VIVERE FIRENZE, TRA SACRO E PROFANO
Patrimonio dell’umanità UNESCO, patria di grandi letterati e artisti, Firenze è considerata la culla del Rinascimento che vanta un inestimabile patrimonio di architetture, dipinti, sculture, memorie storiche e scientifiche. A Firenze bisogna camminare, dimenticando i percorsi delle guide turistiche. Bisogna scoprire, assaggiare e assaporare questa città, divisa in due dall’Arno, in solitudine, a tu per tu con la storia e le ombre del passato.
A Firenze è tutto arte e le strade di oggi sono le stesse attraversate da poeti e artisti di ogni epoca. Si narra che Michelangelo Buonarroti, prima di partire per Roma, si sia rivolto verso La Cupola del Brunelleschi e, riferendosi alla Cupola di San Pietro che avrebbe contribuito a costruire da lì a breve, disse: “Io farò la sorella, più grande già, ma non più bella”. La Cupola del Brunelleschi è una delle imprese costruttive più significative del Rinascimento, che sovrasta la Basilica di Santa Maria del Fiore, e si trova a soli 500 m da Porta Rossa.
Ma Firenze non è solo storia, Firenze vanta anche un enorme patrimonio legato all’ospitalità e all’enogastronomia. Eccoci quindi alla scoperta di Firenze, tra sacro e profano…
Hotel Porta Rossa NH Collection Firenze Porta Rossa
L’hotel NH Collection Firenze Porta Rossa è considerato il più antico hotel d’Italia, ospitato in un palazzo storico risalente al XIII secolo, di cui conserva la duecentesca Torre Monalda e presenta artistiche vetrate e meravigliosi affreschi dell’Ottocento, riportati alla luce grazie agli interventi di ristrutturazione del 2010. Le prime notizie di questo albergo risalgono ad un documento di Marco Datini nel 1386, dove il mercante racconta di aver soggiornato presso la Locanda del cammello a Porta Rossa.
Premiato con la quinta stella nel marzo 2018, l’hotel gode di una posizione eccellente nel centro di Firenze, a pochi minuti a piedi dal famoso Duomo e dalla Galleria degli Uffizi, da Ponte Vecchio e dalla meravigliosa Piazza della Signoria, e a pochi passi dalle lussuose boutique di Via dei Tornabuoni.
Il fascinoso hotel Porta Rossa è un perfetto connubio tra passato e presente, tra fascino del mondo antico, con i suoi affreschi, le sue vetrate e gli arredi in stile minimal déco nelle camere e negli spazi comuni, ed elementi moderni in color crema, avorio e rosso. E’ un luogo unico, dall’atmosfera senza tempo, capace di regalare emozioni infinite.
72 camere tra cui 16 Junior Suite, 3 Suite e 1 Suite presidenziale Torre Monalda, spaziose, curate nei minimi dettagli, piene di fascino e di elementi preziosi, sono una più bella dell’altra.
Imperdibile la prima colazione, ricca e opulenta: un’offerta così vasta raramente si trova anche nei migliori hotel del mondo. Frutta e verdura, pesce, salumi, formaggi, lievitati e appena sfornati, dolci e dessert, spremute e centrifughe: tutto ciò rischia di diventare un vero lunch gourmet. Ma attenzione: all’hotel c’è un ristorante molto particolare, con tante specialità a base di tartufo.
Savini Tartufi
La storia di Savini Tartufi, è la storia di una famiglia che coltiva la sua passione per il tartufo da ben quattro generazioni, da quando nel 1920, Zelindo Savini, allora guardiacaccia della Tenuta di Villa Saletta nei pressi di Palaia, porta il “diamante del bosco” per arricchire i banchetti dedicati agli ospiti della tenuta. Oggi è Cristiano Savini, il nipote del nonno Zelindo, con cui sin da piccolo “andava a far tartufi”, che si occupa di mandare avanti l’azienda di famiglia. Non appena ha un po’ di tempo libero, va personalmente a caccia di tartufi nei boschi di casa, accompagnato anche da Lapo e Cloe, ultima generazione di piccoli tartufai.
