SCOPRIRE MONTECATINI A PALAZZO BELVEDERE

L’allure di Montecatini rimane nel tempo e andarvi ha sempre il suo fascino. Posta tra i verdi rilievi che separano Lucca da Pistoia, la cittadina toscana, è una destinazione da riscoprire in tutta la sua bellezza d’antan, con le terme storiche, i parchi, i giardini, le ville liberty, base di partenza per visitare i dintorni, a partire da Montecatini Alto, che si raggiunge con una scenografica funicolare datata 1898, un delizioso e panoramico borgo medievale, tutto stradine, torri, chiese e ristorantini, dove cenare, ammirando la sottostante Val di Nievole.

Montecatini

E a pochi minuti d’auto, le vicine città d’arte toscane. Lucca con le sue mura trecentesche ancora intatte, il Duomo dedicato a San Martino, il monumento a Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia, piazza dell’Anfiteatro, la Torre delle Ore, che con i suoi 207 scalini è la più alta. Pistoia, con la cattedrale di San Zeno, l’Ospedale del Ceppo e il suggestivo itinerario sotterraneo, il battistero gotico del XIV secolo, la Galleria Vittorio Emanuele, prezioso esempio liberty in ferro battuto, che era sede di un vecchio cinema; e l’antico Caffè Valiani, frequentato da Puccini, D’Annunzio e Verdi, sorto nel 1864 negli spazi dell’oratorio dedicato a Sant’Antonino Abate. Montecatini è la sola cittadina storico termale italiana, fra le undici in Europa a potersi fregiare del riconoscimento “Grandi città termali d’Europa” attribuito dall’Unesco allo scopo di valorizzare e tutelare un fenomeno turistico sociale e culturale che si origina con l’Illuminismo e la pone tra le capitali del benessere, insieme a Baden (Austria), a Spa (Belgio), a Vichy (Francia), a Bath (Regno Unito). Una metà assoluta dell’ospitalità internazionale che per decenni ha brillato, grazie alla sua antica tradizione termale che risale al 1200, dove andare per godere dell’agio lussuoso dei suoi alberghi, per trovare sollievo grazie alle acque termali curative, dei suoi storici e suggestivi stabilimenti, ma anche per vivere un periodo di relax e mondanità. L’albo d’oro degli ospiti che hanno scelto Montecatini è lunghissimo e di notevole rilievo, regnanti, teste coronate, capi di Stato, insieme ai più alti rappresentanti delle arti, delle lettere, delle Scienze, dell’imprenditoria, che sono tornati più volte, segno dell’alto valore dato all’accoglienza dalla famosa località termale. Lo scià di Persia Reza Pahlavi e Farah Diba, il duca di Windsor e Wally Simpson, Audrey Hepburn, Coco Chanel, Christian Dior, Enrico Caruso, Spencer Tracy, Catherine Hepburn, Clark Gable, Gary Cooper, Sophia Loren, Orson Welles, Joe Di Maggio, Pelè, Grace Kelly, Chet Baker, Ray Charles, Bob Dylan, Tina Turner, Woody Allen, Luciano Pavarotti e numerosi altri. Oltre duecento personalità di fama internazionale impresse nella memoria di chi c’era, consacrate da una gallery di targhe circolari incastonate nella Walk of Fame, sui marciapiedi del centralissimo viale Giuseppe Verdi.

Terme Tettuccio

Tutte o quasi hanno provato l’esperienza delle Terme Tettuccio, un edificio grandioso con un parco immenso, realizzato fra il 1779 ed il 1781, a cui l’architetto Giovannozzi contribuirà, mettendovi mano tra il 1923 e il 1927. La fonte granitica a forma di conchiglia, la piscina circondata dal colonnato a semicerchio, lo splendido caffè storico e l’ufficio postale con gli affreschi e gli arredi ancora intatti, i mosaici realizzati da Basilio Cascella nel 1926, alle spalle delle fonti dove avviene la mescita delle acque curative.

Ma Montecatini, conserva anche un’antica tradizione alberghiera, che si esprime attraverso famiglie che da sempre si occupano di ospitalità e accoglienza. Simone Gallingani ne è un esempio, proprietario di terza generazione di Palazzo BelVedere, ha sempre saputo anticipare i tempi promuovendo un approccio innovativo alle sue società e ai suoi hotel, caratterizzando una conduzione dinamica, che pone al centro il benessere, ma anche l’arte, l’architettura, il design e l’alta cucina. Ai margini del Parco delle Terme Tettuccio, Palazzo BelVedere si erge in tutta la sua eleganza e storicità. L’approccio contemporaneo della terrazza ristorante che costeggia la facciata, invita a entrare. Un ingresso informale, che mette a proprio agio con la hall e il ricevimento totalmente ripensati rispetto ai canoni classici, senza più il lungo bancone sostituito da alcuni accoglienti desk. L’arredo in stile eclettico, alterna divani, poltroncine, seggiole di design, mobili d’epoche diverse, eleganti drappeggi che celano uffici e salotti, in un’armonia fra stili diversi, dove convivono stucchi Ottocento, colonne in legno d’abete e materiali naturali, mentre si viene accolti da uno staff attento e premuroso.

