57 SFUMATURE DI CHIANTI CLASSICO

Il Chianti Classico è una denominazione destinata a crescere e dal 1° luglio arrivano le UGA in etichetta. In effetti è una delle denominazioni più dinamiche d’Italia, che vede riscontro felice anche nel mercato con un +6% di bottiglie vendute lo scorso anno rispetto al triennio precedente (+17% al 2021 e +46% al 2020).  Gli USA restano in testa, in scia c’è il mercato interno (19%), poi il Canada (10%), Regno Unito (7%), Germania (6%). Sorprendente l’evoluzione del mercato francese (+60% sul 2020, anche se i numeri non sono paragonabili agli altri).

Un successo confermato dall’alto livello qualitativo a cui ci hanno portato le degustazioni effettuate in occasione dell’ultima edizione della Chianti Collection andata in scena lo scorso febbraio, un’anteprima, ancora una volta, organizzata alla Leopolda di Firenze dal Consorzio, che ringraziamo per l’organizzazione, come sempre magistrale. Un evento nato trent’anni fa che nella scorsa edizione ha firmato la presenza di 206 cantine e 750 etichette. La novità più frizzante nonché funzionale riguarda finalmente la possibilità per i produttori di inserire in etichetta, dal 1° luglio, il nome delle 11 UGA (Unità Geografiche Aggiuntive): San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio. Un’altra proposta vede il coinvolgimento di un importante aspetto storico del Chianti Classico ovvero il simbolo che vediamo su tutte le etichette: il Gallo Nero. Il Consorzio ha voluto rendere omaggio alla leggenda che lo vede protagonista, realizzando un cortometraggio che riporti fedelmente i passaggi della storia che vede protagoniste le città di Firenze e Siena.

Dal punto di vista geologico, l’area è costituita da uno scudo di scisti argillosi (marne) con strati di argilla squamosa, alberese e arenaria calcarea. Il terreno, di colore marrone scuro, tende ad essere poco profondo, con tessiture che vanno dall’argilloso–sabbioso al pietroso con un contenuto medio di argilla. Il tipo di suolo cambia molto rendendo difficile la suddivisione dei vari tipi di suolo tipici della zona. Si può dire, comunque, che i terreni a base di marne sono diffusi nella zona di San Casciano in Val di Pesa, mentre Greve in Chianti e tutte le zone più basse hanno terreni calcarei tipicamente argillosi; grandi rocce arenarie caratterizzano il crinale del Monte dei Chianti; l’alberese è l’elemento principale nella zona centro–meridionale e le rocce tufacee sono nella zona di Castelnuovo Berardenga. Le zone con una notevole presenza di arenaria sono severe e ripide, mentre le colline calcaree sono più morbide e rotonde, quelle argillose ancora più dolci. In pratica tutta l’area di produzione del Chianti Classico, comunque, ha terreni ricchi di materiale pietroso, soprattutto marne.

Giovanni Manetti

In attesa di tornare a Firenze per la prossima edizione organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico, che l’anno prossimo festeggerà i suoi primi 100 anni, riportiamo i nostri migliori assaggi dei vini prodotti nel 2021 e nel 2020; oltre cinquanta campioni, due annate molto diverse, non possiamo più far finta che i cambiamenti climatici non esistano ma Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico ci ha detto che “il Sangiovese del Chianti Classico dimostra di essere un vitigno capace di adattarsi al rispetto di altre varietà più precoci”.

 

DEGUSTAZIONI

 

 

Chianti Classico 2021

 

Capraia – Castellina in Chianti

La concentrazione è evidente sia al naso che al palato. La polpa va d’accordo con le note zesty in un corpo che mostra eleganza e un ultimo strato tannico.

Castellare di Castellina – Castellina in Chianti

La dolcezza e la rotondità del sorso si sposano con l’eleganza in bocca, passando per una raccolta di aromi di frutta rossa nel retrogusto. La bevibilità è già equilibrata.

