PAESTUM WINE FESTIVAL, ESPERIENZA TOTALIZZANTE

Una volta giunti al maestoso tempio di Hera le ore di treno non pesano più, immediatamente ricompensate da un’esperienza, indietro nel tempo, senza precedenti. Risale al V secolo a.C. ed è una delle più grandiose opere archeologico-architettoniche dell’antichità, mai ricostruito e quindi ancora più straordinario, eretto a Paestum, a circa mille chilometri di distanza dalla località greca di Olimpia, dove si trova il celebre tempio di Zeus, eretto poco dopo, ma che oggi versa in condizioni ben peggiori. Siamo a Paestum nel Cilento, un tuffo nella storia che ci riporta al VI e V secolo a.C. e alla Magna Grecia, un crocevia fondamentale per immedesimarsi nella vicenda umana degli albori, in un capitolo della storia antica così importante per l’uomo, che con la nascita della prima democrazia e l’affermarsi di filosofi, letterati e artisti, ha gettato le basi della nostra società. Angelo Zarra, Ceo di Zeta Enoteca e fondatore di Divini Assaggi Magazine, che tredici anni fa diede forma alla prima edizione del Paestum Wine Festival, vide lungo nello scegliere per questo importante appuntamento enologico, la cittadina salernitana, con i suoi 2500 anni di storia e il suo rilievo internazionale.

La XIII edizione appena conclusa, ha confermato le aspettative, antico e moderno, radici e futuro, classicità ed enogastronomia, si fondono e rendono possibile un’esperienza totalizzante. Paestum da sempre è una tappa irrinunciabile del Grand Tour della penisola e ha lasciato senza parole scrittori, artisti, viaggiatori, letterati, come Virgilio, Ovidio, Properzio che rimasero colpiti per la bellezza e il profumo delle rose pestane, che rifiorivano due volte all’anno e ancora Goethe, Shelley, Canova, Piranesi, Turner, Nietzsche, il Presidente Harry S. Truman, Jacqueline Kennedy, Albert Camus e tantissimi altri. Uno straordinario Parco Archeologico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per scoprire i monumentali templi dorici dell’arte greca antica, l’anfiteatro, il foro, il gymnasium e ancora la piscina, le abitazioni che raccontano la vita quotidiana dell’epoca, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, che conserva sculture, dipinti, ceramiche e oggetti cerimoniali provenienti dal sito e naturalmente la Tomba del Tuffatore, una camera funeraria a pianta rettangolare, impreziosita da affreschi di notevole valore artistico. Una cittadina preziosa per capire chi siamo e da dove veniamo, fondata nella Piana del Sele dai Greci di Sibari, nel 600 a.C., che oggi rivive con il Paestum Wine Festival, un evento di rilievo, che grazie alla direzione artistica di Alessandro Rossi e al lavoro sinergico con Angelo Zarra, Ceo Paestum Wine Fest, Ottavio Gabriel Sorrentino e Francesco Balbi, co-fondatori Paestum Wine Fest, ha richiamato un eccezionale parterre di ospiti e un palinsesto di altissimo profilo, confermando le aspettative di una manifestazione tra le più attese del comparto vino.

La tredicesima edizione Paestum Wine Fest 2024 ha attirato nella cittadina campana oltre 24.000 visitatori, 7.500 operatori Ho.Re.Ca, 300 espositori e 800 aziende. L’innovativo palinsesto ha offerto al comparto vino un importante momento di riflessione, con argomenti che affrontavano temi di stretta attualità per l’imprenditore e per l’indotto che ruota intorno al vino, approfondendo tematiche stringenti, con le quali occorre confrontarsi, come l’evoluzione dei mercati del vino, l’analisi commerciale del comparto vino italiano nel mondo, il futuro enologico che ci attende, le innovazioni e le prospettive che rivoluzioneranno il comparto vino, le nuove frontiere della comunicazione, l’importanza degli eventi vino in ottica di marketing e comunicazione settoriale, vino e Management, mentre l’organizzazione del PWF è già al lavoro per l’edizione 2025.

Marco Di Buono e Alessandro Rossi 

È stata un’edizione spartiacque che ha dato modo di far vedere le potenzialità evidenti del Paestum Wine Fest. – ha affermato Alessandro Rossi –. L’edizione del 2025 cambierà pelle e sarà più performante e sarà certamente più internazionale e parlerà ancora di più di business. Faremo di tutto per accogliere e mettere insieme i più grandi nomi del settore italiano ed estero. Paestum Wine Fest dovrà confermarsi, anno dopo anno, il più grande Salone del Centro e del Sud Italia, inteso come contenitori di idee che con tenace costanza verranno sviluppate e avranno il compito di essere strutturanti, sotto il profilo commerciale, ma soprattutto e sempre di più, cercheremo di coinvolgere il B2C per la formazione dei giovani. Business sì, ma con un occhio attento alle nuove generazioni”. Riflettori puntati sulla cerimonia di premiazione del Paestum Wine Fest, condotta dallo show-man Marco Di Buono con l’assegnazione di numerosi riconoscimenti ai grandi nomi del vino italiano: Paolo Lauciani (Premio alla Carriera), sommelier e narratore del vino; Charlie Arturaola (Premio Ambasciatore del Vino Italiano nel Mondo); Luciano Ferraro (Premio Giornalista Enologico); Alessandra Moneti (Premio alla Carriera); Elsa Mazzolini (Premio alla Carriera); Cantina Argiano (Premio Migliore Cantina); Mario Miano (Premio alla Fiducia); Ottavio Gabriel Sorrentino (Premio Legami); Davide Gangi (Premio Partner); allo studente Domenico Soccodato (Premio Intrecci), che ha brillato nelle prove di mise en place, servizio vino e preparazione cocktail, concorrendo alla borsa di studio valutata da una qualificata giuria: Angelo Zarra, Alessandro Rossi, Mimì Minella, Marta Cotarella e Chiara Riccardi, in collaborazione con la scuola di specializzazione italiana delle sorelle Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, insieme alla Cantina Famiglia Pagano 1968.

