CASTELLO DI RESCHIO, SOGNI E FAVOLE IN UMBRIA

In Umbria, al confine con la Toscana, in provincia di Perugia, un’oasi verde di 1.500 ettari si estende su un’altura collinare per sconfinare nella poetica seducente di una favola antica, svelando un angolo di Italia in cui sorge il millenario Castello di Reschio.

Tra le mura antiche e nella tenuta, si avvertono le forti connessioni di due menti creative, legate da una storia d’amore: sono il conte Benedikt Bolza, architetto e sua moglie Donna Nencia Corsini, artista fiorentina. Entrambi parlano un linguaggio che ha a che fare con il legame tra natura e arte e hanno voluto condividere questo sublime sentire con un pubblico più ampio nel segno di una nuova ospitalità che trasporta in una dimensione domestica, che compie l’ambiziosa missione di recuperare le tradizioni del nostro grande passato, giocando, al contempo, con il cinema e con i richiami alle atmosfere di inizio secolo.

È una storia che affonda le radici in un sogno: quello del padre di Benedikt, Conte Antonio Bolza che, arrivato in Italia dall’Ungheria, nel 1994, acquisì questa proprietà e iniziò un ambizioso progetto di restauro. Così, nel Castello, casa padronale dei conti Bolza fino a ieri e che invece oggi ospita 36 suite, ci si sente subito in una dimora di famiglia con tanti comfort ma dentro un’altra epoca: si viene accolti dallo sguardo gentile del personale, in abiti pensati da Donna Nencia, uno stile ispirato al mondo contadino ma decisamente chic. Le donne indossano lunghe gonne con punto smock in vita, camicia e gilet, friulane in velluto e accessori di cuoio. La loro palette si intona con i colori del castello, dal tortora al sabbia al nocciola.

Il Conte Benedikt, con il suo studio di Architettura e Design “B.B. for Reschio” ha curato ogni dettaglio, dall’interior design e i mobili su misura, alla scelta degli oggetti d’antiquariato e delle opere d’arte antica che ritraggono personaggi che sembrano ancora abitare il Castello. È il centro creativo la Tabaccaia di Reschio, nei pressi del Castello ad ospitare lo studio di architettura e design, insieme a una importante collezione di opere d’arte e antiquariato proveniente da tutto il mondo.

Nelle suite, il parquet e il cotto dei pavimenti si armonizzano con il candore delle pareti mentre il soffitto a cassettoni accarezza sontuosi tessuti italiani, camini in pietra, complementi d’arredo antichi o moderni mentre dalle finestre entra il paesaggio. C’è una torre nella parte più antica del Castello, è del 900 d.C. e all’interno si estende una suite con due camere da letto, che culmina in una terrazza da cui ammirare un magnifico panorama. Sulle colline sono “dipinti” 50 casali, ognuno indipendente (alcuni in vendita e altri da affittare).

C’è poi una piscina dove tuffarsi, che sembra un lago ed è sorvegliata da un torrino da cui escono cocktails. Passeggiando nella tenuta si incontrano le sculture dello scultore inglese Nic Fiddian Green, tutte di ispirazione equestre. Mentre le opere di Calyxte Campe abitano i giardini del ristorante, le Scuderie e la sala espositiva di Reschio, anch’esse ispirate alla natura e agli animali.

Ma i cavalli si incontrano soprattutto in carne e ossa nel Teatro Equestre: sono la grande passione del Conte Antonio Bolza, vengono allevati e danzano secondo le eleganti coreografie del dressage. Antonello Radicchi e la sua compagna Maria Francesca Patrizi, sono i maestri di equitazione degli ospiti di Reschio e se ne prendono cura. In questo microcosmo, Antonello Radicchi, insieme al Conte Antonio Bolza, ha sviluppato studi e tecniche di allevamento e addestramento dei cavalli dopo una lunga ricerca dell’equino perfetto. Una storia a lieto fine che li ha visti realizzare il sogno di trovare “il cavallo ideale, plastico e armonioso come un iberico, che fosse potente e concreto come un tedesco”, la base di quello che sarebbe divenuto l’allevamento di Reschio: il prestigioso allevamento della famiglia Candaù, in Spagna. Da allora, dal primo puledro nato a Reschio, “Il Magnifico”, ne seguirono molti altri. Una grande opportunità per Radicchi di poter osservare il linguaggio dei cavalli, lavorando con il cuore oltre che con l’intelletto, che lo ha portato anche a pubblicare “Do you speak equis?”, un libro dedicato proprio al suo metodo non coercitivo nel pieno rispetto di questi essere viventi, basato sulla comprensione e sul rispetto reciproco, in cui assume un ruolo primario il contatto, inteso come “impegno costante nell’affinare i sensi del sentire” e che esige una preparazione psico-fisica specifica.

