SCOPRIRE LA VAL PUSTERIA AL WINKLER
“Quel freddo profumava di gelo tenuto fuori dalle case, di abeti gonfi di neve, di cuoio ingrassato e sbuffi di caffettiere…A Brunico sentii l’aroma fragrante del gelo, l’allegria che può contenere e che non conoscevo. Seppi che può anche profumare il freddo…”, scrive Erri de Luca in Non ora, non qui (Feltrinelli 2009). Ricordi indelebili nella mente dello scrittore alpinista, innamorato delle Dolomiti e della Val Pusteria, che hanno il sentore di legna che arde e profumano di ospitalità autentica e di gente vera. La letteratura ha sempre tratto ispirazione da queste cime monumentali e da questa atmosfera a tratti rarefatta, lontana dai ritmi incalzanti della città.

Val Pusteria
Del resto è un territorio ricco di suggestioni e dalle radici profonde, abitato sin dal 1700 a.C. dove anche i Romani hanno lasciato tracce del loro passaggio, come ci confermano i resti di strade, abitazioni, magazzini riscaldati a pavimento e bagni termali, scoperti a San Lorenzo di Sebato, dove merita una visita il museo Mansio Sebatum. Tre piani per scoprire un numero elevatissimo di reperti che risalgono all’età del ferro e al periodo romano, a partire da attrezzi rurali, utensili di cucina, oggetti per il trucco e la toletta delle donne, ceramiche, gioielli, con alcune rarità come il Cinturone di bronzo retico con due cervi scolpiti, del V e IV secolo a.C. scoperto a Lothen nel 1940; 22 monete d’oro che risalgono agli imperatori romani d’Oriente, Anastasio e Giustiniano; la moneta celtica del I secolo a.C., completando il percorso attraverso il sentiero archeologico, che guarda al colle di Castel Badia e, attraverso 16 pannelli sinottici, racconta il territorio, culminando sulle vecchie mura della mansio romana da cui ammirare dall’alto San Lorenzo e Brunico.

Brunico
Una Valle che conduce da Bressanone a San Candido e a Lienz in Austria, a lungo contesa per la sua invidiabile posizione strategica. Dopo la dissoluzione dell’Impero Romano arriveranno i Goti, gli Slavi, i Baiuvari, i Franchi guidati da Carlo Magno, i Vescovi difesi dai conti di Andechs del Tirolo e in seguito di Gorizia, fino all’ultima duchessa del Tirolo, Margareta ‘Maultasch’, che abdicherà in favore di Rodolfo IV d’Asburgo; infine l’Austria, che dal 1364 dominerà buona parte delle Dolomiti.
Ancora carestie, epidemie, sanguinose battaglie, razzie ad opera delle truppe napoleoniche, fino al ritorno della pace con il dominio dell’Austria. Ma non c’è ancora pace, arrivano le due Guerre Mondiali con un enorme tributo di morti, privazioni e coercizioni a cui sarà sottoposta l’intera regione.

San Lorenzo di Sebato
Cime apparentemente irraggiungibili sovrastano San Lorenzo di Sebato, dove sorge l’Hotel Winkler, un resort wellness 5 stelle, con 85 camere arredate in legno, suite lussuose e suite per famiglie, del Gruppo alberghiero Winklerhotels (Hotel Lanerhof, Hotel Winkler, Purmontes luxury chalet, Hotel Sonnenhof), guidato da Miriam Winkler e Christof Schuster. Soggiornare qui è un privilegio e un’opportunità per conoscere le abitudini degli antichi abitanti della valle, ma anche per scoprire la natura attraverso le attività estive all’aria aperta e gli sport invernali, prendendosi qualche giorno lontani da tutto per lasciarsi guidare dai propri desideri.