Nel 2007 la famiglia Savini ha rinvenuto il tartufo bianco più grande del mondo, ben 1,497 kg, entrato nel Guinness dei primati. Il tartufo gigante è stato battuto all’Asta Internazionale di Toscana di beneficenza, con il prezzo più alto mai pagato, 330.000 dollari.
Aperto non solo agli ospiti dell’hotel ma anche ai clienti esterni, il ristorante Savini Tartufi si trova all’interno di una sala completamente affrescata: ogni suo piatto, dagli antipasti ai primi, dal secondo fino al dolce, è creato per essere servito con o senza tartufo, proposti, quest’ultimi, naturalmente in base alla stagione. Qui è possibile vivere una vera esperienza fine dining in un ambiente totalmente dedicato al racconto del tartufo. Il menù varia dai grandi classici: tagliolini, uovo, tartare, ai piatti più fantasiosi dove però il protagonista rimane sempre lui: il tartufo. Le varietà spaziano dal tartufo nero pregiato al tartufo nero uncinato, dal tartufo bianchetto al tartufo nero scorzone estivo, per arrivare al tartufo bianco per eccellenza, ovvero il “Tuber Magnatum Pico”. Da non perdere i ravioli con melanzane e burrata al tartufo nero e il tiramisù al tartufo.
Gucci Osteria
Per una cena glamour c’è un luogo molto speciale: Gucci Osteria di Massimo Bottura. Il locale si trova all’interno del Gucci Garden, nello storico ed elegante Palazzo della Mercanzia a Firenze, ed è ideato da Alessandro Michele, il direttore creativo della maison. A meno di due anni dall’apertura, Gucci Osteria ha già ottenuto la sua prima stella Michelin. E’ un progetto di Massimo Bottura e Marco Bizzarri, CEO di Gucci, amici di vecchia data, cresciuti insieme a Modena, che finalmente hanno creato uno spazio davvero particolare, unendo le loro passioni: il cibo e la moda. In cucina c’è Karime López, chef di origini messicane, che prima di diventare chef de cuisine della Gucci Osteria, ha lavorato anche con Massimo Bottura nella sua mitica Osteria Francescana.
35 posti, un luogo molto “garden” che, grazie alle pareti color verde pisello e le ampie vetrate, sembra un po’ una serra e un po’ un giardino d’inverno inglese. Il menù spazia tra le prelibatezze della cucina italiana, tra cui i sempre graditi tortellini con la crema di parmigiano, il piccione e l’hamburger di cotechino, insuperabile. Bellissimi i dessert, che si mangiano prima con gli occhi, poi deliziano il palato, senza minimamente deludere le aspettative. Ricercata la carta di vini.
Gurdulù ristorante, cocktail & wine bar
Una tappa in questo locale, anche solo per un aperitivo, potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa. L’ambientazione di Gurdulù ricorda i gentlemen’s club londinesi o i bistrot francesi, dove gli interni si ispirano ad un design sofisticato dal gusto retrò. Gli spazi sono decorati con lampade in ottone su disegno anni ‘50, arricchiti da carte da parati e sedute rivestite con tessuti sartoriali made in Italy. I proprietari del locale hanno voluto dar vita ad un luogo unico ma comune, familiare e inconsueto, reale e al tempo stesso fantastico, ispirandosi proprio a Gurdulù, personaggio del romanzo “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino, che rappresenta la vita vissuta in maniera spensierata, istintiva, in continuo movimento e cambiamento.
Al Cocktail bar si può scegliere tra cocktail classici e creativi, ma per chi predilige il vino, c’è una ricca selezione di etichette al bicchiere: la carta ne conta oltre 250 con una preferenza verso Toscana, Piemonte, Borgogna e Champagne, ed è studiata in abbinamento agli sfiziosi snack da consumare sia al bancone che seduti comodamente al tavolo.
