PARAGON 700, IL “DIAMANTE” DI OSTUNI
…c’era una volta una Città Bianca dove sorgeva, orgoglioso, un Palazzo Rosso che si distingueva dagli altri per il suo colore. Tra le sue spesse e impenetrabili mura, al riparo dagli occhi indiscreti, si nascondevano molti tesori: un grande giardino degli aranci, un’unica piscina privata di tutta la città, le vecchie maioliche, gli antichi affreschi, le porticine segrete e una vecchia cisterna per l’acqua.
Ma oggi ci sono anche una grande collezione di arte, tanti oggetti di design da tutto il mondo e undici splendide camere di rara bellezza, degne di Mille e Una Notte, che custodiscono questi tesori. Il gioiello in questione nasce a Ostuni e si chiama Paragon 700, e non a caso. Paragon è il nome di uno dei diamanti più famosi nel mondo, tagliato a eptagono, e il Palazzo Rosso assomiglia esso stesso ad un diamante unico e prezioso, di cui parti più antiche risalgono al 1700.
Oggi il Palazzo Rosso ha una nuova vita. È stato scoperto nel 2017 quasi per caso da due imprenditrici rimaste stregate dalla sua struggente bellezza in rovina, ed è successo un miracolo. In soli tre anni l’hanno acquistato e restaurato, ridonandogli l’antico splendore e impreziosendolo con classe e arredi ricercati. E così, dopo Romont, Losanna e Verbier, Parigi, New York e Città del Capo, Pascale Lauber e Ulrike Bauschke hanno scelto Ostuni. Hanno aperto e rinnovato ristoranti, boutique hotel e appartamenti in tutto il mondo, e Paragon 700 Boutique Hotel & Spa è la loro ultima, superlativa creazione.
La storia del Palazzo Rosso racconta che nel 1860 era diventato la dimora del primo sindaco della Città Bianca, don Paolo Tanzarella, ma che i successivi proprietari provenissero da Napoli, come testimoniano i particolari come le splendide piastrelle in maiolica originali, riportate in vita nel Bar 700. E lo conferma anche il colore dell’edificio, la particolare tonalità Pompei Rosso, che prende il nome dalla città perduta dove era presente in molte residenze, ed è ancora visibile tra le sue rovine. Sotto diversi strati di vernice rimossa dalle pareti interne si nascondevano i bellissimi affreschi neoclassici del XVIII e XIX secolo. Sui fregi sono stati riscoperti animali mitologici, draghi giocosi e grifoni, e tra queste creature fantastiche è stato trovato il drago, diventato il logo di Paragon 700.
Per il restyling, Pascale è partita dall’identità del palazzo con l’obiettivo di esaltare il prezioso lavoro di restauro, armonizzando oggetti provenienti da tutto il mondo con pezzi di artigianato locale: grandi lampadari trovati in Thailandia, divani e testiere provenienti dal Sudafrica e creati su suo disegno (anche per il suo brand ID Living), bracieri africani trasformati in vasche da bagno, armadi e comodini scovati nei mercati dell’antiquariato di tutta l’Italia. Soltanto undici le camere, tutte differenti, per sorprendere, accogliere, rilassare e far innamorare grazie all’equilibrio tra il design contemporaneo, gli elementi antichi del palazzo e i pezzi di antiquariato.
Enorme e luminosa la Paragon Suite. I suoi 55 metri quadrati sono impreziositi da affreschi e pitture murali, la vasca da bagno interrata, il caminetto, la spaziosa terrazza che affaccia sul giardino.
Ogni Loft Suite racconta una storia diversa che nasce dall’incontro tra gli affreschi sui soffitti e le pareti, gli stucchi arabi, le poltrone italiane d’antiquariato, gli armadi sudafricani restaurati, le porte a vetro in corten, con intarsi in lino realizzati a Ostuni. Quella più particolare è total Black, la Onyx, unica nel suo genere. A primo impatto colpisce per l’oscurità, ma una volta ambientati, si notano tanti dettagli preziosi e arredi in oro, punti luce a sorpresa, enormi soffitti a volta, illuminati con maestria. Il contrasto con la luce accecante della Città Bianca e l’atmosfera misteriosa della dark room è estremo e maledettamente fatale, come il genio creativo di Pascale. Basta vivere la Onyx per un giorno, e non la si dimenticherà mai più.