Casa Emma – San Donato in Poggio

L’affascinante presenza di sentori di agrumi rossi evidenzia al centro del palato indolenzimento e tensione. Il sorso culmina con aromi di fiori di campo.

Castelli del Grevepesa – Castelgreve – San Donato in Poggio

Il succo goloso e cremoso mostra sentori di frutti di bosco e una viscosità così dinamica; rotondità e setosità mostrano uno sfondo di petali di rosa.

Castello di Ama – Gaiole

Sembra che non ci sia limite all’oscurità dei frutti in grado di espandere la propria potenza con un rombo profondo che riecheggia in tutta la bocca. Alcune note di legno nel retrogusto esaltano il volume del sorso incorniciato da uno strato tannico e da un aroma duraturo di frutta matura.

Castello di Meleto – Gaiole

Succoso, fresco, di bella tensione con un’evoluzione vibrante e dinamica; il sorso ha una presa tannica afferrata da uno strato iodato.

Cigliano di Sopra – San Casciano

Sorso dolce ma fresco e di complessità fruttata; toni mentali, ferrosi e rocciosi uniscono una trama molto densa.

Collazzi – I Bastioni – San Casciano

La ciliegia surmatura incontra il legno coinvolgendo il palato; la struttura stringe la bocca, e le note vanigliate e speziate non coprono le note di viola.

Fattoria San Giusto – Rentenanno – Gaiole

Ancora vacillante, la persistenza tannica e la sua potenza sono scollegate dalla polpa; nella parte centrale del sorso, uno strato materico più morbido è supportato da un’acidità e da un’aromaticità.

Felsina Berardenga – Castelnuovo Berardenga

Bel colore brillante; leggermente catramoso, al naso rivela aromi erbacei e di frutta rossa. Dritto, agile, asciutto con sensazioni iodate nel retrogusto; non manca una polpa tonica.

Gagliole – Rubiolo – Castellina in Chianti

Succo freddo e arioso, ancora molto aperto, pieno ed equilibrato; un po’ di alito alcolico non nasconde la vibrazione della massa al centro della bocca.

Istine – Radda

Freschezza, leggerezza, acidità. Ampia apertura, il sorso è molto viscoso; con frutta nera e finale salino.

La Montanina – Gaiole

Agrumi, frutta, polpa, croccantezza, materia, quasi vigorosa, aspra. Energia e aromi di frutta rossa culminati in una bella struttura.

Le Filigare – San Donato in Poggio

Molto fresco, con molti fiori, agrumi e peonie. Buon equilibrio al centro della bocca, setosità del tannino, buon corpo e stile iconico.

L’Erta di Radda – Radda

Un po’ cupo al naso con tabacco, pepe e felce; sorso tannico profondo, molto compatto e quasi aperto; secco nel retrogusto. È un sorso giovane.

Monte Bernardi – Retromarcia – Panzano

Frutto carnoso, spezie, erbe aromatiche, mora, sorso denso con volume e ripartenza avvincente. Bello l’equilibrio tra energia e polpa.

Monteraponi – Radda

Toni balsamici e ferrosi danno sensazioni di grande freschezza e tannini dritti uniti a grande acidità. Buona copertura e struttura.

Montesecondo – San Casciano

Centro bocca molto piacevole e fragrante con tannini fitti; allungo e ripartenza precisi, finale persistente e molto iodato astringente.

Podere Poggio Scalette – Greve

Succo viscoso, potenza fruttata, sanguigna; Sangiovese molto fresco; teso e un po’ veloce. Apre la bocca con la sensazione di alcol. Finale di distillato di rosa puro.

Poggerino – Radda

Il succo è carnoso, fragrante, frettoloso e balsamico, soprattutto al palato. Di buon impatto, è salato ma quasi esile.

Poggio Niccolini – Capaccioli – San Casciano

Succo di materia–energia, dolcezza, buona ampiezza e finale tannico, che asciuga e cesella; bocca incorniciata.

