EALA, CUORE GREEN

Il resort luxury EALA My Lakeside Dream, si specchia nel lago più grande d’Italia, praticamente a impatto zero. A picco sul rigoglioso litorale di Limone del Garda, un luogo raffinato e intrigante con una architettura di design, alberi di canfora ingegnosamente sospesi nel vuoto, ascensori che si insinuano nella montagna, ampie suite e terrazze con vista mozzafiato, arenile privato e spiaggetta, a ricordare l’Hôtel du Cap-Eden-Roc di Antibes e il Grand Salome di Tenerife, ma più intimo, più raccolto. Una spa destination immersa nel verde che sarebbe piaciuta a Diabolik ed Eva Kant, rifugio ideale per il re del terrore e la sua ragazza, dove vivere alcuni giorni in totale relax, dopo l’ultimo smacco inferto all’ispettore Ginko. Una quarantina le specie arboree rare, che circondano il resort, tutt’uno con la vegetazione e le cime circostanti, che si riflettono nell’acqua verdissima. C’è la Bougainvillea intitolata all’esploratore francese che la scoprì in Brasile nel 1768, poi importata in Europa per divenire simbolo di accoglienza e benvenuto. C’è il Biancospino Indiano, longevo e dal candore lunare, da cui si ricavano i preziosi flavonoidi, simbolo di prosperità, presente negli altari nuziali fin dall’antichità. E l’Aloe Vera originaria dell’antico Egitto, conosciuta per le sue proprietà terapeutiche e cosmetiche già tremila anni fa, di cui fecero uso anche Nefertiti e Cleopatra.

Un resort dalla vista panoramica straordinaria il cui antico nome Eala, che in celtico significa cigno, è stato scelto dalla proprietà in omaggio all’elegante volatile, simbolo del Lago di Garda, un concept innovativo nel quale il territorio è profondamente connesso al resort e vive in simbiosi con esso. “Il senso logico dato dalla proprietà e dallo studio di architettura alla realizzazione della struttura luxury, racconta il General Manager Roberto Tebaldini, parte dal cigno, in celtico ‘Eala’, simbolo del Garda e soprattutto di Limone, nelle cui insenature l’elegante volatile veniva a riposarsi in inverno e a nidificare, ma ricorre anche negli stipiti delle porte, con le piume del cigno che identificano le categorie delle suite e delle stanze. Molteplici simbolismi che ritornano nel resort ed evidenziano un rapporto simbiotico con il Garda e con Limone, come le limonaie, antica tradizione locale, che attraverso l’uso del legno ritroviamo così presente nell’architettura del resort. Ambienti luminosi e spazi distribuiti con perizia, attraverso eleganti e contemporanee aree comuni, impreziosite da dettagli di design e comodi salotti, insieme a una spaziosa hall con ampie vetrate a tutta parete, tutt’uno con l’acqua del lago, per non perdere proprio nulla di quel meraviglioso panorama, grazie anche alla terrazza panoramica, posta all’ultimo piano, che spazia sul versante veneto e ancora più giù fino oltre Punta San Vigilio. Sessantasette camere tra Junior Suite e Suite distribuite su sei piani, con terrazzo a vista, pregiate finiture e certificazioni ambientali con i più alti standard, grazie ai materiali naturali impiegati durante la costruzione. Appena ultimata l’ampia e confortevole Spa Suite Argantos, vista lago, 85 mq ispirati all’elemento acqua, con airpool, bagno turco e gli interni esaltati da nuance naturali, giochi di riflessi e materiali che evocano il territorio gardesano.

Un hotel 5 Stelle Lusso, a conduzione familiare, adult friendly e dal cuore green, interamente ripensato dalla famiglia Risatti, albergatori da generazioni, nel quale vivere un’esperienza di assoluto benessere insieme a una proposta gourmet d’avanguardia, fruibile anche da ospiti esterni. Al timone lo chef stellato Alfio Ghezzi (che ha un ristorante e un bistrot anche al Mart di Rovereto) e dal resident chef Akio Fujita. Alfio Ghezzi Bistrot Lake Garda, offre la classica cucina golosa della trattoria contemporanea, ispirandosi alla tradizione regionale e locale (i ravioli alle sardine e Bagoss; la confit di coscia d’anatra, con riduzione di carote e arancia al forno; il carpaccio di puntarelle). Il ‘Senso Lake Garda’, aperto dal mercoledì alla domenica solo alla sera, è l’insegna fine dining: piatti sani e leggeri realizzati con ingredienti di stagione, in un contesto che prevede solo sette tavoli per vivere l’esperienza gourmet proposta dallo chef trentino, ispiratore del successo di Locanda Margon.