Una volta accomodati, si può anche decidere di rimanere a cena. La cucina di Gurdulù riporta alla memoria suggestioni balcaniche, oltre ad influenze fiorentine e spagnole. Ma è soprattutto una cucina di mercato, che rispetta gli ingredienti di stagione e che si adatta agli ingredienti disponibili del giorno, pochi piatti ben caratterizzati, pochi voli pindarici e tanta concretezza.
Cantina Antinori
Il nome della famiglia Antinori è legato alla città di Firenze in modo indissolubile fin dal 1385, da quando Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri. Una storia lunga 26 generazioni di tradizioni, passione ed intuizione, che hanno condotto i Marchesi Antinori ad affermarsi come uno dei principali produttori italiani di vini di alta qualità. Il famoso Palazzo Antinori, uno dei più illustri esempi di architettura rinascimentale fiorentina, acquistato da Niccolò di Tommaso Antinori nel 1506, è la residenza ufficiale di famiglia da oltre 500 anni, nonché il “quartier generale” dell’azienda. E dal 1957 ospita anche la “Cantinetta Antinori”, lo storico ristorante-winebar.
Ma è la cantina, inaugurata nel 2012, la vera conferma dello storico legame dei Marchesi Antinori con la loro terra d’origine. Infatti, la famiglia Antinori è al nono posto tra le dieci imprese familiari più antiche del mondo, tra cui sei sono “made in Italy”, e due dei quali sono legate al mondo di vino.
Per la prima volta in quasi 700 anni di storia, la famiglia Antinori ha costruito una cantina aperta al pubblico, pensata per accogliere gli appassionati di vino. E’ una vera opera di architettura moderna, considerata una delle più belle in Europa.
Praticamente invisibile dall’esterno, colpisce l’immaginazione con la scenografica scala elicoidale che collega i 3 piani della struttura. Per la costruzione della struttura intera sono stati usati solo i materiali locali naturali quali cotto, legno, corten, vetro, e il colore predominante rispecchia quello della terra toscana, un profondo rosso-marrone. Il grande rispetto per la bellezza di questi luoghi che hanno da sempre accolto i vigneti della famiglia Antinori, dimostrano Il grande rispetto per l’ambiente e il paesaggio.
La cantina è stata progettata per consentire la vinificazione “per gravità” e per garantire in modo naturale la temperatura ideale per la produzione e la conservazione del vino. Spettacolari sono i percorsi attraverso la bottaia e la barricaia, con la sosta in una saletta interattiva dove un filmato di pochi minuti racconta l’intero ciclo produttivo. Molto suggestiva la degustazione in una sala sospesa sopra la barricaia, un’esperienza da vivere.
La Cantina Antinori nel Chianti Classico fa parte di Toscana Wine Architecture, un circuito che unisce cantine d’autore e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea. E non finisce qui: insieme alla cantina è nato anche Antinori Art Project, dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo che fa parte della tradizione della famiglia, indirizzandola però verso le arti e gli artisti contemporanei.
Insomma, è una cantina unica, capace di raccontare passato, presente e futuro della famiglia Antinori, ma non sarebbe completa se non avesse un ristorante.
Rinuccio 1180
Sul tetto della quasi invisibile cantina, in una struttura ariosa e luminosa grazie alle ampie vetrate, che permettono di ammirare il panorama a 180°, pieno di vigneti, si trova il ristorante Rinuccio 1180, intitolato a Rinuccio Antinori, capostipite della famiglia. Sapori tradizionali di prodotti locali e di stagione danno l’origine alla vera cucina toscana, ma rivisitata e reinterpretata in ottica contemporanea. Animelle, bollito misto, ragù di anatra, ribollita, carabaccia – sono solo alcuni di piatti che si trovano nel menù. Naturalmente, non mancano i salumi e i formaggi della zona, la bistecca alla fiorentina, i tradizionalissimi pici e una rivisitazione del burger: un Chianti Burger con pancetta, pecorino e salvia. Imperdibili le animelle con topinambur e tartufo, squisiti i delicati tortelli con lampredotto. I piatti si accompagnano perfettamente da un’ampia selezione dei vini della famiglia Antinori.
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gurdulu.com
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savinitartufi.it
Cover: Savini Tartufi