Principe Corsini – Villa Le Corti – San Casciano

Densità di materia, buon volume, succo carnoso con note di bacche dolci (ciliegia e ribes). Chiude con astringenza.

Querceto di Castellina – L’Aura – Castellina

Molto succoso, molto potente. Feltroso al naso; molto legno ma ben gestito. Note di rosa sorseggiata con non poca grassezza, succo fermo e rinfrescante sul finale.

Tenuta di Lilliano – Castellina

Che vibrazione palatale, fresco e carnoso a metà palato, salato. Alga nori, quasi piccante, termina con aromi di mirtilli.

Tenuta di Nozzole – Greve

Una concentrazione tannica che rende il sorso molto invitante, un po’ ferroso e minerale. C’è una scia blu nel finale, un ritorno alle bacche blu; buon equilibrio tra la parte acida e quella tannica. Bella presa di coscienza.

Vallone di Cecione – Panzano

Molto fresco e floreale, bel bilanciamento tra acidità tannica; bell’equilibrio e verticalità percepita nel finale, molto iodato e tannico.

 

  

Chianti Classico 2020

 

Castello di Verazzano – Montefiorale

C’è molta materia, il naso si apre sui fiori ed il succo ha una buona matrice, è succoso, persistente, elegante e con una bella finezza.

Dievole – Petrignano – Vagliagli

Tannini molto fitti e sottili in un frutto, carnoso, con un volume, molto persistente e caldo, sorso avvolgente.

Fietri – Gaiole

Caramelloso, dolce, estraneo in altezza, acidità; divertente, alpino, molto agile, sottile di tannini: Vola al palato.

Fontodi – Panzano

Colore porpora intenso, al naso appare increspato, molto espressivo. La fibra tannica è morbida; incredibile il naso e l’avvolgenza palatale.

Isole e Olena – San Donato in Poggio

Note di fragola al naso, con un’eleganza tale che il sorso è equilibrato e d’impatto, incredibile per finezza e volume; c’è una vivacità nel finale con una patina iodata e una piccola sensazione di amarezza.

Nittardi – Casa Nuova di Nittardi – Castellina

Un po’ di legno nasconde la viola, il risultato è un sorso fruttato e stimolante; pixel tannico, strato mentolato e balsamico. Sorso teso e caldo di lunga durata e più ricco nel retrogusto.

Panzanello – 1427 – Panzano

Note balsamiche e legnose; è balsamico con sentori di panno e frutta surmatura. Il palato è teso con tannini e indugia al centro della bocca. Molto deciso, il palato mette in primo piano la materia.

Podere Capaccia – Radda

Colore granato; naso su sensazioni di menta e gesso. Il palato è molto equilibrato, elegante, carnoso, una bella materia, luminosa e vellutata.

Podere Terreno alla Via della Volpaia – Radda

Colore porpora, sentori di marasca, legno, mentolo e iodio. Al palato il tannino è fitto al punto da sembrare stretto e ancora più piccante per la sua persistenza.

Poggerino Nuovo – Radda

Elegante, dolce sul frutto; mentolato molto energico, ricorda il mare blu. Salato e pulito.

Pruneto – Radda

Sorso carismatico; aperto con un tannino ampio e poroso. Al palato gli aromi si concentrano molto sui fiori.

Querciabella – Greve in Chianti

Il naso è un po’ chiuso ma c’è molta materia, fibra e carnosità in aumento; persistenza tannica e ampiezza. Gusto un po’ coriaceo accompagnato da spezie e da uno strato salmastro.

San Leonino – Al Limite – Castellina

Rosa confetto, lo spessore si avverte all’inizio, al primo naso; è molto materico, succoso, fresco, delicato e poroso.