Fittissimo il calendario di convegni che ha punteggiato la manifestazione con autorevoli figure del vino italiano di chiara fama, come Luciano Pignataro, Riccardo Cotarella, Nicola Matarazzo, Raffaele Librandi, Giulio Somma, Federico Gordini, Giuseppe Pagano, Marco Caprai, Arnaldo Caprai, Enzo Ercolino, Eros Teboni, Vincenzo Russo, Leila Salimbeni, Robert Camuto, Andrea Gori, Errico Cecchetti, Roberto Parodi, Chiara Giannotti, Domenico Apicella, Elisa Fiore Gubellini, Daniele Cernilli, Helmuth Köcher, Davide Gangi,  Alessandro Rossi e Angelo Zarra. Insieme a guru degli Spirits come Francesco Fadda, Roberto Marton, Rocco De Angelis (RDA), Nuccio Caffo, Raffaele Cammarella e Graziano Liguori. “Siamo profondamente grati a tutti coloro che hanno partecipato al PWF, dimostrando un sostegno prezioso che ha reso possibile la riuscita, non scontata, della manifestazione. – ha affermato Angelo Zarra –. Un risultato che mette in evidenza il duro lavoro e la dedizione costante di tutto lo staff. La presenza delle aziende e dei partecipanti ha innalzato il livello delle aspettative, permettendoci di poter mettere immediatamente in cantiere le fondamenta per la nuova edizione con un rigenerante e rinnovato entusiasmo. Vogliamo ringraziare in particolare i professionisti della comunicazione che hanno contribuito, con la loro presenza, a diffondere l’operato del comparto vinicolo e degli operatori del settore Ho.Re.Ca. che sono il vero carburante economico della nostra Nazione. Per queste ragioni, siamo certi di poter continuare a promuovere le eccellenze del business italiano in Italia e all’estero, fornendo un valore aggiunto alle aziende che desiderano includere nel loro portfolio prodotti di alta qualità”.

Intrecci

La grande sommellerie italiana era presente con esponenti di primo piano, a partire da Matteo Zappile, Official Brand Ambassador ‘Paestum Wine Fest’ e parte attiva del programma ‘Paestum Wine Fest Limited Edition’, che ha selezionato un team di professionisti a guidare degustazioni esclusive, con Alessandro Zana, Andrea Zamblera, Marco Amato, Gianni Piezzo, Mirta Margaglio, Patrizio Pizzi, Alessandro Tupputi, Calogero Milazzo, Alessandro Giani, Leandro Cunha, Carla Scarsella, Francesco Aldieri, Jacopo Dosio. È stata un’edizione di rinascita e di grande ripartenza, quella di quest’anno – ha affermato Matteo Zappile –, un’edizione che mi sento di dire essere quella pilota con la direzione di Alessandro Rossi. Con onore e dedizione, ho curato il ruolo di selezione e incoming dei migliori sommelier d’Italia. Non potevamo non accendere un faro sull’Aglianico e sul Fiano con un focus di approfondimento sulle macro-aree della Campania. È stato un avvenimento importantissimo per valorizzare il territorio. Il prossimo anno ci concentreremo ancora di più su quello che è il percorso dedicato dei sommelier, di conseguenza, andremo a sottolineare ancora di più e ancora una volta l’importanza da dare alla regione, senza tralasciare l’Italia e l’aspetto internazionale”.  Il grande evento è stato suggellato dalla realizzazione di un annullo filatelico realizzato in collaborazione con Poste Italiane esclusivamente per l’occasione, un timbro originale con il logo del Paestum Wine Fest, presentato e offerto ai visitatori durante la manifestazione, che entrerà a far parte del Museo Nazionale di Poste Italiane. La tredicesima edizione Paestum Wine Fest 2024, è stata possibile grazie al rilevante patrocinio del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Agricoltura della sovranità Alimentare e delle Foreste, Provincia di Salerno, Regione Campania, Assoenologi Italia, insieme al supporto dei partner, BCC – Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum e Serino, Milano Wine Week, Vinoway, Decanto, Spirito Autoctono Media e Bartender Accademy.

 

 

paestumwinefest.it