Su tutti la Zucca di Hokkaido, con trota, tè affumicato e cipolla marinata; il Cavolfiore, con limone, nocciole e salvia; la Barbabietola in saor e sarda di lago. Cucina di ricerca, riconoscibile e ispirata al territorio, sempre con la medesima filosofia che lega tutta la parte ristorativa dell’Eala, con proposte di cultura locale e nazionale e il concetto ‘cucina e paesaggio’ che ricorre, anche nel Beach-Grill e al Bar in prossimità della hall. Quest’ultimo, un angolo vetrato con divanetti e poltroncine che volgono lo sguardo alla suggestiva costa prospiciente e al Monte Baldo, si distingue per una carta dei drink territoriale che anche nei nomi dei cocktail si rifà alle località della zona, come il San Vigilio; La rocca; il Monte Baldo, utilizzando nello shaker, le materie di piccoli e ricercati produttori local, come il cappero di Gragnano, fino ad arrivare al miele tipico di Limone. In abbinamento una serie di proposte semplici e stuzzicanti, come le verdure di stagione con toma di Tremosine, la schiacciata con prosciutto di Capitelli; la Nizzarda con trota e maionese di sarde del Garda; e una golosa piccola carta dei burger (notevole quello alla trota e quello alla carne salada).

L’area wellness è un elemento fondante dell’esperienza Eala: 1500 mq, tra il 6° e il 7° piano della struttura, dove scoprire una propria dimensione del relax, fatta di acqua, vapore, effluvi balsamici che riconducono alle suggestioni lacustri, per risvegliare la parte più intima del nostro essere, dando una carezza al nostro io, tonicità al corpo e luminosità alla pelle, in un approccio olistico, sensoriale e naturale. Si comincia ritemprandosi con la sauna panoramica vista lago (imperdibile), la biosauna, il bagno turco, immergendosi nella piscina indoor, infinity pool esterna, alternando idromassaggio, docce emozionali e ancora percorrendo l’itinerario kneipp, per poi sostare nelle zone fitness e nelle aree relax, prendendo parte agli esclusivi trattamenti beauty e ai rituali territoriali di coppia, a base di prodotti naturali e di materie locali.

Non si uscirebbe mai da un resort di tale bellezza e confort, tuttavia siamo a Limone del Garda e vi sono alcune esperienze nei dintorni da fare assolutamente. In una mezzoretta di passeggiata, percorrendo un sentiero panoramico tra ulivi e muretti a secco, oppure optando per i mezzi resi disponibili dall’Hotel, si giunge al centro della storica località, per iniziare la visita al Museo del Turismo, uno spazio dedicato all’evoluzione che ha avuto la cittadina negli ultimi secoli, dedicando una sezione all’Apoliproteina A-1 Milano, una forma mutata di apolipoproteina scoperta a Limone, che riduce la placca arteriosclerotica ed è ritenuta in grado di contrastare le patologie a carico delle arterie coronarie. Raggiunta Piazza Garibaldi, si sale alla “Limonaia del Castel”, uno straordinario recupero architettonico di un’antica limonaia del primo Settecento, un’attività che visto il clima mite della zona, aveva reso celebre Limone nei secoli scorsi, la quale si erge tra il verde degli agrumi, i sentierini che la attraversano, i pinnacoli della struttura pluricentenaria, insieme a un interessante impianto multimediale e a utili pannelli esplicativi. Accanto alla Chiesa Parrocchiale, sorge invece il Museo dei pescatori, uno spazio, che conserva oggetti, immagini d’epoca, strumenti e materiale vario del tradizionale mestiere del lago, mentre poco più in là si trova una piccola limonaia dove si possono scoprire le differenti specie di limoni del Garda. Da non perdere prima di ripartire, una gita in auto percorrendo la Strada della forra; a Tignale del Garda; in Val Vestino (dove si trovava la Dogana austriaca); al Lago di Ledro; al lago D’Idro. I cicloamatori non si lasceranno sfuggire la ciclopedonale, breve ma spettacolare a sbalzo sul lago in direzione Riva, mentre per i più allenati c’è la salita a Punta Larice da cui si domina l’intera porzione di lago di fronte a Limone; e naturalmente il Sentiero Ponale, che è l’antico itinerario che collegava Riva a Limone, quando non era ancora stata costruita la Gardesana, ultimata nel 1931 e inaugurata dal poeta Gabriele D’Annunzio.

 

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