LA CARTA DEI SUOLI CHE RACCONTA LA STORIA DEL TERROIR DEL GARDA

L’8 giugno scorso, nell’auditorium del Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera, nel corso del convegno “Vini e territorio del Garda Doc”, si è presentata alla stampa la prima Carta dei Suoli della denominazione DOC Garda, un evento che ha fatto emergere quanto la ricerca verso il territorio messa in campo dai Consorzi, possa essere un elemento determinante per i produttori. Una sede prestigiosa quella del Vittoriale, dove visse D’Annunzio, che accoglie circa 300.000 visitatori all’anno, facendone la casa museo più visitata al mondo, che negli ultimi anni è stata oggetto di un vero e proprio restyling, grazie alla visione lungimirante di Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale, che in questi anni ha promosso innovazioni di varia natura, ispirando il ripristino della colombaia, i laboratori per gli studenti, il rifacimento di diversi segmenti del parco (l’unico ambito che il Vate, nel suo testamento, ha concesso di modificare), l’impiego degli spazi per iniziative culturali, il tour del Vittoriale in 3D. In prossimità di Villa Mirabella dove soggiornava la moglie del poeta, in questi anni è nata anche la vigna di D’Annunzio, realizzata a forma di asterisco, che era uno dei simboli del Vate, un vigneto piantato da pochi anni nel parco del Vittoriale, coltivato senza ricorrere a pesticidi e sostanze chimiche, bandite dal verde del Vittoriale già dal 2015.

Durante il convegno è stata presentata alla stampa la prima Carta dei Suoli della denominazione DOC Garda, uno studio di notevole rilievo, che esplora un territorio unico al mondo e segue lo studio sul clima, presentato l’anno scorso. L’importante ricerca, che ha impegnato a lungo il Dottor Giuseppe Benciolini, Pedologo specialista in rilevamento ed elaborazione dei suoli, ha evidenziato le peculiarità di un territorio che si caratterizza per un’inaspettata varietà di terreni, originati dal mutare dei processi geologici, che hanno rimodellato l’aspetto geomorfologico del continente negli ultimi 200 milioni di anni. Ottenuto il riconoscimento ministeriale nel 2015, diventato operativo dal 2016, il Consorzio Garda Doc rappresenta oggi circa 250 utilizzatori della denominazione in oltre 30.000 ettari di terreno vitato idoneo. Ufficialmente riconosciuta nel 1996, la DOC Garda nasce con l’obiettivo di valorizzare i vini varietali provenienti dalle 10 zone storiche di produzione dell’area gardesana: Valtenesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valpolicella, Valdadige, Durello, Soave, ma con la nuova carta dei suoli ora c’è uno strumento in più per i produttori di questa ampia Doc. “Siamo veramente felici ed orgogliosi di presentare al pubblico questo straordinario lavoro che vede finalmente la luce” – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Garda Doc Paolo Fiorini – “Questo documento rappresenta un punto di arrivo di diversi studi promossi dal Consorzio, condotti negli ultimi anni, a testimonianza del continuo impegno ed investimento di Garda DOC nel campo scientifico. A nome mio e del Consorzio ringraziamo tutti coloro che hanno preso parte con impegno e dedizione a questo importante opera scientifica che sarà sicuramente risorsa preziosa per tutta la comunità”.

La Denominazione Garda Doc, un territorio vario ed eterogeneo che abbraccia i comuni di Brescia, Mantova e Verona, ed è parte di due regioni, che entrambe si affacciano sul Lago di Garda, è stata accolta con favore dai produttori, che ne hanno subito colto l’essenza, un nuovo soggetto giovane e contemporaneo, che innova il comparto valorizzandone le radici, mettendo in campo una comunicazione moderna. A partire dall’emozionale documentario che è stato realizzato con il montaggio e le riprese della ditta Kondoo di Gallarate, selezionando i contenuti più interessanti della ampia ricerca sui suoli del Garda, con una vera e propria mappatura della “pedodiversità” di questo vasto territorio. Un areale caratterizzato dalle colline moreniche che circondano i 370.000 chilometri del lago di origine glaciale, più esteso d’Italia, influenzando profondamente la vocata produzione vitivinicola delle dieci denominazioni storiche del Garda Doc.