Deluxe e Deluxe Suite sono le altre camere, una più bella dell’altra. Che sia per la presenza di un bagno turco o di una vasca in camera ricavata da un vecchio braciere africano, per la vista sul verde del giardino o sul candore del centro di Ostuni, il tempo trascorso tra le loro pareti è indimenticabile.
E se dopo aver passato dei giorni di estremo piacere al Paragon 700, si avverte un gran bisogno di mantenere nel tempo le stesse sensazioni di lusso e di coccole. E c’è un modo: tutto quello che è in dotazione, dalla linea di cortesia organic-luxury L:A BRUKET, alla biancheria da letto in lino all’esterno e cotone a contatto con la pelle, dall’accappatoio alle pantofole, sono acquistabili direttamente all’hotel, comprese addirittura le opere d’arte.
La parte gastronomica è diretta da una mano attenta e sensibile, quella di Giovanni Cerroni, alla guida del Ristorante 700. Allievo di Francesco Bracali, Terry Giacomello, Italo Bassi e, da ultimo, protégé di Paulo Airaudo, chef Cerroni ha deciso di andare controcorrente. Non vuole essere uno dei tanti a proporre la cucina locale, la sua ambizione è usare il meglio della terra pugliese per creare piatti unici che rispecchino stagionalità e territorialità. E ci riesce alla perfezione.
Superlativa la Triglia in crosta al nero di seppia, assolutamente delizioso il Risotto acido al levistico e mandorla, sfizioso lo Spaghetto “cacio e pepi” tiepido, bottarga di storione, decisamente pulito e rinfrescante il dessert-non dessert Avocado, mela verde, aspic di cetriolo e caviale.
La sala rispecchia lo stile di Paragon 700, l’impeccabile mix tra antico e moderno: il soffitto in pietra, l’antica macina delle olive diventata un tavolo conviviale, la modernissima cucina a vista e le maioliche sul pavimento, creano un ambiente contemporaneo e nello stesso tempo immerso nella storia. Uscendo la magia continua: il colonnato di fronte ospita tavoli e divanetti dove vengono servite la colazione, l’aperitivo e la cena nel periodo estivo. Il tutto immerso in un bel giardino con piscina, dove i profumi delle erbe aromatiche si confondono con le essenze dell’aranceto e il silenzio regna sovrano.
Suggestivo lo spazio che ospita Bar 700, creato per esaltare l’arte della mixology. E’ il regno di Leonardo Giorgini e Luisiana Colella, compreso il bancone lungo 8 metri e mezzo, con un top in pietra scura e rivestito da antiche placche di metallo pressato, provenienti da soffitti di palazzi argentini in stile haussmaniano.
Must della lista di Bar 700, nati dalla collaborazione tra i due bartenders e dalla competenza legata alla botanica e alle fermentazioni di Luisiana Colella: Guacito, a base di datterino giallo di Torre Guaceto e spuma di ricotta locale, e Verdelite, preparato con rosolio di alloro di un’azienda agricola ostunese e tintura di fichi secchi e mandorle.
Esclusiva la SPA 700, nata per accogliere e coccolare uno o al massimo due ospiti: si nasconde nel cuore del palazzo, nell’intimità di uno spazio ricavato dall’antica cisterna per l’acqua, a 7 metri sotto terra. E’ un luogo perfetto dove non manca niente: bagno turco, doccia emozionale, vasca idromassaggio, una saletta per i trattamenti e una piccola zona relax dalle pareti rivestite con le lastre di sale di Himalaya.
Infine, come se non bastasse, ecco il piano B, anzi, P, ovvero, P-Beach, il beach club in una splendida località di Specchiola a 20 km da Ostuni che offre tutte le comodità per passare una giornata al mare. Una lunga veranda con le altalene, oggetti dei desideri anche degli adulti, un lungo bancone bar, una terrazza bianca vista mare che ospita il ristorante, aperto per colazione, pranzo e cena. Anche questa è l’opera di Pascale e Ulrike, che, per la verità, hanno iniziato proprio da qui, rinnovando il lido e facendolo diventare un elegante stabilimento balneare. La ricercata leggerezza degli ambienti e l’apparente semplicità della cucina di P-Beach non lasciano indifferenti, anche essi in perfetta simbiosi con Paragon 700, un vero gioiello, anzi un “diamante”, nel cuore di una Città Bianca.