HOTEL VILÒN: UN ALTRO MODO DI ESSERE ACCOGLIENTI
L’Hotel Vilòn è un nuovo spazio tutto da vivere a Roma dove lo spirito del luogo, fatto di calore e bellezza, ha grazia e intimità.
Quasi nascosto dietro una piccola porta su una via defilata oltre la quale si apre uno spazio dagli spunti evocativi, è un’emozione totalmente lontana dagli standard, un feeling domestico e al tempo stesso vibrante e cosmopolita, molto vicino ad una pausa di felicità che non si vorrebbe mai interrompere.
Il Vilòn è un hotel 5 stelle lusso membro della Small Luxury Hotel of the World: 18 camere e suites in cui il fascino e l’emozione di una Roma aristocratica si fanno eleganza quotidianità.
Siamo in un’ala dell’imponente Palazzo Borghese, considerato per la sua architettura una delle “quattro meraviglie di Roma”.
Per godere di un piacere completo si può cenare al Ristorante Adelaide, con il suo stile cosmopolita e una cucina che ha personalità e freschezza, attendendo la cena al Lounge Bar In Salotto.
“Roma è una città nella quale bisogna perdersi per meglio ritrovarsi”, suggeriva Chateaubriand.
Solare e un po’ sfacciata con quei tagli di luce purissima, visionaria e misteriosa sotto il cielo notturno, Roma seduce ogni volta con i suoi intonaci un po’ stinti che si stagliano contro squarci d’azzurro.
Un luogo dove smarrirsi quando il quartiere dorme ancora, mentre aprono le prime botteghe degli artigiani e i banchi del piccolo mercato di frutta e verdura incastonato tra i palazzi storici, proprio lì su piazza Monte d’Oro.
Il Rione è quello di Campo Marzio che ha conservato per gran parte l’aspetto topografico ed urbanistico antico e l’impianto viario dei secoli XVII-XVIII, con strade strette, riservate in parte.
La sorpresa è sempre in agguato proprio come quando si varca l’ingresso, quasi segreto, dell’hotel nella defilata via dell’Arancio, anticamente vicolo del Melangolo, a due passi dal Tevere.
Quasi una piccola porta nella quale, come Alice nel Paese delle Meraviglie, passare attraverso per scoprire un universo che non ti aspetti, nel quale il tempo sembra essersi fermato.
E’ il rione che racchiude alcuni dei siti più iconici e sintesi mirabile di bellezza senza tempo e bel vivere: piazza di Spagna, Trinità dei Monti, via Condotti e ovviamente Palazzo Borghese.
L’HOTEL
Vilòn è una parola ebraica che significa velo, tenda. Nella Kabala si trovano alcuni riferimenti al vilòn per indicare quei passaggi obbligati nella vita di ognuno che puntano a migliorare la condizione dell’anima.
Di fronte ad ogni “porta” intesa come “passaggio” c’è sempre un vilòn; spostandolo è possibile andare oltre per incontrare il nuovo e migliorare. È da qui che si parte alla scoperta dell’hotel.
Un attento lavoro di restauro durato tre anni ha restituito quell’aura antica delle memorie seicentesche declinate secondo una cifra stilistica eclettica e sottilmente colta. Antico e contemporaneo convivono in ogni spazio.
Emblematica la vista che si scorge dalle finestre delle camere e dalle terrazze private del secondo piano sullo splendido cortile di Palazzo Borghese: colonne, statue, mascheroni e fontane.
Al Vilòn si respira il mood di una Roma aristocratica, dal sapore vagamente cinematografico, il battito eterno di una dimora nobiliare che ha stratificato le suggestioni creando un concetto fatto di dettagli sofisticati ed eclettici al quale hanno contribuito uno scenografo, un fotografo e un interior designer.
L’estro creativo di Paolo Bonfini, scenografo cinematografico e designer romano, si orienta verso una raffinata scelta di combinazioni armoniose fra oggetti, materiali e colori entro un segno decò. Una sovrapposizione di stili diversi. Palette vivaci, marmi pregiati, legni dalle venature calde, mobili disegnati su misura; tutto crea un ambiente ricco di stile e accogliente. Splendide le illustrazioni di Robert John Thornton, artista botanico inglese i cui paesaggi e fiori notturni, misteriosi ed evocativi, decorano le pareti delle camere e si ritrovano in una piccola preziosa quadreria.
