LA RESIDENZA CAPRI: ARRIVA VICO DI ENZO COCCIA
Fascino discreto e ambiente accogliente è la filosofia alla base de La Residenza Capri, boutique hotel della famiglia De Angelis. Costruito nel 1956, l’hotel nasce come un ampliamento della storica Villa Caterina, residenza del Principe Caracciolo. Nel corso dei decenni, il complesso è diventato il secondo più grande di Capri e, dall’8 giugno, comprenderà anche la pizzeria VICO condotta dal maestro pizzaiolo Enzo Coccia insieme ai figli. VICO è la sintesi dell’incontro tra la famiglia Coccia, che fa capo a Enzo, tra i massimi protagonisti della pizza napoletana, e la famiglia De Angelis, proprietaria di hotel di lusso in Italia e all’estero. Da questo incontro nel luglio del 2023 è nata la pizzeria VICO di Roma, un progetto sui generis, basato su valori comuni come la cultura mediterranea, la tradizione con uno sguardo al presente e al futuro, la famiglia, la valorizzazione della qualità e l’attenzione al dettaglio. Anche a VICO Capri ci sarà uno stile di vita contemporaneo, dove i valori dell’hôtellerie si fondono con l’approccio tradizionale e pop del mondo della pizza per una nuova esperienza eccellente. “A differenza di Roma, che sorge in un palazzo storico, la pizzeria qui si sviluppa totalmente all’ esterno, nel giardino dell’hotel La Residenza. Per noi questo è un valore aggiunto visto il luogo in cui siamo dove si vive, per lo più, all’aperto. Oltre a un’ampia cantina ci saranno i cocktail del Salotto42 di Roma in abbinamento alle pizze. Inoltre, ci sarà una collaborazione con la cucina interna dove lo chef inserirà nel menu diversi piatti anche se il focus della proposta gastronomica saranno le pizze di Enzo, i dolci di Ciro Chiummo e l’attenzione al minimo dettaglio” spiega Palumbo. VICO è linguaggio, identità, cultura ed Enzo Coccia è il portavoce di questo universo che giunge a Capri, dopo Roma, con tutta la forza della pizza napoletana.
Andrea e Marco Coccia sono cresciuti con la pizza nel sangue. Come il papà, mantengono un low profile e si dedicano alle varie attività di famiglia con dedizione e passione. Il loro apporto è stato importante nella gestione delle pizzerie. La loro giovane età e una nuova visione hanno contribuito a rendere tutto più a passo con i tempi soprattutto per quanto riguarda scelte stilistiche, comunicative e di organizzazione. Ma la presenza del papà è ancora un elemento indispensabile per il confronto quotidiano e la crescita. “A casa la pizza napoletana è sempre stata la protagonista. Siamo cresciuti sentendo parlare di impasti, lievitazioni e cottura nel forno a legna. Il nostro approccio alla pizza napoletana è stato graduale ma sicuramente costante nel tempo, un leitmotiv che ci accompagna praticamente da sempre” raccontano i fratelli Coccia. “Nostro padre è un esempio per noi e la sua presenza e i suoi consigli sono preziosi. Ma in questi anni abbiamo sempre frequentato la pizzeria e conosciuto, nonché affiancato, i nostri collaboratori storici. Sicuramente vederli all’opera è stato fondamentale e abbiamo cercato di apprendere qualcosa da ognuno di loro. Papà ci ha trasmesso e continua a trasmetterci tanto. Non solo passione, ma soprattutto dedizione perché questo mestiere lo si può fare solamente se si ama il proprio lavoro. Il lavoro in pizzeria spesso è totalizzante ed è necessario avere una conoscenza di tutti gli aspetti, non solamente quelli legati prettamente alla stesura della pizza e alla sua cottura e nostro padre ci ha insegnato proprio questo”.
