L’AUTUNNO DI MERANO
Capitale della Contea tirolese tra il XIII ed il XV secolo, Merano conserva l’antico fascino e ha qualcosa da offrire in ogni stagione. Posta in una conca dal clima mite, a 323 metri di altitudine, nella quale convergono la Val Venosta, la Valle dell’Adige e la Val Passiria, è una rinomata località di vacanza di rilievo internazionale, linea che separa e tratto che unisce di una radicata cultura dell’accoglienza.
Il segreto del suo successo non è solo l’aria meranese così amata da Sissi, è qualcosa di più, forse l’eleganza austera e cangiante del delizioso centro storico, scrigno di storia e di saperi, che ti invita a vagare per le sue piazze e i suoi vicoli, quell’approccio green dei suoi abitanti, a vivere profondamente l’ambiente e la natura, quel preservare le radici senza rimanerne ostaggi. Nei primi del Novecento era un’esclusiva stazione termale, poi alla crisi post bellica della seconda guerra mondiale è seguito un rilancio che l’ha riconfermata come cittadina turistica dall’elevato profilo storico culturale, a cui la letteratura è la poesia non sono mai stati indifferenti, tanto che nel 1997 viene inaugurato il Sentiero della poesia, un viale che attraverso una serie di panchine dedicate, rende omaggio a quel fiume di letterati e pensatori del Novecento, che frequentarono la cittadina sul Passirio, in taluni casi facendone il loro buen ritiro. Uno straordinario salotto di menti brillanti, che richiamò qui Franz Kafka, Mario Luzi, Ezra Pound, Rainer Maria Rilke, Edoardo Sanguineti, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Maria Luisa Spaziani, Christian Morgenstern, Gottfried Benn e tanti altri. Una città viva che anche oggi offre tantissimo a chi vuole davvero conoscerla immergendosi nella sua affascinante atmosfera asburgica, ripercorrendo i fasti della Principessa Sissi, visitando castelli, musei, pievi, lasciandosi guidare da una fitta rete di sentieri immersi in una natura rigogliosa, che conduce alla scoperta delle tradizioni e dei ritmi della valle, attraverso rigeneranti itinerari. Tra le mete da non lasciarsi sfuggire, senz’altro i giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, che è quanto di più lussureggiante si possa immaginare, uno straordinario balcone fiorito che domina Merano e la valle, solcato da sentieri e stradine, all’ombra del castello dove soggiornavano l’imperatore Francesco Giuseppe e l’imperatrice Sissi, oggi sede del Museo del Turismo (location di notevoli mostre di rilievo nazionale). Quattro aree tematiche (giardini di bosco, giardini solari, giardini acquatici, giardini a terrazza, a cui si aggiungono i giardini che raccontano i diversi paesaggi dell’Alto Adige), il belvedere mozzafiato di Thun, una piattaforma panoramica progettata come fosse un binocolo, dal famoso designer, insieme a 80 diverse ambientazioni distribuite su un’area di 12 ettari, dove in primavera sbocciano oltre 200.000 tulipani. Un eden che non ha eguali, da visitare senza premura, prendendosi una giornata, oppure partecipando a uno dei numerosi eventi musicali mattutini e serali, nel padiglione presso il grande stagno delle ninfee.
E non è l’unica meta straordinaria della cittadina altoatesina, prima di ripartire non si può non visitare la Torre delle polveri, una suggestiva costruzione medievale, dove venne conservata l’ingente quantità di polvere da sparo, accumulata per fare fronte alla Guerra dei trent’anni, oggi fruibile con una scala interna che porta sulla sommità, per godere di un panorama eccezionale sull’intero Burgraviato dalla pianura della valle fino alle vette più alte che circondano Merano; la Passeggiata Tappeiner, sei chilometri a 380 metri di altezza, per ammirare il panorama e 400 diverse varietà di piante; la seggiovia Merano-Tirolo, un impianto storico realizzato alla fine degli anni ’40, che raggiunge Tirolo e il castello; e appena fuori da Merano, in località Foresta, la Birra Forst, un brand pluricentenario, fondato nel 1857, accanto a un importante arteria di comunicazione, che garantiva l’acqua purissima delle sorgenti del Monte Marlengo e si stoccava il ghiaccio delle nevicate invernali, perché le cantine scavate nella roccia fossero ben fredde anche d’estate. Un brand che produce birra da 166 anni, guidato oggi, da Margherita Fuchs von Mannstein, insieme alle figlie, quinta generazione della famiglia, mettendo al primo posto la naturalità, il rispetto verso l’ambiente, la fidelizzazione dei clienti, insieme a un sentito e autentico legame con il territorio, che si conferma sostando alla Birreria Forst accanto agli stabilimenti, dove in un locale in stile tradizionale, si possono gustare le birre Forst e pranzare tipico tirolese.
