ICARO HOTEL, VOLO ECLETTICO SULL’ALPE

Una wunderkammer a 1900 metri di altezza, incastonata sull’altopiano dello Sciliar, in Alpe di Siusi, con un nome mitologico per soggiornare, riempendo di neve gli occhi al risveglio: le camere infatti sono scolpite in coni telescopici, come strumenti ottici sulle piste da sci e sulle cime delle montagne. Icaro Hotel è un rifugio alpino del 1936 della famiglia Sattler, oggi alla terza generazione con Angelika Sattler, che dal 2021 si presenta agli ospiti completamente rinnovato grazie alla combinazione piena di suggestioni eclettiche tra architettura, arte, design, tradizione e artigianato. È stato il noto studio Modus Architects a riprogettarne le forme, plasmate sulla struttura originale e gli spazi.

Lungo il sentiero che conduce all’hotel, già da lontano il corpo architettonico in legno, appare come una visione all’uomo, che subito viene spinto a misurarsi con l’ineffabile bellezza del patrimonio naturale in cui si sviluppa. Una consapevolezza questa per Icaro hotel, che lo vede impegnarsi costantemente nella gestione sostenibile e consapevole dell’ambiente, per cui ha ottenuto anche il premio di Ecolabel UE. Icaro è dal 2010 il primo hotel a impatto climatico zero nelle Dolomiti: l’elettricità è garantita da fonti energetiche idroelettriche, il riscaldamento è a gas, i detergenti utilizzati sono ecologici e le emissioni di CO2 sono compensate attraverso progetti certificati di tutela del clima.

L’ enorme tetto a falda, potente e allo stesso tempo protettivo, sembra un’ala aperta e pronta a spiccare il volo tra le cime dolomitiche che circondano l’hotel: è già un omaggio al nome e alla memoria storica che riecheggia in ogni angolo di questa dimora. Il nome infatti ricorda un aneddoto di anni addietro, quando alcuni ospiti dissero “Voli, come Icaro” al padrone di casa di allora che era solito esibirsi in arditi salti sulla neve con i suoi sci.

Funge da cornice il colonnato ligneo sormontato dal grande tetto a falda mentre la terrazza al primo piano traccia una linea retta attraverso i due angoli lontani dell’edificio per definire una loggia ariosa a doppia altezza che estende gli spazi interni delle stanze degli ospiti verso l’esterno. Il legno sembra catturare le condizioni atmosferiche e in facciata, il rivestimento in larice a dente di sega incorniciano il panorama con le sue cime frastagliate mentre all’interno predomina l’utilizzo di abete rosso, quercia e olmo.

E proprio gli interni assemblano oggetti disparati, costellazioni di opere d’arte e oggetti di design sono collocati su uno sfondo blu profondo accanto a tassidermie di Walter Sattler, padre di Angelika. La giustapposizione di questi oggetti esplora la cultura locale e celebra il patrimonio eclettico dell’hotel dando vita a un’atmosfera alpina non convenzionale che promuove in particolare, artisti contemporanei del territorio, trasformandosi anche in uno spazio di dibattito e riflessioni.

Un impegno che viene portato avanti soprattutto attraverso il progetto “Art Wall” per cui la parete all’ingresso, come una vetrina temporanea, ospita ogni anno un artista diverso, selezionato dall’ultimo che ha la possibilità di esporre. Da qui, lungo l’ampia e luminosa asse dell’open space al piano terra si snodano sale panoramiche e intimi salottini, con poltrone e divani variopinti disseminati nello spazio, dove rilassarsi consultando libri e riviste messi a disposizione per gli ospiti. Una serie di alcove con sedute in velluto evocano la sensazione protettiva del rifugio, cui si aggiunge il tocco sperimentale dei monoliti in marmo grigio del bancone bar e buffet in marmo breccia. La successione di aree comuni si traccia lungo l’hotel e culmina nella sala del ristorante guidato dallo chef altoesino Kurt Rier. Una sala con ampie vetrate con vista sullo Sciliar e dai toni del rosa, del blu e del pesca perché gli interni prediligono scelte cromatiche luminose, che accostano colori e materiali che conferiscono originalità al progetto.

Da Icaro l’arte è davvero ovunque e l’ospite viene proprio invitato a perlustrare la casa in cerca delle diverse opere disseminate in ogni dove. Non è un caso se il marito di Angelika, Hubert Kostner sia proprio un artista. Di base in Alto Adige, Kostner è noto in tutto il mondo per le sue sculture e installazioni: vanta esposizioni in alcuni tra i più importanti musei e gallerie internazionali. Cosi è possibile ritrovare le sue opere, insieme a quelle di altri artisti, anche in spazi inaspettati dell’hotel.Tra queste, la colate di cera dorata gettata in opera all’interno di un muro in cemento dell’ingresso del seminterrato che conduce alla spa e alla piscina panoramica: una personale interpretazione della leggenda m itologica di Icaro, come se l’ambiente caldo dedicato al benessere simboleggiasse il suo volo verso il sole.

Alcune suite sono firmate dallo stesso Hubert Kostner, si tratta di “Spuren im Schnee” e “Posta Prioritaria” mentre altri artisti altoatesini sono presenti con i loro lavori nella suite “Feathers” che ospita un progetto site specific di Roland Senoner e nella suite Clouds con fotografie di Philipp Messner. Il soggiorno vale il viaggio per camere come Monocular e Telescope, Lux e Grandangolo, quelle che più rivelano fin dal loro nome, il rapporto visivo tra esterno e interno: sono osservatori, attraverso i quali i colori del cielo e della valle sono trasportati all’interno con le viste sul paesaggio, che offre un sublime contrasto di toni e temperature nelle sfumature di ogni stagione, in un gioco prospettico inedito e immersivo. Ogni giorno della settimana Icaro, propone una esperienza, alla fine della quale arriva consiglio benessere del giorno: oltre alle escursioni o le attività sportive in montagna, tra queste non manca quella dedicata al “Giro della casa”, per cui proprio come in un percorso museale, Angelika o suo marito, accompagnano gli ospiti alla scoperta dell’arte e dell’architettura.

 

 

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