“Il filmato, che abbiamo scelto per raccontare la carta dei suoli della Garda Doc, è uno strumento che non era ancora stato utilizzato nell’ambito dei suoli di una determinata zona vitivinicola italiana, in luogo di pubblicazioni o altri strumenti di narrazione” conferma il Dottor Giuseppe Benciolini. “Un documento divulgativo, di grande suggestione, che descrive i territori, destinato a tutti coloro che non vogliono avvicinarsi in maniera troppo tecnica all’argomento, di cui ho potuto curare la sceneggiatura in prima persona, seguendone passo passo la realizzazione, per garantire la massima fedeltà nell’immissione dei contenuti della ricerca, lavorando a stretto contatto con i tecnici della Kondoo di Gallarate, che hanno curato le riprese e il montaggio. Una decina di ore di girato impiegando i droni e raggiungendo le diverse zone dalla costa bresciana del lago fino alla Val D’Alpone, tutta la fascia collinare veronese, la Val D’Adige, tutta la zona collinare situata nel basso Garda, Bardolino est, le Doc dei colli a sud, tra il lago e Mantova e la Val Tenesi, che è la Doc più occidentale a ovest del lago. La Doc Garda nasce in accordo con le altre dieci Doc, per consentire, laddove ci fossero vitigni che non corrispondono alle dieci Doc, di poter essere commercializzate con il marchio Doc e con il marchio Garda, un brand conosciutissimo nel mondo. Quindi nessuna concorrenza, ma viceversa un’azione in perfetta sinergia che completa ciò che già c’era, come si evince dal logo: un Lago di Garda stilizzato, con dieci piccole onde che corrispondono alle dieci Doc”.

La carta dei suoli è un documento che esplora dal punto di vista geologico e non solo, l’intero territorio interessato dalla ricerca, offrendo un utile supporto, non solo agli addetti ai lavori, nella divulgazione dell’unicità del territorio. La corposa ricerca, sintetizzata nel documentario di dodici minuti che è stato proiettato al Vittoriale, evidenzia i molti contenuti, alcuni complessi, semplificati da una narrazione emozionale, dove ognuna delle 10 Doc viene ritratta attraverso elementi di facile riconoscibilità, dalla torre di San Martino della battaglia, al Vittoriale degli Italiani, dal paese di Negrar, al castello di Soave e al campanile di Monteforte.

“L’importanza di questa ricerca” conclude il Dottor Benciolini “è data dalla particolarità di questo suolo, un elemento che ha due aspetti principali: è a diretto contatto con le colture grazie alle radici delle viti, ed è la sintesi perfetta di quelli che sono i principali attributi di un territorio, un certo materiale, una roccia, un certo sedimento alluvionale, un certo clima che ha influito su questo materiale e lo ha trasformato in centinaia di migliaia di anni, una morfologia, tendenze, quote, forme dei versanti, che a sua volta hanno interferito su come il clima ha modificato un determinato elemento. Quando esamino un suolo e scavo delle sezioni, riconosco tutti questi componenti e quindi posso poi raccontarli. Riflessioni che diventano elementi interessanti per il viticoltore che tende sempre di più a confrontarsi con noi per conoscere meglio il proprio territorio, che a seconda dei suoli di cui dispone potrà avere vini con determinate caratteristiche. La Doc Garda si estende su un territorio ampio, che attraversa 4 grandi paesaggi molto diversi fra loro e il termine ‘pedodiversità’ di cui mi sento la paternità, riesce bene a descrivere queste difformità che si traducono in elementi di pregio”.

 

gardadocexperience.com

 

Attività realizzata con il contributo del MASAF, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28/10/2022 (cfr. par. 3.3 allegato D al d.d 302355 del 7 luglio 2022)