che si inserisce perfettamente in un sorso di grande charme.
2015
Speziato e balsamico, con cenni di liquirizia e di fungo secco: più sferzante del precedente nell’intensità aromatica di naso e di bocca. Il tannino emerge con maggior protagonismo, promettendo un’evoluzione in cui poter assaporare le mille sfumature di questo interessantissima trama tannica.
2018
Seppur connotato da estrema giovinezza, Signum Ætnæ 2018 presenta un naso più ammansito, più docile e morbido. Allo stesso modo, la bocca è già instradata su un equilibrio che ha ancora qualche tempo davanti a sé per compiersi del tutto, ma che assicura già un vino di grande compostezza e precisione.