I primi minuti, in una saletta nei pressi del ricevimento si consuma un rituale di benvenuto, che consiste in un rilassante massaggio alle estremità, primo approccio dell’esperienza che sta per iniziare, grazie ai quattro elementi che rappresentano la filosofia wellness del BelVedere, fuoco, acqua, aria, terra, godendo di alcuni minuti di totale relax, con massaggi all’acqua calda, ai rametti d’ulivo, scrubs con noccioli di oliva e massaggi all’olio extravergine, niente di meglio dopo aver viaggiato. L’albergo risale all’Ottocento, ma ha riaperto da un anno, dopo la chiusura imposta dalla pandemia e l’importante ristrutturazione che si è protratta più a lungo di quello che si pensava. Sono stati mesi difficili, con decine di eventi annullati, caparre da restituire e tantissima incertezza, momenti nei quali la proprietà è stata vicina al personale e lo staff si è rimboccato le maniche, senza preoccuparsi del ruolo che ognuno di essi ricopriva. Una realtà dove la proprietà e il personale sono tutt’uno, una famiglia, dove ci si preoccupa l’uno dell’altro, ponendosi obiettivi, progettando, sognando, confrontandosi, cercando uno scambio costruttivo e quando c’è da correre si corre tutti insieme. 8.000 mq di Esperienza, 2.000 mq di Benessere, 600 mq di Giardino Circolare con magnolie secolari, due Ristoranti Gourmet, un Bar, 20 parcheggi privati con due colonnine di ricarica elettrica, parcheggio esterno, sale meeting ed eventi, spazi multifunzionali.

La Spa è l’asse portante di una filosofia che tocca tutti i settori dell’hotel e rappresenta un momento esperienziale a tutto tondo, ispirato ai concetti europei e mediterranei del benessere praticati dagli antichi greci. Spazi intimi dove dedicarsi al proprio benessere attraverso intriganti esperienze remise en forme tattili, sonore e olfattive, con personale altamente qualificato, ma anche Yoga, ginnastica ormonale, camminate nella pineta termale, tour con e-bike. Due piscine, idromassaggio, panche lombari, un’area umida rigenerante, con bagno turco e sauna panoramici, percorso kneipp con docce emozionali, fontana del ghiaccio con panca riscaldata e doccia scozzese, insieme a un catalogo ampio di trattamenti personalizzati dedicati ai 4 elementi in 8 suite dedicate, con massaggi emodrenanti ed elementali, ispirandosi agli studi di Ippocrate, secondo cui la conoscenza della nostra forza vitale, conduce all’equilibrio.

Daniele Ciofi

La ristorazione è una certezza, a guidare lo staff di cucina di palazzo BelVedere c’è Daniele Ciofi, chef di lungo corso con esperienze di livello nell’hotellerie luxury, in Italia e all’estero. Dal Grand Hotel La Pace, di Montecatini, al Badrutt’s Palace di Saint Moritz, all’Hotel De Paris di Montecarlo, sempre in contesti di altissimo rilievo, accanto a Enrico Derfligher, Fulvio Pierangelini, Gualtiero Marchesi, Davide Scabin, Enrico Bartolini. Una vita professionale piena, punteggiata di incontri, da Gianfranco Schlemmer, chef di Palazzo BelVedere che era stato cuoco di Casa Agnelli, al Presidente americano Barack Obama, che Ciofi ha conosciuto, cucinando per lui e la moglie Michelle per una settimana, quando nel 2015 erano ospiti nella villa dell’ambasciatore americano a Siena. Due le insegne dell’hotel che lo chef originario della Val di Nievole, guida con estro e creatività, il Bistrot NO|MORE e il ristorante Gourmet MO|RENO, attingendo al rigoglioso orto delle aromatiche e degli ortaggi, attiguo alla cucina, ispirandosi alle ancestrali filosofie mediterranee e ippocratiche, che caratterizzano una cucina fresca, leggera, focalizzata sulla stagionalità, consigliando percorsi mirati che intersecano la filosofia dei 4 elementi (aria, acqua, terra e fuoco).

Una cucina del ricordo e delle esperienze, riletta alla luce della contemporaneità. Si comincia con un signature, la rosa di zucchina alla scapece, marinata a caldo, con menta, aceto, salsa soia, salsa Worchester, servita con vinaigrette a base yogurt; si prosegue con lo scampo crudo sgusciato di Mazzara del Vallo, con carpaccio di melone, olio e limone; la lasagnetta di verdure, con pasta sfoglia classica, besciamelle di scuola Marchesi, melanzane, zucchine, pomodori, fiori di zucca, basilico; gli spaghetti allo spada con olive e pomodorini secchi; il monumentale e tenerissimo polpo alla diavola, sbollentato e finito alla brace, servito con salsa ai tre pomodori; per concludere con la crostatina limone e meringa, abbinando proposte enologiche di livello.

 

palazzobelvedere.com