I Coccia fanno solo pizza napoletana. Amano tutto quello che significa e ruota intorno: la sua storia, il legame con la città, la bontà delle matrie prime che vengono utilizzate, il suo essere conviviale, capace di riunire famiglie e amici attorno a un tavolo. Il forte potere aggregante della pizza napoletana è qualcosa di unico e che li affascina particolarmente. A Capri si divideranno alternando i turni di lavoro ma garantendo in ogni caso una loro presenza continua e assidua. Per loro è importante che almeno un Coccia sia sul posto per poter seguire di persona l’andamento della pizzeria. “Capri sarà per noi una grande bella sfida, in termine di esperienza, lavoro e gratificazioni. È un piccolo sogno che si avvera, avremo la possibilità di far conoscere la pizza napoletana a una platea davvero ampia soprattutto in termini di provenienza perché da sempre Capri è meta di un turismo internazionale. E questo ci riempie di gioia e di orgoglio. Capri per noi, ma un po’ per tutti, è una meta da sogno. In Italia non c’è un posto migliore per poter fare un’esperienza nel mondo della ristorazione a livello mondiale. Sicuramente incontreremo delle difficoltà anche perché si tratta di una prima esperienza di tipo stagionale su un’isola con tutte le problematiche connesse a esempio all’approvvigionamento, ai collegamenti, etc. Ma siamo certi che il nostro know-how sia proprio il valore aggiunto grazie al quale supereremo ogni cosa. Capri rappresenta sicuramente un salto di qualità e la possibilità di varcare i confini di via Caravaggio che forse, soprattutto per noi giovani, è un po’ limitante” commentano entusiasti e determinati di iniziare al meglio questa nuova avventura.
“Quando si parla di Capri si pensa esclusivamente a un’atmosfera incantata dell’isola con le sue bellezze naturali e contemporaneamente al mondo del jet set che la invade. Ma ci si è mai chiesti se esiste una cucina tipica del territorio oltre alla famosa caprese? Nell’isola, nella zona di Anacapri, vi è un vero e proprio giacimento di olivi secolari, alcuni vitigni autoctoni propri della macchia mediterranea quali Falanghina, Greco e Biancolella nonché Piedirosso e una varietà di pesce azzurro dal sapore unico e salutare. I dolci e i gelati sono quelli tradizionali a base di limone che ritroviamo sull’isola” precisa Enzo Coccia che da sempre analizza il luogo e la storia in cui va a fare le sue pizze. Partendo proprio da queste considerazioni ha pensato alla proposta gastronomica per VICO Capri: “Ho pensato all’idea del Mediterraneo, all’ incontro di varie culture culinarie e civiltà, da sempre interscambio tra i diversi popoli che lo hanno navigato”. Il menu avrà un filo conduttore che lo lega al progetto di Roma. Per stuzzicare l’appetito i Piscitielli, piccoli calzoncini fritti, dal classico con salame napoletano alla provola e pepe, dalla versione con cuore di baccalà, pomodoro corbarino, olive nere di Gaeta, provola a quella con ricotta, fiori di zucca, pancetta, pecorino, e le Montanarine, come la Faraglioni con zucchine marinate, tonno affumicato e zest di arancia, la Centrella con stracciata di bufala, ‘nduja di spigola, foglia di limone o La Violetta con crema di melanzane, melenzane a funghetto, pecorino e basilico.
