ALL ABOUT WHISKY: SINGLE MALT O BLENDED?

Single Malt non è soltanto una definizione, è quasi un mantra. Single Malt significa che è buono, blended che è dozzinale. Ma è veramente così? Innanzi tutto, cerchiamo di capire cosa siano veramente un Single Malt e un blended, perché non sono solo parole, la distinzione è ben netta.

 

Single Malt

Il Single Malt è un whisky di puro malto d’orzo prodotto in un’unica distilleria, ma non distillato in un unico anno o invecchiato in un’unica botte. Lì scendiamo in altre sottocategorie. La discriminante fondamentale è che sia prodotto nello stesso stabilimento. Un Single Malt, infatti, prevede la miscelazione di vari malti invecchiati in botti diverse e anche per periodi diversi. Se una bottiglia indica Single Malt di 10 anni, siamo sicuri di alcune cose: che è distillato nella distilleria indicata e che il whisky più giovane contenuto nella bottiglia ha 10 anni di invecchiamento in botte. Ci possono essere al suo interno anche distillati più vecchi, senza limite di età ma, per disciplinare, in etichetta va riportato solo l’invecchiamento del malto più giovane. Ci possono essere anche sottocategorie più restrittive come il Single Barrel o Single Cask. Questi sono prodotti derivanti da una sola botte. Proprio per l’unicità tipica che passa tra una botte e l’altra, ogni lotto di bottiglie è ben diverso dagli altri, anche se l’invecchiamento è lo stesso e la tipologia di botte anche. Proprio per questo motivo, in etichetta viene ben evidenziato il numero della botte e il numero di bottiglie che sono state prodotte. Ovviamente i prezzi di queste bottiglie sono ben più alti di quelle di produzione tradizionale. Tipicamente le bottiglie Single Cask sono di imbottigliatori indipendenti, che comprano una botte da una distilleria, la invecchiano e la imbottigliano per conto proprio.

In Giappone è nata una nuova denominazione: il Pure Malt. Ci sono delle distillerie che hanno le loro sedi produttive in diverse località. Quando miscelano i distillati di varie distillerie, ma sempre di loro proprietà, non possono ovviamente chiamarli Single Malt, ma non sono neppure dei blended. Pertanto, è stata individuata la dicitura Pure Malt.

 

Blended

Johnnie Walker, Chivas Regal, Ballantine’s: cosa hanno in comune queste tre marche? Non distillano, ma assemblano e fanno i blended. Il blended altro non è che la miscelazione di vari malti comprati nelle più svariate distillerie. Purtroppo, a causa di un disciplinare fin troppo permissivo, la categoria blended si è progressivamente rovinata l’immagine. Infatti, nei blended di basso livello, troviamo un po’ di tutto: malti sotto i tre anni di invecchiamento e whisky di cereali. Questo ha contribuito ad un prezzo sicuramente abbordabile e ad un gusto più semplice, mortificando però la categoria. Anche se comunque il 90% dei whisky comunemente bevuti sono dei blended.

Ci sono ovviamente anche delle realtà più ricercate, con criteri di selezione dei malti assolutamente severi e quindi, su livelli alti, un blended non avrà nulla (o quasi) da invidiare a un Single Malt. La sottocategoria dei blended è quella dei vatted: è sempre una miscelazione, ma solo di vari single malt. Non ci sono whisky di cereali o grain whisky.