Tenuta di Corleone – Radda

Succo e ampiezza, la parola chiave è “espressività”. Buona carnosità, morbidezza, buona persistenza, bell’equilibrio e grande piacevolezza; sorso compatto e tonico con aromi di frutta blu che ritornano. Tanti elementi si muovono e non esauriscono la loro corsa.

Val delle Corti – Radda

Tannico con una morbida presenza di asprezza; note agrumate sia al naso che al palato. È molto diretto e potente.

Valle Picciola – Vagliagli

Rosa al naso, molto ricco, un po’ di alcol in bocca; la bocca è molto densa, setosa, porosa, rotonda.

 

 

Chianti Classico Riserva 2020

 

Brancaia – Radda

Il succo è elegante, setoso, rotondo, un po’ granuloso, finale lungo con aromi persistenti bluastri; si sente il volume nel retrogusto.

Capraia – Castellina

Vino con fluidità e materia energica, molto succo e fragranza; succo dolce (fragole e prugne) con molti fiori. Sorso verticale e aspro; tutto appare in equilibrio.

Castello di Querceto – Greve in Chianti

Colore un po’ scuro, violaceo e deciso; molto succoso, un soffio alcolico interrompe la sensazione di filigrana mentolata. Astringente nel finale.

Castello di Volpaia – Radda

Bella acidità, bella energia; il naso riproduce costantemente frutti blu. Il corpo appare snello ma con un bel ritorno fruttato.

Felsina – Rancia – Castelnuovo Berardenga

Primo naso con aromi di glicine e soffi balsamici; un bel frutto succoso con un andamento mentolato va d’accordo con un’astringenza che conserva una parte acida ed esalta la sensazione di iodio.

L’Erta di Radda – Radda

Sangiovese impressionante, tra i migliori dell’intera manifestazione, su mirtilli, note dolci e legnose e un po’ di alcol, il tannino è deciso e impattante, il sorso molto salato. Persistenza immensa con un ritorno fruttato fresco che solletica i bordi del palato. Molto gourmand.

Ricasoli – Brolio – Gaiole

Mirtilli viola, frutti blu dal tannino fitto, polpa, freschezza, acidità impressionante. Bella gola e calore, persistenza e precisione tannica, grande piacevolezza.

 

  

Chianti Classico Gran Selezione 2020

 

Brancaia – Radda

Il naso è un po’ chiuso, la bocca è molto tesa e molto fresca con un’asprezza che prevale anche se c’è una trama tannica molto fine e ben presente.

Castello La Leccia – Bruciagna – Castellina

Vino molto succoso con un sito acido, molto fresco con una forma sottile ma con una bocca lucida e tannini granulosi. Ha bisogno di tempo, il legno deve essere smaltito. Fine iodato.

Fontodi – Vigna del Sorbo – Panzano

Stretto e fresco sugli agrumi, rimane molto compatto al palato, con una consistenza sostenuta da una trama tannica molto importante e solida.

 

  

Chianti Classico 2019

 

Casaloste – Panzano

Siamo in una zona calda, a Panzano. Il naso anticipa una certa carnosità: note dolci e ricche al naso, gusto ricco e trama compatta e tesa. Un vino ben bilanciato, con uno sviluppo quadrato.

Castell’in Villa – Castelnuovo Berardenga

Succoso e un po’ granuloso: note di caramella, legno. Sorso elegante, setoso, molto raffinato.

Le Cinciole – Panzano

Il naso è luminoso con note balsamiche. Bella materia con energia, è fresco, puro e vibrante.

Savignola Paolina – Ora – Greve in Chianti

La buona struttura è impostata su toni di macchia e rosmarino, al palato è un po’ dolce. In effetti c’è una buona carnosità, molti aromi balsamici e di frutta blu.

Vecchie Terre di Montefili – Greve in Chianti

Questo vino ricco si impone al palato: il tannino è serrato, grazie ad una buona spinta energetica della materia molto tonica ed equilibrata.

 

 

chianticlassico.com

 

Cover: photo credits Chiara Daniele