Ma è con i manufatti d’arte che c’è una familiarità naturale ed è al fotografo fiorentino Massimo Listri che si deve la scelta dei quadri sparsi per l’hotel o raccolti nel piccolo spazio della quadreria, quasi una galleria d’arte, che dà sul patio
Spazi ai quali è Giampiero Panepinto a infondere un tocco di estrosa creatività grazie al colore e alle fantasie dei tessuti a contrasto cromatico che si trovano nel lounge bar In Salotto e nel Ristorante Adelaide. Qui c’è un’atmosfera coloniale quasi esotica, tra citazioni di viaggio e lontane geografie, e un effetto jungle, un po’ bohemien nel patio esterno dove cenare nelle sere d’estate o prendere un aperitivo tra le felci e i filodendri lontani da ogni frastuono.
L’Hotel Vilòn è uno spazio tutto da vivere, dove donarsi momenti di rara perfezione grazie a un’accoglienza personalizzata; un invito a prendersi del tempo per sé, una convivialità riservata, un lusso appena sussurrato, discreto.
È il direttore Giorgia Tozzi, a dare il senso e l’unicità del soggiornare al Vilòn: “Qui gli ospiti percepiscono un’energia singolare, un’atmosfera incantevole, che fa apprezzare ancora di più gli infiniti dettagli. È un luogo non luogo dove il tempo finalmente sembra fermarsi, ed è in questa condizione quasi surreale che si sceglie di restare più del solito, e di tornare, per assaporare una insolita percezione di benessere”.
Le Vilòn Charming sono ognuna diversa dall’altra, di raffinata ospitalità e decorate in stile retrò-chic esaltato da una luminosità naturale che amplifica quel fascino misterioso. Molte delle camere offrono l’esclusiva vista sul giardino privato di Palazzo Borghese.
All’interno filtra quella luce speciale di Roma che muta a seconda delle ore e delle stagioni e mantiene intatta la sua bellezza.
Per i momenti davvero indimenticabili servono luoghi come le suite: semplicemente uniche, ognuna dallo stile particolare e dall’ampia metratura (oltre gli 80 mq).
La Vilòn Suite ha i toni pastello e tappezzeria di gusto orientaleggiante dove campeggiano le peonie, un tocco bohemien che garantisce un soggiorno dall’atmosfera quasi misteriosa, un po’ magica. Situata al primo piano offre la vista sul delizioso patio interno e si compone di un unico ambiente separato da una grande libreria a giorno, che rende più intima la zona notte. La sala da bagno, che gode di luce naturale, è finemente decorata in marmo e riflette i colori della Suite. Dispone di un’ampia cabina doccia e lavandini doppi. A rendere la Suite ancora più preziosa, un bagno turco in un ambiente tutto per sé.
La Melangolo invece prende ispirazione dall’antico nome di Via dell’Arancio. Situata al secondo piano, offre un’ampia terrazza esclusiva con una suggestiva vista sul giardino privato di Palazzo Borghese. Pavimentata in parquet, si compone di una comoda area soggiorno e di un angolo studio, discretamente separati dalla zona notte. Il guardaroba e il bagno godono della vista sull’incantevole Vicolo dell’Arancio.
La Suite Borghese infine è un tributo a Palazzo Borghese, sul quale affacciano le finestre. La Borghese Suite incanta subito con la sua tonalità pastello e l’arredo Deco. Situata al secondo piano dispone di un’ampia e luminosa camera da letto e di un accogliente angolo soggiorno e studio.
Le finestre accedono alla terrazza privata e regalano una suggestiva vista sul giardino di Palazzo Borghese.
Una grande cabina armadio separa la zona notte dai 28 mq della sala da bagno, elegantemente rifinita in marmo e delicata tappezzeria. Qui, quattro grandi finestre illuminano l’area che offre una doppia cabina doccia, vasca da bagno, doppi lavandini e toilette separata.
IL RISTORANTE ADELAIDE
La colazione è il primo momento da dedicarsi dell’ospitalità gourmet di Adelaide, aperto fin dal primo mattino anche agli ospiti esterni all’hotel con una prima colazione a buffet e alla Carta.
Un buffet pieno di colore, fragranza e sapore: croissant, brioche, un’ampia selezione di pane e dolci da credenza appena sfornati, marmellate, taglieri di formaggi e salumi, succhi e centrifughe, frutta fresca e secca e la cucina espressa dedicata alle uova. Lo Chef Gabriele Muro, procidano ma romano di adozione, ha girato cucine significative oltre confine tra le quali realtà stellate in Svizzera e in Spagna (tra tutte è quella di Ramòn Freixa a Madrid che ricorda con più piacere) ma ugualmente significativo è stato il passaggio da Pietro Leeman al Joia Alta Cucina Naturale in giovanissima età.
Gabriele ha verso il cibo e la cultura della tavola quell’amore e quella passione che poteva avere il cuoco di una famiglia aristocratica d’altri tempi. Un approccio gioioso, lo stesso del suo sguardo incline al sorriso.
