ARGEA CELEBRA LE TENUTE ARTISTS
L’edizione numero uno di Argea Day, svoltasi a Milano presso l’Hub di Identità Golose, ha celebrato i successi del Corporate Brand, il più grande gruppo vinicolo privato italiano a un anno dalla sua nascita. La doppia degustazione rivolta alla stampa e ai sommelier professionisti ha presentato le etichette di punta delle tenute Artists, con le eccellenze di Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa, parte del portfolio insieme a Narrators ed Explorers. Il gruppo Argea nato dall’unione di aziende leader nel settore si è affermato per la presenza di realtà rigorosamente verticali, produttrici di vini che nascono da una profonda conoscenza della cultura vitivinicola per etichette che valorizzano una storia e una tradizione. Importanti i numeri di riferimento con un + 90% di esportazioni, 450 milioni di euro di fatturato, nove sedi suddivise in sei regioni e oltre 600 collaboratori.
Il progetto si è da subito concentrato su una missione di sostenibilità, responsabilità sociale e valorizzazione e promozione del vino italiano nel mondo. Argea è, infatti, una piattaforma in continua evoluzione, una realtà complessa e strutturata che intende affrontare la sfida dimensionale, primaria leva competitiva del sistema vinicolo mondiale. Frutto di una lungimirante e pionieristica strategia di integrazione, Argea mira a valorizzare, attraverso una oculata politica di acquisizioni, alcune eccellenze italiane, per offrire alle filiere territoriali nuove possibilità di sviluppo e proporre agli appassionati di tutto il mondo un portafoglio di etichette dove il gusto internazionale e l’identità della ricca varietà di vitigni italiani si incontrano nell’equilibrio organolettico dei vini proposti all’insegna dell’accessibilità.
Il progetto, partito nel marzo 2021 con l’acquisizione da parte del Gruppo di private equity Clessidra dell’azienda Botter, si è consolidato pochi mesi dopo con l’ingresso di Mondodelvino. Due eccellenze nel settore enologico italiano, complementari rispetto alle proprie specificità: Botter leader nella distribuzione e commercializzazione del vino italiano sui mercati mondiali, Mondodelvino eccellenza nella produzione di vini Doc e Docg dei grandi territori vitivinicoli del Paese. A fine 2022, alle due aziende fondatrici si è aggiunta la storica azienda abruzzese Cantina Zaccagnini, che porta con sé un’importante eredità territoriale e una grande passione per l’arte, integrandosi alla perfezione con Argea.
A condurre la degustazione “The Anthology of Italian Wines”, il wine expert Filippo Bartolotta che ha proposto un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano. Protagonisti da nord a sud Italia i vini che più di altri si distinguono per il racconto di eccellenza e valore. Dal Piemonte all’Abruzzo, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, passando per l’Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli e l’Abruzzo di Zaccagnini, fra territori, vitigni e persone. Quattro tenute e otto vini, espressioni autentiche frutto del lavoro di piccole cantine che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi; vini che raccontano al meglio le caratteristiche del terroir da cui provengono, la dedizione di chi da decenni li produce, la qualità di una filiera che dalla vigna alla cantina combina salvaguardia delle tradizioni e ricerca dell’innovazione.
“La selezione che ho fatto, assaggiando i vini di Argea” racconta Filippo Bartolotta, “mi ha portato a scegliere quattro Tenute, come se viaggiassi attraverso il territorio italiano. La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del gruppo – che figurano Argea come primo player vinicolo privato in Italia – e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte. Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che sono dietro le etichette. Valori che rappresentano la forza del gruppo, nonché l’impegno e la forte passione che li caratterizza. I vini che ho scelto esprimono prima di tutto autenticità, come i territori che rappresentano”.
The Anthology of Italian Wine ha proposto l’Alta Langa Docg Brut Metodo Classico 2019 e il Nebbiolo d’Alba Doc Brut Rosé Metodo Classico 2019 di Cuvage. Freschi, minerali, salini, definiti, caratterizzati da un’acidità straordinaria, sono prodotti nel basso Piemonte e raccontano una storia di grande competenza del gruppo. In Abruzzo il San Clemente Trebbiano D’Abruzzo Doc 2022 di Zaccagnini, un Trebbiano caratterizzato da una nota floreale e una fibrosità incredibili, frutto delle grandi escursioni termiche che contraddistinguono la zona di coltivazione delle uve e il Chronicon, Cerasuolo D’Abruzzo Doc 2022 Montepulciano d’Abruzzo, un vino definito, trasparente, puntuale, raccontano l’essenza del territorio, attraverso un esercizio di stile che esprime pienamente il luogo di produzione. Il San Clemente Montepulciano D’Abruzzo Doc Riserva Casauria Zaccagnini, di cui l’annata 2019 rappresenta, infine, la migliore interpretazione di sempre è un vino pensato in sottrazione, non affinato in barrique. La Romagna di Poderi dal Nespoli ha presentato l’Orange Wine Bianco Rubicone Igt 2022, un vino originale e innovativo che nasce da un “errore”: un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un Trebbiano che si voleva produrre “scarico” lo trasforma in vino macerato, molto complesso, che si rivela molto interessante, racconta Filippo Bortolotta. Anche Il Gualdo Romagna Doc Sangiovese Predappio Biosimbiotico 2021 esprime terreno, vino e frutto con un’energia incredibile, un tannino vibrante e reattivo, caratteristico del Sangiovese di Predappio. Spostandosi nuovamente in Piemonte, Ricossa presenta Campolibero Barbaresco Docg Biologico 2020, un assaggio fresco e leggero, ma profondo e strutturato al palato. Un tannino intellettuale, così lo definisce il wine expert, che si presta a un buon invecchiamento.
“Abbiamo voluto portare, nel contesto di Argea Day, le nostre tenute di punta non solo perché rappresentano l’eccellenza, ma perché vogliamo testimoniare come un grande gruppo sia attento anche a micro-realtà territoriali, alla verticalità dei vini e all’espressione autentica dei territori” afferma Massimo Romani, “un cammino iniziato da tempo, che si arricchirà anche di nuove progettualità nei prossimi anni, e che siamo contenti abbia riscosso apprezzamento sia da parte dei sommelier che dei giornalisti specializzati. Per noi queste etichette non rappresentano un elemento di business primario, ma sono i gioielli di una reputazione complessiva del gruppo di cui siamo orgogliosi e che continueremo a fare crescere sia in termini di qualità che a livello di distribuzione nazionale e internazionale”.
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