TENUTA ARTIMINO. SUADENTE TOSCANA

Storia, cultura, arte e natura rendono la Tenuta di Artimino un posto speciale dell’anima, un luogo dove il tempo scorre più lentamente, dove abbandonarsi per godere l’infinito piacere del silenzio delle colline. Un luogo speciale nel cuore della campagna Toscana: antico insediamento etrusco, poi borgo medioevale e successivamente dimora e ampia tenuta di caccia appartenente alla famiglia Medici (il Barco Reale) che nel 1626 la volle delimitare da un muro di cinta lungo più di 51 km, di cui ancora oggi sono visibili alcuni resti.

Nella proprietà di oltre 732 ettari sorgono la Paggeria Medicea, un incantevole hotel di charme ricavato da un edificio dei primi del XVII°secolo, un ristorante gourmet, gli appartamenti del borgo medioevale di Artimino, la spa con il centro wellness, le residenze di campagna, l’azienda agricola, le cantine, il Museo Etrusco e la Villa Medicea La Ferdinanda, cuore della Tenuta e che ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2013. Aperta sui colli e sui vigneti del Montalbano, situata là dove gli Etruschi avevano creato un’area sacra, la splendida residenza è un luogo unico dove storia, arte e natura si uniscono armoniosamente e dove echeggia un passato affascinante, espressione di una cultura antica.

La Villa fu costruita nel 1596 per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici, su disegno di Bernardo Buontalenti l’architetto, scultore, pittore e ingegnere militare che fu uno degli artisti più importanti e influenti della seconda metà del Cinquecento. Nata come residenza di caccia, venne ultimata in soli quattro anni e subito rappresentò l’anello di congiunzione fra le diverse proprietà fondiarie della famiglia. La Ferdinanda è detta anche la Villa dei Cento Camini che la rendono unica nel suo genere; un vezzo artistico dell’architetto Buontalenti per movimentare l’austera architettura oltre che elemento indispensabile per riscaldare l’enorme edificio.
Vi soggiornarono personaggi come Leonardo da Vinci, e Galileo Galilei, invitato nel 1608 da Ferdinando I per istruire “nelle matematiche” il figlio Cosimo.Un microcosmo tutto da scoprire tra vitigni e oliveti, campagne coltivate e natura incontaminata.

Dal 1989, la Tenuta è di proprietà della famiglia Olmo. Fu proprio Giuseppe Olmo, noto ciclista degli anni ’30, medaglia d’oro olimpionica e recordman dell’ora, ma anche imprenditore di successo, innamorato della Tenuta, a capirne le potenzialità e decise di trasformarla in un luogo di raffinata ospitalità, area di produzione agricola d’eccellenza, di gastronomia autentica e di vini pregiati. Quella stessa passione viene oggi profusa nella gestione della Tenuta di Artimino dai nipoti del campione, Annabella Pascale e Francesco Olmo.

La Tenuta di Artimino consta di ottanta ettari di vigneto dove la coltivazione della vite risale all’epoca etrusca, zona vocata alla produzione di uve come Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Malvasia, vini intensi, frutto di una coltivazione attenta, rispettosa della terra e il più possibile naturale grazie anche a una cultura di ecosostenibilità e alle più avanzate tecnologie, tramite uno studio per individuare il terreno più adatto per la coltivazione di ogni diverso vitigno, per ottenere una qualità superiore, e un carattere tipico del territorio.
L’agronomo Alessandro Matteoli, ha fatto del suo approccio all’agricoltura sostenibile e mirata la filosofia produttiva della Tenuta. Il vino si fa prima di tutto in vigna, intervenendo il meno possibile nel vigneto evitando il diserbo chimico per dare integrità e voce alle caratteristiche del territorio. Sono scelte tecniche di produzione ma prima ancora etiche.
L’enologo Filippo Paoletti segue il percorso del vino dopo il raccolto dell’uva prendendosi cura di ogni singolo vitigno, da vinificare e affinare con sapienza. Il suo credo è: seguire la tradizione per valorizzare ogni uva con i suoi profumi e le sue caratteristiche; accompagnare il vino verso la maturità aiutandolo a esprimersi e a raccontare la sua tipicità.

La Tenuta si trova nell’area di produzione del Carmignano Docg, denominazione antica, la più piccola delle Docg italiane, con poco più di una decina di produttori e una produzione limitata. Il suo blend unisce il Cabernet Sauvignon (o Cabernet Franc) al Sangiovese. Un vino ancora tutto da scoprire nella sua peculiarità, nonostante in passato fosse già apprezzato da illustri palati, come testimoniano i documenti del 1396 dove viene citato il Carmignano.
Un viaggio strepitoso attraverso vini dai profumi intensi e dalle spiccate caratteristiche territoriali, come quelli della pregiata linea Artimino 1596, anno che segna l’inizio dei lavori di costruzione della Villa Medicea La Ferdinanda.

Vin Ruspo 2019

90/100

Vino rosato da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, allevate a Guyot e Cordone Speronato che si trovano su un terreno limoso-sabbioso con percentuale di argilla. Il mosto fermenta in vasche di acciaio inox a contatto con le bucce per 12 ore. Colore rosa salmonato, bel bouquet floreale di sambuco, nota fruttata di ciliegia e melograno. Al palato bella acidità, e un finale sapido e salato che lo rende di piacevole beva. Un rosato che non ti aspetti.

Poggilarca, 2017 Carmignano Docg

92/100

Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot in un reticolo di vigne allevate a Guyot e Cordone speronato che si trovano a un’altitudine di 130 mt slm, su un terreno limoso-sabbioso con una percentuale di argilla
Le uve vengono fermentate in vasche di acciaio inox per 18/20 giorni, segue un affinamento di 10 mesi in botti di rovere di Slavonia da 40 HL per il Sangiovese e in barrique di secondo passaggio per il cabernet Sauvignon e il Merlot. Il colore è rosso rubino, nuance fruttate di prugna, ciliegia, marasca, floreale di rosa, note erbacee, foglia di pomodoro, nota aromatica, bella speziatura, chiodi di garofano, Al palato bella acidità del sangiovese, i tannini sono ben integrati, un finale con una persistenza balsamica veramente gradevole.

 

Grumarello, Carmignano Riserva 2015 docg

95/100

70% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon 5%Merlot e 5% Syrah

 


Le vigne allevate a Guyot e Cordone speronato si trovano a un’altitudine di 110 mt slm, su un terreno limoso-sabbioso con una percentuale di argilla Le uve vengono fermentate in vasche di acciaio inox per 20 giorni, segue un affinamento di 24 mesi in botti di rovere di Slavonia da 30 e 50 HL.
Colore rosso rubino intenso, olfatto che si sviluppa su note di frutta nera matura, amarena sottospirito, visciola, prugna, di grande profondità, note di vaniglia, profumi terziari, tabacco, note speziate, chiodi di garofano.
Al palato inizia bordolese e finisce toscano, tannino elegante, note di liquirizia, con una bella freschezza e sapidità, e un finale dualistico tra la nota salina e la dolcezza della frutta.

 

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