Tra le suggestioni, ci sono anche le esperienze che vogliono riportare alla memoria le antiche tradizioni: ogni giorno un Almanacco scandisce il tempo rammentandone una. Tra queste quella della tintura dei tessuti “perché la lavorazione dei tessuti si pratica in Umbria fin dal XII secolo ed è bene che non vada dimenticata” ricorda Donna Nencia. A svelare le magiche proprietà dei fiori e delle piante, c’è una maestra della tintura, che ogni giorno raccoglie i fiori nelle campagne umbre e poi li porta nel suo laboratorio per tingere lana e seta ma le lezioni di tintura del colore rivolte agli ospiti di Reschio, si svolgono nella sala di accoglienza del Teatro Equestre. Donna Nencia, si aggira nel castello e partecipa con gli ospiti a queste attività, con un entusiasmo contagioso. Le piace affermare che “tutto regala colore e che si può fare tutto con il suo mistero”. Il colore, del resto, fa parte di lei, è la materia prima che utilizza nell’atto creativo in quanto è una pittrice. A lei si devono molti affreschi del Castello, come quello che ha realizzato in dolce attesa nella cappella di famiglia. Così invita a riscoprire le virtù delle piante, a partire dall’estrazione dei pigmenti per dipingere con colori naturali che sono anche in vendita nella Bottega, tra prodotti artigianali, abiti e accessori da lei accuratamente selezionati.

Ma sono tante altre le attività ricche di suggestioni, dalle lezioni di cucina, al picnic al lago, il cinema all’aperto nel Teatro Equestre d’estate oppure in autunno le passeggiate nella tenuta, tra quercia e castagni, in cerca di funghi e tartufi.

Suggestioni che proseguono nelle aree dedicate al benessere, tra le mani delle Maestre Matrone della Bathouse Spa: se si scende nelle antiche cantine di epoca romana del Castello, un tempo adibite alla vinificazione, si scopre un luogo di rigenerazione che ospita un hammam, una sauna e una vasca ad immersione che riempie la suggestiva cantina con soffitto a volta. Si può prenotare una suite per il tempo che si desidera, tra maestose travi secolari, candele, il focolare acceso e canti gregoriani di sottofondo, per lasciarsi abbandonare al rilassamento profondo del “Bath Ritual”, un rituale che culmina nella immersione in una vasca ricoperta da un lenzuolo, riempita di fiori di camomilla, alloro e miele. È un richiamo ai bagni e profumi dell’Antica Roma ma anche a quella pratica antica che attiene a riti di purificazione, privilegio regale.

A fine giornata, la musica di un pianoforte o di note jazz riempie di magia il Palm Court, il giardino d’inverno fatto di divanetti di velluto gialli e verdi, prima della cena a luce soffusa al ristorante al Castello o a Alle Scuderie vicino il Teatro Equestre, dove si può anche pranzare. Entrambi i ristoranti selezionano materie prime che nascono da orti biologici, boschi, oliveti, vigneti, arnie e da allevamenti curati dai proprietari.

Tra le novità, Conte Benedikt sta pensando di condividere con gli ospiti un teatro ma intanto, il Castello si sta preparando agli eventi del Santo Natale e del Capodanno. La notte della Vigilia, un picnic all’aperto accanto ad un avvolgente fuoco nel bosco sarà seguito da una suggestiva processione illuminata da candele che porterà verso la Messa al Castello nella cappella di famiglia, con i canti di un coro gospel. A Capodanno, invece si aprirà il sipario su Reschio sabato 30 dicembre, per un evento jazz di tre giorni con un concerto di Veronica Swift e Steven Fiefke e un Brunch Jazz di Capodanno chiuderà la festa lunedì 1° gennaio.

 

 

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