SU GOLOGONE, LA BARBAGIA DI GIOVANNA PALIMODDE
Per conoscere davvero la Barbagia e le sue tradizioni è qui che si deve venire. L’incontro con Giovanna Palimodde, anima del resort Su Gologone a pochi chilometri da Oliena, è un viatico straordinario per scoprire un territorio dalle bellezze inaspettate, così diverso dalla Sardegna tutta coste frastagliate e mare cristallino a cui siamo abituati, ma altrettanto affascinante. Una guida appassionata che ci introduce alle cose buone di questa terra straordinaria, ingredienti fragranti e profumati, verdure freschissime, frutti dimenticati, formaggi e salumi ancestrali, ricette della tradizione, ma anche folclore, antichi mestieri e arte contemporanea, circondati da una natura lussureggiante. L’esclusivo resort quattro stelle, prende il nome dalle vicine Sorgenti di Su Gologone, poste alle pendici del Monte Uddè, una risorgiva carsica con un suggestivo lago cristallino profondissimo, ancora non del tutto esplorato, sormontato da due alte pareti di roccia dolomitica. Sono le più importanti sorgenti della Sardegna, con una portata di oltre 500 litri al secondo, che rappresentano uno dei siti naturalistici più visitati della regione, proclamate ‘monumento naturale’ nel 1998 dalla Regione Autonoma della Sardegna.
Siamo nel cuore della Barbagia, un’area montuosa per secoli al riparo da influenze esterne, che i Romani chiamavano barbaria, un termine latino con cui qualificavano un’area abitata da popolazioni che ignoravano il greco e il latino calzando a pennello ai barbaricini, in stato di perenne ribellione verso gli invasori. Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Aragonesi, ma anche il Regno Sardo-Piemontese e in seguito quello d’Italia, cercheranno di piegare quel popolo, senza riuscirvi mai del tutto e la Barbagia dovrà di volta in volta cedere le armi, ma senza mai lasciarsi completamente dominare.
Le tradizioni di un territorio così impervio e denso di storia rivivono in un soggiorno che non consente solamente di rilassarsi lontani da tutto, immersi nella natura, ma prelude a un’esperienza per molti aspetti unica. Trenta camere e suite, una diversa dall’altra, progettate con estro da Giovanna Palimodde, spaziose, confortevoli, arredate con oggetti d’antiquariato e di design, ispirate al raffinato stile delle magioni tipiche sarde, dove soggiornare tra aprile e novembre. Un relais di charme dove per un mese abitò la cantante Madonna, nel corso delle riprese del remake “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e successivamente Richard Gere, quando veniva girato in Barbagia “King David”.
Tra le suggestive e affascinanti suite, la Art Suite Studio, elegante appartamento con terrazzino, divani colorati e vasca idromassaggio, disegnato come se fosse lo studio di un’artista, in quello che era il rifugio creativo di Giovanna, dove si possono anche richiedere pennelli, colori e tele, oppure organizzare mostre personali nel giardino adiacente. La Wild Suite, con i rami nodosi di ginepro che entrano nell’appartamento e il letto posto in parte all’esterno, per dormire sotto le stelle e riscoprire l’esperienza della natura. Le Country Suite ispirate all’arte della Barbagia, realizzate in materiali tipici, orbace, pelle, lana, arredi in legno intagliati da ebanisti locali, letto in muratura, caminetto, terrazza che guarda all’orto aromatico, vasca idromassaggio, amaca.
Le giornate scorrono veloci a Su Gologone, anche per gli sportivi o per chi vuole dedicarsi un po’ a sé stesso, con itinerari escursionistici di grande bellezza, la palestra con attrezzature TecnoGym, la piscina 25 mt. di acqua surgiva e le vasche idromassaggio, il centro benessere con cabine massaggi, trattamenti estetici, zone relax, lezioni di yoga e reiki, insieme ai trattamenti di Suraj Varma – uno dei più autorevoli terapisti olistici al mondo, che periodicamente presenzia a Su Gologone – con cui porre rimedio a tensioni causate da stress, insonnia, mal di schiena, cattiva circolazione e altre patologie.