Ci saranno le pizze tradizionali, dalla Marinara alla Margherita, dalla Rucola e Crudo alla Vegetariana, dalla 4 Formaggi alla Diavola ma anche un must di VICO Roma, la pizza Nerano, oltre ad alcune pizze inedite che utilizzeranno i prodotti dell’isola. Per esempio ci sarà la Jovis con provola di bufala campana D.O.P., alici fresche, peperoncino, menta, zest di limone grattugiato, origano e olio extravergine d’oliva D.O.P Penisola Sorrentina, la Il Cunto del Mediterraneo con fior di latte di Agerola, pomodorini del Piennolo del Vesuvio D.O.P., melanzane a funghetto e ventresca di pesce spada, la Monte Solaro con cipolla rossa di Tropea marinata al finocchietto, mozzarella di bufala campana D.O.P., ventresca di tonno, pesto di prezzemolo e limone, la Focaccia Caprese con pomodori di Sorrento, mozzarella di bufala campana D.O.P., origano, olio extravergine d’oliva e basilico, La Certosa con stracciata di bufala, prosciutto crudo e grissini e, ovviamente, la Grotta Azzurra con pesto di basilico, pomodori arrostiti, ‘nduja di spigola, mozzarella di bufala campana D.O.P. L’intento di Coccia è far sì che i clienti possano apprezzare i sapori unici e la bontà dei prodotti che non troveranno in nessun altro luogo ma anche far conoscere la cultura gastronomica napoletana e caprese a una platea vasta proveniente da tutto il mondo. “Capri per me rappresenta la bellezza del suo paesaggio, dei suoi tramonti e del suo mare, cose che prima di me grandi scrittori, pensatori e poeti hanno raccontato. Anche io cercherò di interpretare e raccontare questa bellezza attraverso il cibo. Ogni progetto è una sfida che affronto con entusiasmo assieme ai miei figli e certamente questo non sarà l’ultimo” conclude Enzo Coccia.
VICO Capri apre le sue porte agli appassionati della mixology. Sarà possibile, infatti, scoprire e miscelare due esperienze diverse: le pizze di Coccia e i cocktail, fatti con miscele e ingredienti particolari, del Salotto 42 di Roma. Aperto nel 2004 come “book bar” ospita, ancora oggi, riviste e libri di moda, architettura e design a disposizione dei clienti. Spesso paragonato a un loft newyorchese, ha uno stile architettonico metropolitano corredato da pezzi unici e ricercati come il lampadario di Murano, salottini anni ’50 e balaustre in marmo. “Lo abbiamo pensato come un vero e proprio salotto, come cita il nome, piccolo ma accogliente, elegante e piacevole,” spiega il patron e bartender Alberto Caleffi. Presente una piccola ma interessante carta dei vini di circa 120 referenze, grandi etichette come piccole cantine, selezionate per sottolineare la versatilità della proposta gastronomica.
Permane la filosofia della famiglia De Angelis anche per il progetto di ristrutturazione e miglioramento dei giardini dell’hotel, ovvero accoglienza e spirito del “sentirsi a casa”. Il concept progettuale è quello di voler ricreare l’esterno della villa caprese di un tempo, reinterpretato con stili e materiali contemporanei ed esclusivi. L’ospite viene accolto, all’entrata, da un percorso che è una vera e propria passeggiata onirica dove archi di bougainvillea scandiscono lo spazio alternati a pareti specchianti e aiuole fiorite, mentre le pavimentazioni, in battuto di graniglia di marmo, ritmano geometricamente l’armonia delle volte superiori accompagnando il passo del visitatore verso la “casa”. Il giardino superiore accoglie uno spazio dove si trovano un ampio bar e la pizzeria VICO con ristorante annesso. Qui gli ambiti sono definiti da aiuole fiorite e le sedute sono comodi divani dove il cliente può rilassarsi godendo dell’ambiente circostante. La pavimentazione di questo spazio disegna un grande canestro ed è in marmo di Trani e graniglia di marmo verde. Tavoli e sedie sono nei toni del bianco e del verde così da riprendere lo stile dei vecchi tavoli da giardino rinnovati in ottica di comfort e lusso. Il bar è stato concepito come un chiringuito pensato in posizione centrale così che sia visibile già dall’ingresso e diventi il punto focale dello spazio. In legno, con copertura in tessuto bianco e verde, ha come back una grande ed elegante bottigliera in cui collocare, oltre a bottiglie ed attrezzi per la mixology, anche libri, oggetti e opere di artisti locali. La pizzeria, cuore pulsante di tutto il progetto, punta il focus sul forno a legna realizzato artigianalmente da maestri locali e situato nel centro del giardino, e sul bancone il cui fronte è interamente rivestito da un’opera in ceramica di Capodimonte progettata appositamente per questo luogo e lo rende unico.
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