HOTEL ABI D’ORU, LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE API

Ogni viaggio in Sardegna è un’emozione forte. Intravedere le sue sinuose linee blu dall’aereo, o ammirare l’alba dal traghetto mentre arriva al porto, fa battere forte il cuore in attesa di una nuova scoperta. Hotel Abi d’Oru, una magnifica struttura da mille tonalità di oro (Abi d’Oru in sardo significa Ape Dorata), si affaccia sul Golfo di Marinella a Porto Rotondo. La sua posizione è davvero invidiabile: un grande spazio verde, pieno di palme, buganvillee, mirto ed elicriso, con un laghetto naturale tra l’albergo e la spiaggia bianca, dietro è protetto da una montagna che non ammette occhi indiscreti e assicura la pace assoluta.

Il caloroso benvenuto accompagna, come un velo invisibile, gli ospiti per tutta la durata del soggiorno, restando sulla pelle ancora a lungo anche dopo il termine della vacanza. Un ricco cestino con la frutta e un vassoio con i pasticcini all’arrivo, una gentile e discreta assistenza in ogni momento della giornata, sorrisi che nemmeno le mascherine riescano a nascondere. Qui la vita scorre seguendo i ritmi più lenti, il tempo passa quasi inosservato e la cura dell’estetica e l’attenzione ai dettagli più piccoli sono un credo.

Provate a immaginare una giornata che inizia con una lenta e spensierata colazione sulla terrazza panoramica, che può proseguire in piscina o in spiaggia. Qui la sabbia è bianca, il mare in costante movimento gioca con le sfumature di verde smeraldo e turchese, i lettini sono decisamente confortevoli e il servizio bar esaudisce ogni desiderio. Quando il leggero languorino comincia a farsi sentire, è ora di spostarsi di poche decine di metri, al Ristorante Marinella, uno dei pochi pieds dans l’eau di tutta la costa.

Ristorante Marinella

Menù a base di pesce, ovviamente, con qualche piccola concessione per chi preferisce la carne o il vegetariano. Ottimi crudi, perfetti da gustare con le temperature estive, spaghetti tiepidi con il battuto di gamberi rossi locali, una croccante frittura mista servita con la salsa tartara (che fanno in pochi) oppure una magnifica aragosta sarda, pescata dall’acquario proprio qui al ristorante.

Spaghetti tiepidi con battuto di gamberi rossi

Invece di ritornare al mare per una piacevole pennichella sotto i grandi ombrelloni di paglia, si potrebbe fare un salto nell’Abi Spa, dove si può trovare un sapiente massaggio o un trattamento a base di olio e miele, che fanno bene al corpo e alla mente. Prenotando una Private Spa si può godere in totale intimità di uno spazio riservato, dotato di sauna, bagno turco, Jacuzzi in un piccolo giardino e, perché no, un massaggio di coppia.

Private Spa

Dopo un rigenerante pomeriggio è arrivato il momento di cambiarsi per un aperitivo. In uno dei 3 bar dell’hotel si può gustare un signature o un classic cocktail, accompagnato da una selezione di formaggi, salumi e l’immancabile pane guttiau. Per la cena invece, si può spaziare fra più ristoranti, tutti inseriti nel contesto sorprendente dell’Abi d’Oru. Oltre Marinella, ci sono un ristorante Mediterraneo, quello delle colazioni, con le proposte più internazionali seppur con forte tendenza mediterranea, e un ristorante tipico sardo, Tzia Maria,  dove mangiare il miglior porcetto della costa (i sardi avvertono, non si dice porceddu, perché questo termine folcloristico è stato coniato per fare colpo sui turisti). Un’interessante selezione di vini invita a scoprire qualche etichetta sconosciuta oltre ai “soliti noti”.

Infine, dopo una giornata “estremamente impegnativa”, si ritorna nella propria abitazione. All’Abi d’Oru ci sono 140 tra camere, junior suite e suite. Le più belle e grandi sono due Suite Presidenziali, intitolate a Grazia Deledda e Eleonora d’Arborea, che trasudano il lusso della semplicità nella piena tradizione stilistica sarda. Anche se le altre stanze sono più piccole, sono altrettanto confortevoli, recentemente ristrutturate, e godono di una magnifica vista sul Golfo di Marinella. Lasciando aperta la porta del balcone, ci si addormenta con il rumore delle onde, per un sonno profondo e rigenerante.

Suite Grazia Deledda

Hotel Abi d’Oru, un inno sardo alla bella vita, è stato costruito nel lontano 1963, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda. È stato disegnato da Simon Mossa, il noto architetto, politologo e scrittore sardo che fa parte anche del primo comitato di architettura voluto da S.A. l’Aga Khan. Il suo disegno rispecchia fedelmente lo schema degli esagoni degli alveari: un progetto talmente originale da essere stato pubblicato sulle riviste di architettura più importanti di quegli anni.

Nel 2019 Abi d’Oru è stato completamente “vestito” dal noto designer sardo Antonio Marras che ha portato nello storico albergo di Porto Rotondo la sua idea creativa di Sardegna. Un’identità forte, che lo stilista fa vivere negli abiti disegnati per tutto il personale e che caratterizza anche le ceramiche, gli arazzi e gli oggetti d’uso comune arredanti gli spazi appena rinnovati dell’albergo. Oggi l’hotel è completamente rinnovato nel pieno rispetto delle tradizioni estetiche sarde e da quest’anno ha lanciato il progetto della sostenibilità. Si chiama SustainABIlity e include azioni concrete e impegni futuri per limitare in modo sostanziale l’utilizzo di plastica e agenti inquinanti e per ridurre e compensare le emissioni di CO2 che contribuiscono in maniera significativa al riscaldamento globale.

Apicoltura da Abi d’Oru

All’Abi d’Oru crediamo che le piccole comunità come la nostra possano avere un impatto positivo sulla salute dellambiente” racconta Alessandro Convertino, General Manager dell’albergo. “Già da tempo ci siamo impegnati ad utilizzare solo cannucce di bambù e sensibilizziamo i clienti a non portare prodotti confezionati con plastica monouso in albergo. Stiamo inoltre allestendo un servizio che prevede la distribuzione agli ospiti e ai dipendenti di borracce da ricaricare presso le 8 colonnine di acqua depurata distribuite nel resort.

Restando al passo coi tempi, l’Abi d’Oru ha recentemente avviato il progetto The Abi Bees per promuovere l’apicoltura naturale, che non fa uso di sostanze dannose all’ecosistema. L’albergo ha infatti adottato dieci famiglie di api in altrettante arnie in mezzo alla campagna incontaminata di Nughedu San Nicolò, piccolo paese nel centro Sardegna. Gli ospiti possono visitare il sito in sicurezza, parlare con l’apicoltore in merito all’importanza delle api per il futuro della vita sulla terra. Per ora saranno prodotte quattro tipologie di miele, che gli ospiti potranno degustare a colazione o in abbinamento a vini e formaggi dell’isola selezionati dallo chef.

 

hotelabidoru.it