PELLEGRINI, IL MONDO IN UN WHISKY
Domina un silenzio fitto quanto la nebbiolina d’autunno, nelle Highlands scozzesi. Una distesa immensa di prato, croste di roccia e alture, punteggiata dagli specchi d’acqua e da qualche grumo di case sparpagliate qua e là, come fossero state distribuite con una manciata. Sembrano tendere all’infinitezza, le Highlands, invece si scontrano con le estremità dell’Oceano Atlantico, che si intrufola fra le pieghe della penisola di Ardnamurchan. Qui, nella terra che ospita il maggior numero di sfumature del verde e del grigio plumbeo, nasceva il whisky, in tempi ignoti. Difficile stabilire precisamente come, quando e da chi venne distillato per la prima volta. Quello che sappiamo è che il primo documento riportante traccia di tale bevanda fu certamente scozzese, risalente all’inizio del Rinascimento.
Qui nasceva il whisky, in quella Scozia selvatica dove spira un’aria pungente, fatta di vento e di misterioso fascino nostalgico. E, sempre qui, i popoli si recavano per impararne la tecnica di produzione, portandola in altre parti del mondo ove si è poi trasformata in uno stile identitario. Questo è ciò che successe agli Stati Uniti e, in tempi più recenti, al Giappone.
Parliamo di tre terre diverse, definite da storie completamente distanti una dall’altra, da culture quasi diametralmente opposte, da gusti inconciliabili e soprattutto da terroir unici, ognuno nel suo. Pellegrini S.p.A. rappresenta, attraverso la sua distribuzione, un riferimento non solo commerciale per ciò che concerne l’approvvigionamento di questi distillati, ma anche e soprattutto culturale. Scozia, USA e Giappone: tre terre in cui la bandiera del whisky è conficcata ormai stabilmente, intrisa di colori e di stili che ne definiscono chiaramente le differenti identità produttive.

La distilleria giapponese Kyoto Miyako
Ardnamurchan incarna la classicità scozzese delle West Highlands, prossima a quel promontorio che rappresenta il punto più a ovest della Gran Bretagna su terraferma. Una distilleria che non solo vive di storia, ma che si nutre di tutti quegli elementi naturali – prima su tutti, l’acqua – che qui si esprimono con una possenza fuori dal comune. E se da un lato pulsano storia e classicità, dall’altro compare una novità moderna, volta a soddisfare sempre di più le esigenze di un consumatore consapevole e curioso. Tutte le bottiglie di whisky Ardnamurchan sono infatti dotate di QR code che, tramite blockchain, permette di ripercorrere l’intera storia produttiva di quella specifica bottiglia, risalendo persino al fornitore di orzo.

La distilleria scozzese Ardnamurchan
Ci spostiamo negli USA, nell’Illinois o, ancor più precisamente, a Chicago. Robert e Sonat Birnecker, tedeschi di origine ebraica, decisero di lasciare le loro carriere accademiche negli anni del Proibizionismo e fondare la distilleria Koval, così da poter proseguire quella tradizione di famiglia alla distillazione che vedeva protagonista già il nonno di Robert. L’intenzione di Robert e Sonat è quella di produrre whisky a partire da una materia prima interamente biologica, il tutto certificato Kosher. L’acqua è quella del vicino lago Michigan, i cereali sono quelli provenienti dal Midwest. Lo stile di Koval è una sapiente combinazione fra la scelta accuratissima delle materie prime e l’esaltazione della maturazione in legno, giocata su dimensioni dei barili, tostature e durata degli affinamenti.

La distilleria statunitense Koval
Con Kyoto Miyako raggiungiamo l’estremo opposto del mappamondo. Siamo in Giappone, in un angolino remoto acquattato a 50 km da Kyoto. Qui la ricchezza è l’acqua: il fiume Yura che scorre poco distante dalla distilleria ne fornisce di ottima, povera di calcare e ricca di sali minerali. La scelta produttiva prevede il solo utilizzo di orzo giapponese e la predilezione per l’acciaio per ciò che concerne la fase di fermentazione. Negli whisky di Kyoto Miyako si legge quella mano giapponese capace di trasformare tutto in precisione, finezza e purezza stilistica, tanto da rendere distillati di eccezione anche i blended.
DEGUSTAZIONE
A CURA DI CARLO FRANCESCO AMOROSO
ARDNAMURCHAN SINGLE MALT SCOTCH WHISKY
Sono toni freddi le tinte che colorano l’aspetto di questo whisky dalle chiare note salmastre e dall’interessante complessità, al naso. L’affumicatura è tenue, inserita in un naso stratificato di marzapane, nespola, vaniglia e alloro. La bocca ripropone la nota ammandorlata e il frutto, incorniciati da una certa salinità. Ne sono state prodotte esclusivamente 25.200 bottiglie: questo whisky single malt ha maturato al 65% ABS ex Bourbon e per il 35% in botti ex-Sherry di Ximenez-Spinola. Il 50% del malto è stato torbato e l’imbottigliamento è avvenuto senza filtrazioni a freddo e senza alcuna aggiunta di caramello.
ARDNAMURCHAN CASK STRENGHT SINGLE MALT SCOTCH WHISKY
Qui le tinte, all’occhio, si fanno più calde, come più avvolgente è anche il suo profumo. Ricorda il caramello, l’albicocca, il legno di cedro e una nota pungente di resina, su uno sfondo ove l’affumicatura, la pietra focaia e il salmastro affiorano con buona intensità. La bocca porta con sé una traccia agrumata di limone e mandarino, con un’accezione dolce di crema pasticcera e frolla che modulano l’affumicatura spinta del profumo. Nel complesso, un whisky ottimamente bilanciato tra naso e bocca. Nasce dalla distillazione di malti per il 94% torbati e soltanto per il 6% non torbati. Affina poi per la maggior parte in botti ex-bourbon e per la restante parte in botti ex-sherry. Come da stile di Ardnamurchan non viene eseguita filtrazione a freddo e non viene aggiunto caramello.
KOVAL RYE WHISKEY
Il colore, qui, è ambrato. Mandorla, pesca, mela annurca, bergamotto, liquirizia, chinotto, segale dipingono un profilo olfattivo vario, che si conferma anche al sorso arricchendosi di noci pecan, amaretti, cedro candito, marsala e frolla. Un whisky perfetto per chi si sta approcciando al mondo dei distillati, pronto ad ammaliare con una bellissima morbidezza. Chiude con un persistente finale di liquirizia. Matura in piccole botti nuove e non viene filtrato a freddo.
KYOTO MIYAKO KURO OBI BLENDED WHISKY
Si torna su toni di giallo piuttosto freddi. Il naso introduce un whisky assolutamente elegante e impeccabile. Al naso libera note di cumino, chiodi di garofano, alga wakame, note ematiche e salmastre. La bocca riporta alla salsa di soia, alla radice di loto, all’aromaticità del rosmarino e alla dolcezza del fico. È un whisky da meditazione con un mondo di sensazioni esperienziali ben articolate.
KYOTO MIYAKO NISHINJIN-ORI AKA OBI
Il colore si raffredda ulteriormente, colorandosi di tinte scariche. Il naso porta una traccia di arancia e albicocca candita, pera, litchi, burro e vaniglia, su uno sfondo condiviso fra la gentilezza floreale della rosa canina e l’avvolgenza del lievito di birra. La bocca ripropone il frutto, declinato nell’arancia rossa e nella ciliegia soprattutto, ma anche le note salmastre e quelle speziate dell’anice. Un whisky definito da perfetta coerenza fra naso e bocca, con un certo protagonismo della nota morbida e avvolgente di pane.