La famiglia Winkler
Gli sportivi possono assecondare la voglia di neve, raggiungendo con navetta e cabinovia l’altipiano di Plan de Corones, per scoprire il comprensorio sciistico in tutte le sue più ampie espressioni. 119 km di piste e 32 moderni impianti di risalita, garantiscono un facile accesso in quota per i discesisti che possono percorrere lunghe e tranquille piste dirette a valle, ma anche cimentarsi nelle temibili cinque ‘Black Five’, le famigerate ‘Nere’ riservate a sciatori esperti. Anche gli amanti del Fondo trovano soddisfazione, visto che Plan de Corones è parte di ‘Dolomiti NordicSki’, il più lungo carosello di fondo d’Europa, con 9 comprensori collegati a 900 chilometri di piste. Per chi ama invece lo sci alpino, lo slittino e le racchette da neve, non mancano gli itinerari per tutti i livelli di difficoltà. Giunti lassù a oltre duemila metri, dopo aver appagato la vista con lo spettacolare belvedere sulle Dolomiti accanto all’enorme campana simbolo della pace fra i popoli, si possono visitare due comparti museali di notevole rilievo: il Museo della fotografia e il MMM Corones di Reinhold Messner, dedicato all’alpinismo tradizionale attraverso l’evoluzione dei materiali, le imprese, i trionfi, le tragedie degli ultimi due secoli e mezzo, con vista sui quattro punti cardinali, dalle Dolomiti di Lienz all’Ortles, dalla Marmolada alle Alpi della Zillertal.
L’edificio avveniristico, progettato dall’architetto Zaha Hadid e costruito secondo criteri parametrici, è in parte interrato, così da impattare il meno possibile con il paesaggio: un luogo di pace e di decelerazione, dove riavvolgere il nastro. E non solo, la valle riserva itinerari non consueti proposti dall’infaticabile lavoro dell’Associazione Turistica di Brunico, offrendo mete alternative fruibili in tutte le stagioni, come l’escursione nella pancia della montagna di circa un’ora e mezza, all’interno di uno dei bunker di Sares-Mantana, nei pressi di Brunico, che nel 1938 vennero progettati e costruiti in gran fretta da Mussolini a seguito dell’annessione dell’Austria alla Germania di Hitler. Poi ‘Il Vallo Alpino Littorio’, una rete di fortificazioni che dovevano proteggere l’intero arco alpino da Ventimiglia a Fiume e che ci riportano al periodo bellico e alla Guerra Fredda, da scoprire con guide esperte su prenotazione. E una volta rientrati al Winkler hotel, non rimane che dedicarsi al wellness, approfittando di un centro benessere tra i più qualificati dell’Alto Adige, in linea con il design luxury del resort.
Quella del Winkler è la più grande area spa della Val Pusteria ed è in continuo rinnovamento, con la nuova infinity pool panoramica, depurata con ozono e costruita sulla sommità dell’edificio, completa di idromassaggio, lettini e chaise longue per un totale relax del corpo e dell’anima.
La spa invece, solo per adulti, è un immersione di puro benessere, attraverso un’ampia area di saune e zone relax, la sauna finlandese con vista, la biosauna alle erbe, il bagno turco con gettate di vapore, il bagno turco salino, la sauna agli infrarossi, la piscina interna con isole del relax, la piscina di acqua fredda e il percorso Kneipp per riattivare la circolazione insieme ai lettini ad acqua, alla ‘water shadow’ con gioco di luci, ai lettini sospesi e ancora alla sala ‘salt & infrared’ che sprigiona una piacevole sensazione di calore alla schiena.
Tra le novità le quattro nuove pool suite con piscina privata e le suite con idromassaggio privato all’aperto, per favorire la totale privacy. 55 m² e un ampio giardino con infinity pool privata, riscaldata tutto l’anno, materiali pregiati, rifiniture chic e un’impagabile vista sulle cime innevate.
A queste si aggiunge la luxury suite con terrazza privata di 50 m², vasca idromassaggio esterna, due camere da letto, soggiorno separato e due bagni. Una magnifica location dove il tempo diventa un valore ineludibile di cui riappropriarsi, dedicandoci a noi stessi, attraverso le più diverse attività.
La grande hall in legno e materiali naturali si fonde con gli estesi spazi comuni fruibili a tutte le ore del giorno e della sera, 500 metri quadrati di salotti, salottini, divani e camini, dove leggere un libro, progettare un’escursione o sfidarsi a carte e a scacchi, magari scegliendo un cocktail energetico dalla stuzzicante drink list. Il bar è un laboratorio di creatività guidato dal bartender Tobias Schwingshackl e la sua abilità si esprime in cocktail classici e creativi, grazie ad esperienze di livello acquisite in Italia e all’estero. Il periodo londinese al timone del bar del Dorset Square Hotel e al bar del Charlotte Street Hotel, insieme ad altre mete blasonate della capitale britannica, ha fruttato momenti professionali ricchi di stimoli, alternati a tanto studio, confronto e ricerca. Un bagaglio professionale che ha portato Tobias a padroneggiare ampiamente l’universo dei Gin, un ambito della mixology estremamente contemporaneo e trendy che affonda le radici nella storia della distillazione. Esperienze che il giovane e appassionato bartender condivide con lo staff e con gli ospiti al bar del Winkler, connotando una proposta tra le più interessanti dell’arco alpino. Un ’ampio spettro sensoriale che si caratterizza per gin di piccolissimi produttori provenienti da tutto il mondo con storie affascinanti, insieme a una sezione prettamente regionale di gin artigianali, fruibili attraverso degustazioni guidate che sono autentiche esperienze.
Tra i signature da non perdere l’Edelschwarz – Suedtirol, con acqua di montagna della malga Gompm, botanica alpina gin unico; il Gil Gin – Italy con note di minerali ed agrumi caramellati; lo Chase Williams Elegant – England con 48 varietà di mele, ginepro e sambuco. Al Winkler la ristorazione scandisce la giornata, con stube eleganti, sale ristorante moderne e terrazza lounge con vista sulle cime. Breakfast golosi e nutrienti, ma anche salutisti a seconda delle esigenze. Si prosegue con lunch e dinner che esplorano le tradizioni culinarie della Val Pusteria e dell’Alto Adige, insieme a seducenti contaminazioni mediterranee. Il grande buffet degli antipasti pone l’accento sulle verdure, le erbe aromatiche, i salumi e i formaggi di un territorio dalle mille sfaccettature gastronomiche, grazie a radicate tradizioni culinarie e all’incontro fra culture e popoli diversi, connotando una cucina di soddisfazione ma anche gourmet, che esaudisce pienamente le richieste di intolleranti e vegetariani. Tra gli antipasti, il flan di ricotta con riduzione al Porto; tra i primi i ravioli ripieni di cervo, con spuma di cetriolo e yogurt; gli gnocchi sardi con salsiccia, zafferano, peperoncino. Tra i secondi, il filetto di nasello con cavolo bianco, pomodoro e moscardini; il fegato di vitello alla veneziana, con riso pilaf e pisellini; per concludere con la panna cotta, mango, frutto della passione, carpaccio di ananas o il sorbetto al mirtillo rosso e amaretto, in accompagnamento a un’interessante carta di vini anche al calice.