I REFETTORI DI MASSIMO BOTTURA E LARA GILMORE
Il Refettorio più famoso al mondo è il Cenacolo Vinciano, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove un affresco a tempera di eccezionale bellezza, commissionato da Ludovico Il Moro a Leonardo da Vinci nel 1494, raffigura Cristo e i dodici apostoli. Un cenacolo antichissimo della tradizione cristiana, che riporta alle agapi fraterne, dove da secoli i monaci si raccolgono per conversare e cenare, ma Refettorio è anche parola che evoca le prime esperienze di convivialità nell’infanzia, dove i bambini sperimentano il pranzo comunitario uno accanto all’altro, una pausa dalle attività a metà della giornata, per nutrirsi e condividere il cibo, in un momento di allegrezza e complicità.

Photo credit Stephanie Biteau
Tuttavia, non è solo questo. Per milioni di indigenti e senza tetto, ogni giorno il refettorio è un luogo comunitario che salva la vita. Sono ambienti che alle ore dei pasti si animano, dove i volontari servono un piatto caldo a chi non ha nulla. Un pasto che affratella, rende liberi e uguali, un pasto che è nutrimento ma è anche momento di confronto e scambio. Un’idea fondante basata sulla solidarietà e sulla lotta allo spreco che ha ispirato il progetto ‘Refettori’, pensato da Massimo Bottura e Lara Gilmore, a capo dell ’organizzazione Food for Soul, opportunità di mobilità sociale per incoraggiare un sistema alimentare salutare ed equo. Spazi abbandonati o trascurati delle nostre città che rinascono per diventare luoghi comunitari dove la tavola è complice di nuovi legami e persone in condizione di vulnerabilità sociale possono sentirsi accolte, mettendo al primo posto il riutilizzo delle materie prime. Il progetto si avvale di una rete di relazioni che coinvolge chef, fornitori, artisti e designer, che danno il loro contributo per creare comunità inclusive e consapevoli, insieme ai volontari che vivono quotidianamente le dinamiche dello stare insieme.

Refettorio Gastromotiva (Photo Credit Angelo Dal Bo)
A Milano c’è il Refettorio Ambrosiano, costruito all’interno di un teatro del quartiere Greco, il primo ad essere inaugurato nel 2015, durante Expo. Una struttura fortemente voluta dalla Caritas Ambrosiana, che non ha mai smesso la propria attività anche durante la pandemia, con una capacità di somministrare 85 pasti al giorno. Mentre le attività culturali educative, i concerti e le performance, sono parzialmente sospesi, si è concentrata l’attenzione su altre mense ed Empori che Caritas Ambrosiana gestisce direttamente, insieme alle altre iniziative della Food Policy di Milano, recuperando circa 6 tonnellate di cibo al mese.

Refettorio Ambrosiano, a Milano (Photo Credit Paolo Saglia)
A Bologna c’è il Refettorio Antoniano, aperto il lunedì, con la somministrazione dei pasti e l’organizzazione di attività di intrattenimento per bambini e genitori, continuata anche durante la pandemia con un servizio di consegna di pacchi alimentari e pasti pronti a oltre sessanta famiglie, mentre di giorno il servizio diurno serve 160 pasti in 3 turni. A Napoli c’è il Refettorio Made in Cloister, con il servizio pasti il lunedì a cui durante il primo lock down si era aggiunto un delivery di prodotti e di gastronomia, con piatti da cuocere e assemblare preparati da chef e volontari per le famiglie di Porta Capuana, arrivando a servire fino a 400 persone, mentre continuano le attività con chef ospiti proponendo un modello local di sviluppo sostenibile. A Modena c’è il Refettorio nato negli spazi della Ghirlandina, aperto nel 2016 con un servizio pasti il lunedì che serve 80 persone, in collaborazione con Auxilium. Se nel 2020 la mensa modenese ha momentaneamente sospeso la sua attività per gli effetti della pandemia, Food for Soul ha proseguito insieme a Caritas nel progettare iniziative culinarie, incontrando contadini e fornitori virtuosi, mantenendo l’attenzione sui bisogni dei più socialmente vulnerabili.

Refettorio Antoniano Bologna
L’apertura nell’estate del 2021 prevede nuovamente la somministrazione dei pasti ma anche l’educazione alimentare e culinaria, con eventi artistici e culturali per le famiglie cercando un dialogo con organizzazioni, istituzioni, fondazioni locali, aziende, produttori, artigiani, artisti. Un modo, anche questo, per richiamare l’attenzione sul valore dell’ecosistema alimentare e sull’isolamento sociale, offrendo programmi educativi e occasioni di crescita personale, che possano portare anche all’inserimento lavorativo.

Refettorio Felix Londra
Ma l’attività dei Refettori continua anche all’estero. “Food for Soul è un’associazione che opera a livello internazionale e ha attivato dal 2015 a oggi 11 progetti nel mondo” racconta Giulia Mirotti, Program Coordinator di Food for Soul “Sette sono attualmente operativi con servizio aperto al pubblico nonostante la pandemia: Refettorio Ambrosiano a Milano, Refettorio Made in Cloister a Napoli, Refettorio Antoniano a Bologna, Refettorio Felix a Londra, Refettorio Paris a Parigi, Refettorio Merida in Messico, Refettorio Gastromotiva a Rio de Janeiro. Tre sono nati invece nel 2020 durante la pandemia, e funzionano per ora in sola modalità asporto o delivery, con l’obiettivo di entrare presto a pieno regime: Refettorio Harlem a NYC, Refettorio San Francisco, Refettorio Lima. L’obiettivo è quello di diffondere le nostre progettualità ovunque ci sia profondo e concreto interesse nel realizzare progetti di inclusione. Per il triennio 2021-2023 sono previste altre aperture tra Europa, USA e Australia”.
foodforsoul.it
Cover: Photo Credit Simon Owen