Merano è una cittadina da vivere in tutte le stagioni, ma in autunno ha un particolare sapore e un’insolita vivacità, con un ampio palinsesto di iniziative per grandi e piccoli. Dal 14 al 15 ottobre c’è la Festa dell’Uva, uno storico appuntamento che si svolge dal 1886 e richiama alle millenarie tradizioni vitivinicole della Val Passiria, quando era tradizione rendere grazie per l’andamento della vendemmia. Una due giorni all’insegna della musica, della gastronomia tipica e della convivialità, tra il Lungo Passirio, il Kurhaus, piazza della Rena, Castel Kallmünz, corso Libertà, i Portici medioevali, si assaggiano i prodotti locali, i piatti autunnali, i vini pregiati del Burgraviato, si ascolta la musica alpina tradizionale e sperimentale, ci sono concerti, si esibiscono gli Goaslschnöller “che fanno schioccare le fruste”, danzano gli scatenati Schuhplattler, c’è il ‘gran ballo’ della Festa dell’Uva, il concerto del Brassfestival Internazionale di Merano dedicato agli ottoni, con i Brass Generations e lo spettacolo la “Carinzia nel mondo”. Le tradizioni ancestrali vengono alla luce, in un grande clima di festa con i carri allegorici e le bande in costume tradizionale che sfilano per le vie, insieme all’Associazione delle Bande Musicali dell’Alto Adige che festeggia il 75° anniversario. Ma è anche il momento del Törggelen, che tra ottobre e novembre scalda le famiglie meranesi, ispirando un antico rito connesso alla fine della vendemmia e si va alla scoperta delle castagne e del vino nuovo. Crauti, canederli, salsicce, speck, formaggi e i tipici krapfen, seguiti dalle caldarroste con il burro e dal mosto appena fatto. Ma è anche il momento per gli appassionati delle corse dei cavalli, domenica 24 settembre si è disputato l’84° Gran Premio Merano Alto Adige, un prestigioso appuntamento internazionale, nel quale è di casa la raffinatezza, con gli appassionati che da tradizione si abbigliano con abiti, cappelli e acconciature degni di Ascot e prosegue l’8 ottobre con l’inaugurazione della stagione ippica allo storico ippodromo di Merano, inaugurato nel 1935, un emblema di eleganza e di agonismo ai più alti livelli, con le competizioni dei cavalli Haflinger e degli avelignesi dal mantello dorato. Ma anche visite guidate e degustazioni, fra il centro e le vigne, assaggiando i vini locali, in collaborazione con Helmuth Köcher, creatore e anima del Merano WineFestival, evento internazionale che torna come ogni anno dal 3 al 7 novembre con le eccellenze nazionali ed internazionali, attraverso 1200 etichette selezionate e 120 produttori food. Un aspetto quello dell’enogastronomia di cui tenere sempre conto per vivere profondamente il territorio, attraverso prodotti e piatti che caratterizzano una tavola di grande personalità. A Merano, per acquistare c’è Pur, un emporio contemporaneo, tutto legno e materiali naturali, che esprime un’importante selezione di vini, pane, specialità da forno, prodotti biologici tipici, dagli ortaggi ai salumi, ai formaggi, alle marmellate, ai mieli, dove si può pranzare o fare merenda accomodandosi sulla terrazza soleggiata. La rinomata tradizione dolce meranese rivive con la Pasticceria Mignon, in via Mainardo 152, grazie all’estro di Gloria, che ha aperto nel 2008 e prepara golose sacher, cuori di castagna, millefoglie. L’aperitivo è al Wunderbar, un grande assortimento di bollicine quasi di fronte al Kurhaus, dove andavano Ezra Pound e i poeti, ma anche la Vinicola Albertin, in via Magnus Ortwein 5, con spuntini local e buone bottiglie dall’Italia e dal mondo. Per cenare invece, c’è Sissi, la storica insegna stellata guidata da Andrea Fenoglio, grazie ai virtuosismi e alle succulenze di una proposta sempre affidabile; e ancora Prezioso del Castel Fragsburg, enclave dello chef Hegon Heiss, originario della val Sarentino, che esprime una cucina alpina dalle riletture eteree e coinvolgenti, attenta all’aspetto nutrizionale; mentre nella frazione di Velloi, a venti minuti di auto c’è l’Oberlechner, una terrazza fiorita panoramica a 960 mt. ai piedi del Gruppo Tessa (raggiungibile dalla valle anche in seggiovia), dove gustare una raffinata e autentica cucina territoriale.
Per dormire un indirizzo imperdibile, come l’Imperialart Boutique & Design Hotel, proprio in centro, attraente con le sue suite tutte ispirate all’arte.
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