JET, IL ROSATO PERFETTO DI JACOPO E TANCREDI BIONDI SANTI
Una firma che non ha bisogno di presentazioni, JeT, quella punta di rosato dalla natura seducente e famigliare prodotta secondo la migliore cura e artigianalità da uve Sangiovese grosso BBS11. Una selezione clonale impiantata 30 anni fa da Jacopo Biondi Santi nel Castello di Montepò, nel cuore di una Maremma selvaggia e scarsamente antropizzata, scelta per avviare un progetto vitivinicolo moderno. A rinnovare quel patto generazionale che dal 1300 avvicenda il presente e il futuro, vi è una storia di famiglia racchiusa nell’acronimo JeT: due iniziali, Jacopo e Tancredi Biondi Santi e BBS11 l’acronimo per il clone unico, Brunello Biondi Santi undicesimo filare, registrato dalla famiglia Biondi Santi senza mai rivendicarne l’esclusiva.

Castello di Montepò
Il valore del territorio al centro di tutto per un progetto che dal montalcinese si trasla e si trasforma in una nuova scommessa. Fulcro centrale, l’entusiasmo della nuova generazione, la bravura del giovane Tancredi corroborata dall’esperienza del padre Jacopo e dell’enologo Donato Lanati per mettere a punto un vino di cambiamento, senza dimenticarsi di un passato dalle solide radici ancorate alla grandezza del proprio blasone. L’integrità del Sangiovese secondo i dettami della Maremma in un vigneto “ideale” per suoli (galestro), collocazione (500 metri di quota) ed esposizione (est, sud-est).

Jacopo e Tancredi Biondi Santi (Photo credits Enrico Cencini)
Armoniose sonorità si materializzano in sfumature petalo di rosa e in una mineralità ancor più valorizzata dalla pressatura soffice (0,2 bar) e dall’uso in vinificazione esclusivamente dell’acciaio, un contenitore che ne esprime fedelmente tonalità e personalità. Sebbene gli ettari circostanti il Castello di Montepò siano già importanti, la scelta dell’acquisto di ulteriori terreni è volto a confermare la determinazione nel custodire la tenuta e l’equilibrio fondamentale per i boschi e l’ambiente. Il riconoscere e il riconoscersi sono alla base di ogni impegno, una visione futura sempre più orientata al lavoro per Cru e verso un rosato che, per il suo secondo anno, restituisce una più che felice esperienza gustativa.
DEGUSTAZIONE
JeT 2019
93/100
Un’annata dall’inverno mite e precipitazioni sotto la media hanno introdotto un’estate dal caldo torrido. Una vendemmia perfetta incarnatasi in un sorso dallo spirito autoctono, con un naso fragrante di roselline, peonie e fiori di ciliegio che introduce un palato agrumato, fresco e di tensione. Un vino fascinoso, in perfetto equilibrio tra quella nota acidula e la presenza di un tannino gentile a contrapporsi a quella finezza voluttuosa e sapida che lo rende pieno e coinvolgente.
Jet 2020
91/100
Un inverno mite e poche precipitazioni portano a una vendemmia povera da un punto di vista idrico che concentrerà gli acini in aromi e profumi. Una pienezza ancora giovane, un frutto in divenire, un corpo che annuncia un Sangiovese di potenza e finezza, che estrapola freschezza, capace di dialogare nel presente ma con lo sguardo volto al domani. Emerge il terroir di boschi e alture, una Maremma di campi, vigne e uliveti che confluiscono in un sapore armonico tra sapidità e sfumature di pompelmo, frutta esotica e Tea Rose.