Passeggiare per il resort è un po’ come camminare nel centro storico di un piccolo paese della Barbagia, stradine di selciato, alberi, casette in muratura dal tetto in legno, bar, ristoranti, in una piacevole atmosfera familiare, a cui contribuiscono le ‘botteghe di Su Gologone’, un’area ideata da Giovanna per scoprire l’artigianato sardo, attraverso le arti e i mestieri di una volta, come era in uso durante il Rinascimento, quando le famiglie abbienti mandavano i propri figli a imparare dai maestri artigiani l’arte antica del ricamo, della pittura o del mosaico sardo.
Una ricca galleria di colorati tessuti, ceramiche, cuscini, runner, servizi di piatti, bicchieri, tovaglie, espressione del territorio e delle sue tradizioni, realizzate artigianalmente dalle signore del posto, grazie alla raffinata creatività di Giovanna Palimodde, artista e collezionista d’arte, che disegna e firma tutte le collezioni. Un’occasione per portarsi a casa un pezzetto di autentica Sardegna oppure per imparare tecniche antiche attraverso corsi creativi di ceramica, mosaico, raku, telaio, ricamo, nell’aula con tavoli da lavoro creata quest’anno, dove maestri ceramisti e specialisti nell’arte del mosaico condividono i loro saperi. “La simbologia e il colore si uniscono per raccontare ancora una volta una Sardegna a molti sconosciuta” sottolinea Giovanna Palimodde “Colori accesi, forti, che non sono semplicemente nella tavolozza creativa, ma sono nel cielo di Sardegna, nelle peonie che in primavera fioriscono nella valle di Lanaitho e nei frutti dei fichi d’india nelle campagne. I pigmenti naturali diventano storia, archeologia, su tessuti naturali, sul cotone, sulla lana, sul lino, lavorati al telaio, attraverso le creazioni delle Botteghe Su Gologone.”
Ma il soggiorno non può prescindere dalla sopraffina cucina: al ristorante tipico con terrazza panoramica, dove prenotare anche se non si soggiorna nel resort, si può viaggiare attraverso un percorso gastronomico che induce all’assaggio di piatti territoriali abilmente eseguiti, dalle radici profonde. Le materie prime, tra cui formaggi, salumi, olio, verdure, carni, sono scelte accuratamente e arrivano dai dintorni, mentre le ricette esplorano la cucina tipica. E non solo; durante la permanenza si possono provare anche la cena all’orto, la cena a Sa Corte de su Re (con i cibi cotti nel forno a legna e argilla), la cena nel nido del pane (dove le signore, in costume tipico di Oliena, preparano a vista i vari tipi di pane locale), una modalità conviviale che consente a chi sosta più giorni di vivere la cucina e le tradizioni locali, in differenti contesti espressivi, sempre all’interno del resort.
Nuove emozioni che prendono vita e hanno sempre forme e contenuti nuovi: Giovanna Palimodde le pensa, le perfeziona e ogni anno le aggiunge alla proposta del resort, in un atto creativo verso il territorio che è sempre una sorpresa scoprire, come il giardino dedicato a Tex Willer, in ricordo del disegnatore sardo Galepini, illustratore delle prime 400 copertine del famoso fumetto di Bonelli; ma anche la collezione di piante grasse, la Terrazza dei Desideri, il Terrazzo dei Sogni, dove partecipare a serate dedicate all’astronomia, per scoprire insieme ad esperti la volta stellata.
Oggi Su Gologone è una destinazione che offre numerose opportunità per conoscere il territorio e vivere una vacanza non convenzionale, ma tutto iniziò con un piccolo locale: “Mio padre e mia madre, negli anni ’60 costruirono una trattoria nei pressi della sorgente Su Gologone a pochi minuti da qui, dove si preparavano i piatti che cucinava mia nonna a casa, come i ravioli e il porceddu” racconta Giovanna “Furono anni difficili e mio padre Giuseppe si dedicò a quell’attività senza sottrarsi mai. Qualche volta capitava che quando avevano già chiuso e risalivano la strada, incontrassero un’automobile e, sapendo che era l’unico posto aperto nel raggio di chilometri, scendevano e riaprivano, mettendo di nuovo fuori tutto; era importante per lui che ci fosse un servizio. Ma si lottava con l’acqua della fonte che ogni tanto allagava il locale e nel ’66 decisero di aprire qui dove siamo ora, un ristorantino con otto camere che nel tempo ho voluto mantenere ristrutturandole solamente, la parte più vecchia della struttura è quella del grande camino, a cui anno dopo anno abbiamo aggiunto il resto. Mio padre Giuseppe era una persona speciale, è sempre riuscito a rendermi responsabile senza farmene accorgere.”