Piatti che rimandano alla cucina dei monzù, quell’arte culinaria tutta partenopea per quanto d’ascendenza francese, che regala pietanze iconiche come il sartù, il gâteau, il ragù, il crocchè, e che Gabriele Muro propone a volte (o su richiesta) per il pranzo della domenica.
Nel menù di Adelaide si trovano piatti dal gusto contemporaneo, ma estremamente veri, che soddisfano il palato come Fish&Cheap, Storia di un Pesce Povero, mantecato di pesce azzurro, cipster, pak-choi, prezzemolo.
Sono sapori che spaziano nella cucina italiana, come nel Capriccio d’Estate: linguine di Gragnano mantecate ai ricci di mare, carpaccio di pezzogna, menta, capperi e limone candito, aglio, olio, baccalà sfogliato, mollica di pane e polvere di prezzemolo. Citazioni romane che non possono mancare e piatti simbolo della classicità mediterranea rivisitata secondo uno stile fatto di semplicità e memoria, intuizione e storia, concretezza e creatività equilibrata.
Sapienza nella scelta delle materie prime rigorosamente del territorio, le verdure dell’orto, le paste artigianali.
Merita attenzione la carta dei dolci a cura del giovane chef pâtissier Andrea De Benedetto.
Vi svelo un segreto è un biscotto morbido alla mandorla, crumble di mandorla, namelaka alla mandorla, gel di pompelmo e agrumi freschi.
Tu vuò fà ll’americana è un brownie alle banane, semifreddo alle noci pecan, pralinato di pecan, composta di banana, cialda di pane e banane caramellate. Il Mont Vilòn, il dolce più iconico, solo in stagione, è una sfera di meringa ripiena di salsa di kaki freschi, mousse alla vaniglia e spaghetti di marroni. Sareste in grado di scegliere?
Il colore trionfa nella mise en place grazie ai contrasti cromatici e alle fantasie delle stoviglie della Manifattura Ginori e alle porcellane di gusto orientale sui tavoli dai piani smaltati che fanno di Adelaide un luogo da frequentare in ogni occasione. Quaranta posti a sedere tra interno e patio, sono l’ambiente giusto da riservare per colazioni di lavoro, momenti speciali o aperitivi per accogliere il fine settimana.
Articolata, affatto banale, la carta dei vini propone un’ampia scelta tra i grandi classici italiani suddivisi per aree geografiche e una selezione di champagne; una carta in cui curiosare tra spunti e suggestioni a margine.
LOUNGE BAR ADELAIDE IN SALOTTO
E’ lo spazio giusto dove oziare sorseggiando un aperitivo o concedendosi un the pomeridiano. Atmosfera ricercata ma amichevole con piccole frivolezze, luci giuste, libri e riviste.
Al bancone o sui divani, ascoltando musica che spazia dal jazz alla bossa nova, il Vilòn Charming Sound, invita al piacere di “fare salotto”.
Qui si mangia a tutte le ore grazie a una proposta leggera e curata che va dalla pausa pranzo alla proposta di accompagnamento per l’aperitivo.
Al comando di bottigliera e banco Magdalena Rodriguez: fascino e talento da bar lady di grande professionalità ed estro nel bere miscelato. Il suo è uno stile di mixology che trasporta verso atmosfere tropicali, a cominciare dai profumi e gli aromi delle acque aromatizzate che prepara giornalmente.
Molto amati i Rhum (più di 40 tipi), la Tequila, i Mezcal e le varietà di gin, tra cui una selezione di arigianali italiani.
Una carta con 18 Cocktails che includono dai classici dimenticati riproposti, come l’Hemingway Daiquiri per esempio, il Bamboo Martini, l’Old Pal, alle ricette vintage e i Signature Vilòn: Sangue Nobile, Luxurious Spritz, e Ottobrata Romana che è tra i più amati, dove è il Blue Curacao a ricordare quei grandiosi pezzi di cielo romano.
Non per ultimo, per festeggiare la sua nascita nel 1919 “100 years of Negroni” che la Rodriguez affina in una caraffa di cristallo.
“Pura Vida” è il concetto che più rimanda al Costa Rica e riassume meglio lo spirito che si respira seduti al bancone di questo hotel bar mentre Magdalena, dal sorriso indimenticabile, pesta, dosa, shakera e regala “un sacco di vita” miscelata in un drink.
E allora “Questo sì che è vivere” In Salotto al Vilòn!
VILÒN
Luxury Hotel
Via dell’Arancio 69
00186 Roma
tel. 06/878187
hotelvilon.com
Cover: Vilòn, dettagli. Photo credits Piotr Arnoldes