ROCCAPESTA, VISIONE MORELLINO
Una nuova idea di Morellino. O meglio, un’autentica espressione di Sangiovese della Maremma fondamento del progetto Morello di Roccapesta, cantina distribuita da Pellegrini S.p.A. che vanta un catalogo con marche di eccellenza. Uva complessa e al contempo di grande adattabilità, capace di tradursi nei molteplici luoghi di provenienza, il Sangiovese si è spesso celato nell’espressione territoriale Morellino di Scansano senza riuscire a enfatizzarne i tratti peculiari. Il progetto Morello, avviato nel 2016 da Roccapesta in collaborazione proprio con Pellegrini e che vedrà il suo primo traguardo solo nel 2030, rende omaggio dunque al vino omonimo, con l’obiettivo di individuarne le specificità.
“Morello è un progetto molto articolato che va da una base scientifica rigorosa a una volontà di scoperta del territorio” racconta Alberto Tanzini, proprietario di Roccapesta. “Una sorta di viaggio che abbiamo scelto di fare con Pellegrini S.p.A., con i suoi clienti, con i consumatori”. Un percorso ambizioso che porterà alla nascita di cinque Cru espressione di altrettanti terroirs della zona. Vigna Liuzza è il primo prodotto, già scelto da 100 ‘ambasciatori italiani’ del progetto. “Viviamo un momento storico dove esiste l’élite dell’enologia che ha raggiunto una precisa posizione e l’ha raggiunta dopo tante generazioni, ma credo che lungo la strada ci siamo dimenticati come arrivare a cogliere le caratteristiche di uno specifico territorio”.
La peculiarità delle terre del Morellino è dunque proprio la possibilità di individuare parcelle diverse e più vocate di altre dalle quali trarre un vino originale, dalla timbrica gusto-olfattiva unica. Ecco, dunque, la necessità di selezionare cinque aree del comune con significative differenze fra loro per origine geologica, tipologia dei terreni, esposizione, altitudine sul livello del mare, cloni e forme di allevamento. Diversificazione agronomica e pedoclimatica sarà enfatizzata dall’impiego di differenti tecniche di vinificazione e di affinamento.
Se la visione filosofica di Roccapesta è quella di ambire ad essere custode dei propri luoghi, oltre a nuovi legami di forte umanità, il progetto Morello è un vero e proprio cammino di conoscenza, di condivisione di elementi per la comprensione del Sangiovese di Scansano, con l’obiettivo di definire un nuovo e preciso linguaggio enologico per il Morellino. Il particolare irraggiamento solare pari addirittura a quello siciliano, la luminosità stessa della luce, il vitigno e i suoi trentacinque cloni, le differenti tecniche, si concretizzeranno presto in sei vini e cinque diversi cru di singole aree selezionate, più un sesto vino, assemblaggio di tutte le cinque sottozone.
Vigna Liuzza, il Morellino di Scansano già in essere e che oggi mostra esiti superbi, è il vino pregno di comprensione, fratellanza e collettività. Una storia di desiderio e volontà, quella di Giuseppe Liuzza, viticoltore siciliano da cui prende il nome, che dopo una lunga permanenza negli Stati Uniti, tornò in Italia nel 1980 da emigrato, per stabilirsi proprio a Scansano. Un podere 80 ettari da condurre e il solo desiderio di coltivare la vigna. Venduto a Roccapesta nel 2016 che ne comprese immediatamente le particolarità e ne avviò lo studio sulle potenzialità del cru, oggi è fiore all’occhiello di un’azienda che sta vivendo un progetto di trasformazione essenziale.
Dalla singolarità alla mescolanza, dalla elementarità alla complessità, dalla vigna al pianeta, dalla vite alla vita: è proprio questa la trasformazione di Roccapesta e “anche la mia personale” continua Alberto Tanzini, “una evoluzione dove il vignaiolo rompe con la tradizione e diventa custode e architetto. Si adatta al sistema vigneto invece del contrario. Nel nome di una comprensione che tutto ciò che ci circonda è interconnesso. La mia esperienza nel mondo del vino inizia venti anni fa, quando di esperienza non ne avevo. Ho affrontato la viticoltura a passi piccoli, forse all’inizio disordinati. Ho iniziato da un alfabeto classico, fatto di varietà, cloni, portainnesti, microfauna, microflora, fasi fenologiche, geologia, minerali, insetti, nutrienti, malattie, principi attivi e prodotti fitosanitari, meteorologia, chimica, fisica, statistica, ma anche di fasi lunari, di tradizioni, di consuetudini, di meteoropatia e di detti popolari. A un certo punto ho sentito l’esigenza di mettere in connessione i singoli elementi, le singole discipline. Il primo cambiamento è stato immediato. Ho capito che il ruolo del vignaiolo non è di imporre la propria volontà o la propria idea di vino. Il ruolo del viticoltore è bensì quello di un attento e compassionevole osservatore non solo di viti e di uva, ma anche di erbe, di insetti, di suoli e sottosuoli”.
DEGUSTAZIONE
Vigna Liuzza Morellino di Scansano Docg 2021
Posta a un’altezza di quasi 300 metri, la parcella si estende per poco meno di tre ettari. Il Vigna Liuzza 2021 ha generosità di frutto e allo stesso tempo freschezza e sapidità. Un vino sottile ma tenace nella trama tannica, e nella verticale incisività.
Morellino di Scansano Docg 2021
Mostra all’olfatto le nuance aromatico tipiche della varietà, sfumature di violetta e foglia di alloro, frutto rosso croccante e macchia mediterranea. Al palato è tonico, vibrante, dall’acidità viva ma integrata, il tatto morbido, e un finale lineare.
Morellino di Scansano Riserva 2020
La Maremma Toscana che vibra al palato tra sensazioni di frutto croccante e definito, ed espressioni nitide, calde e armoniche di spezie, polvere di cacao, menta dolce, more di rovo. Un calice tutta bellezza e persistenza.
Calestaia Morellino di Scansano Riserva Docg 2019
Sangiovese da vigne vecchie in Scansano, fermenta in tini tronco conici di rovere francese, e affina in botti di rovere francese da 25 hl per 36 mesi. Sono almeno 18 i mesi in bottiglia per un vino intenso, dalle sfumature granato, dall’incipit sapido ed elegante con echi speziati e balsamici.
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