L’edificio prende nuove forme ispirate all’architettura del territorio, grazie all’architetto Giovanni Antonio Sulas, figura di primo piano e riconosciuto esperto degli usi e dei manufatti sardi, che aveva collaborato alla realizzazione del film su Grazia Deledda della RAI nel ’58 e lavorato per il principe Kharim Aga Khan, nel consorzio della Costa Smeralda, fornendo consulenza nella scelta degli arredi dell’Hotel Cala di Volpe e dell’Hotel Pitrizza. Giovanna lo conoscerà a 12 anni quando il papà Giuseppe Palimodde affida a lui l’incarico di progettare il resort, ispirandosi alle antiche case di Oliena, con materiali e artigiani solamente sardi, ma lo consulterà sempre ogni qualvolta deve apportare modifiche e migliorie alla struttura.
“Purtroppo Sulas non conoscerà la parte alta e il bar, volevo che vi fossero ancora più aree riservate ai clienti da scoprire giorno dopo giorno e avrei voluto tanto conoscere la sua opinione ma era già venuto a mancare. Giovanni Sulas fu un autorevole compagno di viaggio nell’intento di mettere la Sardegna al primo posto, che ci ha animato in questi anni e ha sempre ispirato i miei genitori. A partire dall’acqua che utilizziamo per la piscina, il centro benessere, le tubature, che è di qualità eccezionale perchè viene dalla sorgente Su Gologone, o le ceramiche che vennero acquistate alla Cerasarda, lo stabilimento che volle aprire il principe, una presenza importante che ha dato molto alla Sardegna, per essere assunti nelle sue società occorreva completare un percorso di formazione che comprendeva viaggi all’estero e training, con l’unico vincolo di rimanere almeno cinque anni”.
L’esclusivo resort, impreziosito da opere d’arte contemporanea della collezione privata di Giovanna Palimodde, insieme a tele dipinte da lei, è un angolo del Supramonte che consente di vivere una stimolante immersione nell’arte e nella cultura sarde. Una passione per le arti che sgorga spontanea nella giovane albergatrice e in questi decenni ha ispirato iniziative ed eventi artistico letterari facendo del resort Su Gologone, un vero e proprio salotto artistico letterario. Ma non solo: da questo punto di vista merita una visita approfondita, anche la vicina Nuoro, una cittadina così vivace dal punto di vista culturale da essere ricordata come ‘l’Atene della Sardegna’ per il gran numero di intellettuali, poeti, artisti, scrittori, che ai primi del Novecento la frequentavano e vi risiedevano, tenendo alto il dibattito culturale. Fiera della propria storia e dei suoi figli celebri, Nuoro si rivela attraverso percorsi museali di grande suggestione, come il Museo Archeologico che ripercorre il periodo preistorico, il Museo Etnografico con la storia, le tradizioni, il folclore sardo. Il Man e il Museo Tribu, con opere di artisti sardi di rilievo internazionale e una retrospettiva dedicata a Francesco Ciusa, il più significativo artista sardo del Novecento, che trionfò alla Biennale di Venezia del 1907 con ‘la Madre dell’Ucciso’. Ma meritano una sosta prolungata anche la piazza dedicata al celebre poeta Sebastiano Satta e naturalmente la casa natale del premio Nobel Grazia Deledda, con la chiesetta della Solitudine ornata da un pregevole portale in bronzo di Eugenio Tavolara, che introduce al luogo dove si conservano le spoglie della famosa poetessa.
sugologone.it