ARTE A SAN LEONARDO. STORIA, FIABE E DINTORNI

Chi ha avuto il piacere e la fortuna di recarsi alla Tenuta San Leonardo sa benissimo che quei campi e quell’insediamento, col suo Monastero situato a 120 metri di altitudine, raccontano mille anni di storia. La verde Vallagarina, sorvegliata a Est dai monti Sparavieri e Tomba e a Ovest dal Monte Baldo che si frappone tra il lago di Garda e l’Adige, è una sorta di porta d’ingresso al Trentino. Proprio al centro della valle c’è l’Adige che, fedele compagno di un percorso di vita, da sempre caratterizza il territorio dritto nel suo percorso verso sud.

Ilaria Tronchetti Provera, Giovanna Amadasi, Marzia Migliora, Anselmo Guerrieri Gonzaga

Mille anni, appunto, che portano sin dalla costruzione della chiesa di San Leonardo una serie di testimonianze artistiche circa l’importanza di quel Monastero in quei luoghi. Prova ne sono gli affreschi con cui i monaci crocigeri ne abbellirono la chiesa fulcro dell’attività ospedaliera (hospitium) di assistenza e sussistenza che nel tempo fu implementata da quella rurale caratterizzando il Monastero come vera e propria azienda agricola. Tutto questo fino al definitivo acquisto da parte dei Marchesi De Gresti nel 1770. Un secolo più tardi, con il matrimonio di Gemma De Gresti con Tullo Guerrieri Gonzaga, di fatto iniziò il nuovo corso della Tenuta. Oggi il piccolo borgo di San Leonardo racchiude la chiesa con le case dal tipico aspetto trentino, i locali della cantina, il museo all’interno dell’antico granaio, i capanni per lo stoccaggio delle bottiglie e alcune abitazioni che da sempre sono residenza di dipendenti dell’azienda.

Marzia Migliora

Questo è il dna dell’appuntamento di Arte a San Leonardo”, un progetto ideato dal marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga e da sua moglie Ilaria Tronchetti Provera che quest’anno celebra la seconda edizione. Ogni anno e per la durata di un anno viene coinvolto un artista nella vita di San Leonardo. Marzia Migliora, artista di grande talento e sensibilità, nota e apprezzata in Italia e all’estero, è stata chiamata a dare una sua interpretazione “con il suo sguardo sul paesaggio intorno a San Leonardo”.

Nasce così “La Rivoluzione del Tempo Profondo”. Vale a dire la consapevolezza della percezione del tempo che scorre congiuntamente alla rivoluzione geoclimatica e alla conseguente osservazione del rapporto tempo-spazio.  Con questa proposta, ricca dei caldi tratti della sua matita, l’artista ha voluto mettere in evidenza la dissonanza tra il tempo dell’Uomo e il tempo della Terra. La dimensione in cui si muove il pianeta e quella in cui si muove l’essere umano. I Monti con la loro genesi, gli esseri viventi che li abitano, fiumi e ruscelli che scorrendo li nutrono vengono rappresentati attraverso la polvere di tartaro. Un elemento raro, una sorta di anello di congiunzione capace, in una specie di sistema globale, di trasferire in un legame inscindibile l’ambiente, le vigne e il vino nel nostro vivere quotidiano.

Tre sono le opere consegnate alla famiglia Guerrieri Gonzaga da cui nasce un leporello, un pieghevole esplicativo realizzato in 200 copie da cui sono state estratte le tre etichette che vanno a caratterizzare le 999 bottiglie dell’edizione speciale del San Leonardo 2019. A rendere ancor più magico il racconto c’è la cura e l’amore di Giovanna Amadasi che nei saloni di Palazzo Taverna ha voluto riunire famiglia, personalità e tanti vecchi fedeli amici di questa ambrosia dall’intenso color rosso rubino.

Un vino diventato subito un emblema nel pano­rama enologico italiano perla sua unicità essendo capace di rappresentare pienamente il suo territorio congiuntamente allo stile bordolese del blend, dotato com’è di indiscutibile eleganza e inconfondibile per stile e complessità. Tutto questo è totalmente riassumibile nella famosa frase “La terra è l’anima del nostro mestiere” coniata alcuni anni fa dal Marchese Carlo, primo vero enologo, capace di aprire con il San Leonardo un dialogo tra storia e identità.

 

“siamo determinati a creare vini

ben caratterizzati, che siano diretta espressione

del territorio e comunichino il nostro spirito

e personalità, attraverso l’estrema attenzione

per ogni particolare, la ricerca tenace

della qualità, la meticolosa cura dei vigneti

e le pazienti pratiche in cantina”

 

sanleonardo.it