DAMILANO BAROLO RISERVA CANNUBI “1752”, STILE ED ELEGANZA
La presentazione dell’annata 2016, l’ultima di Barolo Docg Riserva Cannubi “1752”, fiore all’occhiello di Cantine Damilano, realtà di Barolo dalle tradizioni antiche, è una storia di cura, abilità, attenzione e passione. Siamo nelle Langhe, terra dal paesaggio straordinario modellato dal lavoro dell’uomo e dalla benevolenza della natura, inserita nel giugno 2014 nella lista del Patrimonio Culturale Vitivinicolo Mondiale dell’Unesco per il suo “eccezionale valore universale”. In questo territorio si trovano i vigneti di Damilano: 58 ettari vitati collocati nel cuore della zona di elezione dei grandi vini piemontesi tra Barolo, Grinzane Cavour e La Morra, tra cui alcune vigne mito che evocano immediatamente l’eleganza e la longevità dei loro Barolo.
La più importante è senz’altro la collina di Cannubi, il luogo per eccellenza del Barolo, un territorio magico, baciato dalla natura. Paradigma di complessità e longevità, sinonimo di un grande vino, il Barolo, il vino più prezioso generato dall’uva nebbiolo, vitigno vigoroso e difficile (germoglia precocemente e matura tardivamente e per cui teme le intemperie primaverili ed autunnali), qui si esprime con maggiore eleganza e profondità. La sua grandezza è determinata dalla particolare composizione del terreno, unica nell’intero comprensorio della produzione del Barolo, formatasi 10 milioni di anni fa dove si intersecano terreni di origine tortoniana ed elveziana, appartenenti a ere geologiche diverse. L’area principale è composta da 15 ettari suddivisi in micro parcelle; suoli unici costituiti da marne argillose con una forte componente calcarea di colore grigio-bluastre dette Marne di Sant’Agata di età Tortoniana, e da un’alta percentuale di sabbia, più o meno compatta alternate ad arenarie grigie, la cui formazione risale all’elveziano.
Il terroir unito a un microclima favorevole, con una esposizione a sud, sud est, a un’altitudine di circa 300 mt slm, costituiscono caratteristiche di eccellenza per la coltivazione della vite e la perfetta maturazione dei grappoli di nebbiolo. Tutti questi elementi garantiscono al Barolo una qualità esclusiva e uno stile raffinato magistralmente interpretato dalla famiglia Damilano che gestisce 10 ettari. Su questi pendii prende forma dal 1997 il Barolo Cannubi Damilano, vino di stile ed eleganza. Dalla vendemmia 2008 l’azienda decise di valorizzare i due ettari storici con viti di nebbiolo che raggiungono il mezzo secolo di vita, situate nel cuore del cru, e dedicarli esclusivamente al Barolo Riserva Cannubi “1752”. Il nome è un omaggio all’anno a cui risale la più antica bottiglia delle Langhe, oggi conservata nella città di Bra, che porta in etichetta proprio il nome Cannubi.
Le vigne sono gestite utilizzando solo concimi organici e nessun diserbo; la vendemmia è manuale, le uve raccolte e vinificate separatamente per ciascuna menzione, nella cantina a La Morra. La Riserva “1752” simboleggia tutto l’impegno, il rigore, la passione e la ricerca che la famiglia Damilano investe nel proprio lavoro. Dopo la vendemmia svolta a mano che si svolge generalmente tra settembre e ottobre, l’uva passa attraverso un’ulteriore selezione in cantina. La fermentazione alcolica si svolge in contenitori di acciaio termocondizionati con utilizzo di lieviti indigeni; un periodo di macerazione di circa 30 giorni e utilizzo prima della svinatura della pratica del “cappello sommerso” (totale immersione delle bucce nel vino) conferisce struttura, complessità ed eleganza al vino.
Matura in botti di legno di rovere austriaco da 50 e 100 hl dalla leggera tostatura per 60 mesi, a cui segue un periodo di affinamento di altri due anni in bottiglia. Sette anni di invecchiamento in totale, identificati dalla famiglia Damilano come il tempo minimo necessario perché questo storico cru esalti la nobile pianta del nebbiolo. Questo vino è prodotto in quantità limitate e presenta un raffinato packaging per sottolineare il valore della tradizione, della cultura di questa terra.
La degustazione delle sette annate di Barolo Riserva Cannubi “1752” (2008, 2009, 2010, 2011, 2013, 2015 e 2016) racconta una storia unica in cui si evidenziano le caratteristiche peculiari che emergono con il passare del tempo.
“In ogni sorso di 1752 si trova tutta la nostra filosofia produttiva fatta di impegno, rigore, ricerca e passione per il nostro lavoro. Il Barolo Riserva Cannubi ‘1752’ è oggi il più fiero ambasciatore di un angolo di terra, prezioso e amato che con l’aiuto dell’uomo riesce a dare vita a un prodotto unico al mondo”, Paolo Damilano.
DEGUSTAZIONE
BAROLO DOCG RISERVA CANNUBI “1752”
2008
Il 2008 non fu un’annata semplice a causa di un periodo particolarmente piovoso tra maggio e giugno. Da fine agosto il tempo soleggiato, con temperature miti durante il giorno e fresche di notte, che hanno favorito un’ottima maturazione del nebbiolo. La vendemmia si è rivelata una delle più tardive dell’ultimo decennio, conferendo a questa Riserva una grandiosa struttura, una freschezza e una complessità fuori dal comune. Rosso granato, all’olfatto, intenso e variegato, si apre a un ampio ventaglio di profumi fruttati di amarena e prugna, affascinante bouquet floreale di viole, speziature, sfumature di liquirizia, sentori terziari di cuoio, cacao, cioccolato fondente, e note ferrose e di grafite. Al palato, è complesso, di grande profondità, dal tannino potente ma setoso, con una bella struttura, dal gusto pieno, salino, elegante, equilibrato e preciso con fini dolcezze di frutto e un finale minerale, leggermente amaricante.
