ALL ABOUT WHISKY: IL RESTO DEL MONDO

Il whisky si produce veramente quasi ovunque. Il Commonwealth, ovvero le nazioni del mondo che hanno subito o che continuano a subire un’influenza da parte della Corona, sono da sempre produttrici di whisky. Oggi assistiamo ad un effetto moltiplicativo dei posti in cui il malto d’orzo viene distillato. In mezzo a prodotti quantomeno discutibili, assistiamo anche a dei distillati che riescono ad avvicinarsi in modo gradevole a quelli prodotti in Scozia.

 

Taiwan

Fondamentalmente nell’isola di Taiwan ci sono solo due distillerie di whisky: la piccola Nantou e la pluricelebrata Kavalan, anche se la distilleria si chiama King Car. Infatti, la parola Kavalan è il nome che avevano gli indigeni che abitavano anticamente l’isola di Formosa. Specialmente negli ultimi anni, Kavalan si è imposta in maniera prepotente all’attenzione mondiale vincendo numerosi premi e introducendo dei single malt invecchiati nelle più fantasiose botti. Particolarità della Kavalan è quella di imbottigliare solamente in cask strenght. Questo perché il mercato orientale, oltre a ricercare prodotti con gusti che abbiano diverse sfaccettature, prediligono la potenza alcolica.

 

India

Praticamente tutte le nazioni colonizzate dagli inglesi hanno una buona tradizione di distillazione del malto. La cosa particolare però, è che non hanno le stesse rigide regolamentazioni scozzesi e quindi distillano un po’ tutto e invecchiano quanto e come vogliono loro. In India abbiamo la Amrut (in indiano: elisir di vita) che ha uno spettro produttivo che copre tutti i gusti. Nata come fornitrice di alcolici dell’esercito indiano, negli anni ’80, grazie ad una consulenza scozzese, comincia a produrre il suo primo single malt. Caratteristica dei whisky indiani è il loro precoce invecchiamento in botte con un angel share parecchio spinto: si può arrivare anche ad un 15% annuo. Quindi, anche se fatte maturare nella “città giardino” di Bangalore che è a 1000 metri di altezza, le botti vengono imbottigliate ben prima che in Scozia.

 

Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa

In Australia la produzione di whisky sta diventando veramente importante. E considerando la vastità del territorio, c’è anche da capirlo. Tra le distillerie più importanti troviamo Lark, Staward e Overeem. Eccellente è la Hellyers Road che si trova in Tasmania. La Nuova Zelanda vede primeggiare la New Zealand Whisky Company e la Cardona. Prodotti interessanti anche se onestamente un po’ troppo cari. In Sud Africa la tradizione distillatoria è ancora molto indietro. Abbiamo la James Sedwick, che commercializza a marchio Three Ships, e la Copper Republic. Niente di memorabile.

 

Europa

Anche il Vecchio Continente si sta dando da fare. Germania (Slyrs), Francia e Svezia (Macmyra e Smögen) sono le più solerti nel distillare il malto d’orzo. Ultimamente anche in Italia è nato il primo malt whisky: Puni, in provincia di Bolzano. Pur non producendo single malt ha però cominciato a farsi strada in questo mondo. Attenzione, si parla di malt whisky perché oltre all’orzo utilizzano anche altri cereali. Puni ha anche vinto diversi premi per il design delle proprie bottiglie che sono onestamente molto belle.

 

Cover: Puni