2009
Le abbondanti nevicate dell’inverno e un inizio di primavera piovoso hanno garantito un’ottima riserva idrica del terreno, fondamentale per l’estate calda, che ha causato un ritardo vegetativo delle piante e una vendemmia anticipata. Barolo di carattere, dal colore granato con sfumature aranciate che manifesta aromi intensi, toni aromatici, bouquet di rose, spezie dolci, profumi fruttati di confettura di amarena, ciliegia e prugna, erbe officinali, note di tostature, sentori di china e rabarbaro, tabacco e grafite. Al palato ha un bel grip, un tannino setoso, una bella ampiezza, densità e forza aromatica, finale strutturato e una lunga persistenza balsamica e mentolata.
2010
Il 2010 si è caratterizzato da un inverno rigido e prolungato, con abbondanti nevicate che hanno contribuito a creare importanti riserve idriche nel terreno. L’inizio dell’estate è stato piovoso. Agosto ha visto temperature miti; nel mese di settembre l’aumento delle temperature diurne e l’ottima escursione termica tra il giorno e la notte, hanno contribuito positivamente allo sviluppo dei polifenoli delle uve. Il nebbiolo è stato raccolto in condizioni ottimali, con grappoli perfettamente sani, con un‘ottima gradazione zuccherina, acidità sostenute ed equilibrate e polifenoli maturi. Rosso granato con sfumature aranciate, offre un approccio aromatico speziato con profumi di tabacco esprime profumi di frutta matura, ciliegie, amarene, sentori speziati di pepe nero, liquirizia e chiodi di garofano, floreale di violetta, erbe aromatiche cioccolato, cacao e toni balsamici di eucalipto. Al palato è complesso, di grande espressività, dal tannino vellutato, una bella salinità e un gran finale dall‘amaro nobile.
2011
La vendemmia 2011 è stata un’annata precoce e fuori dagli schemi. Un inverno regolare con temperature elevate sin dal mese di aprile e fino all’estate ha portato alla maturazione anticipata delle uve. Una grande annata per i vini a base nebbiolo. Colore granato cupo, all’olfatto mostra aromi fruttati di ciliegia e prugna in confettura, sentori floreali di rose appassite, note speziate, legno orientale di cedro, note terziarie di cuoio, grafite e scatola di sigari. Al palato è un vino complesso, elegante ed equilibrato, con tannini dolci e cremosi e un finale minerale di china e grafite.
2013
La vendemmia 2013 sarà ricordata come classica. La raccolta iniziò con 15 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 10 anni, e terminò ai primi di novembre. Aprile e maggio furono mesi caratterizzati da abbondanti precipitazioni, mentre a giugno le condizioni atmosferiche migliorarono con un’estate mite e un’ottima disponibilità idrica. Colore granato concentrato, al naso propone dolcezza e ricchezza, declinata nei profumi fruttati di confetture di amarena e ciliegie, erbe officinali, sottobosco, sentori speziati dolci, grafite, floreale di rosa, cenni balsamici e mentolati. Al palato è profondo e ampio, fresco e verticale con un sottofondo minerale, dai tannini vivaci, sottili, e astringenti, ritorni fruttati, finale equilibrato con una giusta carica sapida di lunga persistenza.
2015
L’annata 2015 è una delle migliori degli ultimi anni. L’inverno ha visto abbondanti nevicate. L’inizio dell’estate è stato caldo e secco; è seguito un agosto piovoso. Le risorse idriche accumulate nell’inverno e nella primavera hanno evitato il fenomeno di stress del vigneto. Il nebbiolo è giunto così a maturazione in modo perfetto seppur leggermente in anticipo rispetto alla media degli ultimi anni. Granato concentrato, all’olfatto propone dolcezza e ricchezza, declinata nella confettura di prugne e frutti rossi piccoli, sentori speziati di grafite, cenni di peonie, rose, rabarbaro e corteccia, aromi di sottobosco e tostature. Lievi note di evoluzione, tabacco e toni balsamici e mentolati. Al palato è equilibrato, un vino di straordinaria complessità e di fantastica evoluzione aromatica. Bei tannini astringenti, ritorni fruttati, e un finale sapido minerale di lunga persistenza.
2016
Il 2016 è senza dubbio una tra le migliori annate dell’ultimo decennio. L’inizio di stagione ha visto temperature miti e scarse precipitazioni. Il freddo della primavera ha provocato un ritardo delle fasi fenologiche di circa dieci giorni rispetto al 2015. Le giornate di bel tempo, con clima asciutto che si sono susseguite ad agosto e settembre, con buone escursioni termiche, hanno favorito la formazione di sostanze polifenoliche e aromatiche. Colore granato, è etereo con profumi fruttati di amarene, mirtilli e lamponi, sentori speziati di grafite, china, e canfora, toni di erbe officinali, fiori secchi, aromi di tabacco e cuoio, cenni balsamici e humus. Al palato è elegante e strutturato, bella freschezza, con tannini magistrali, giovani e astringenti in una trama che conferma i ritorni aromatici gusto olfattivi. Finale sapido con una lunga persistenza agrumata.
Cantinedamilano.it