ROMA, TRE UOMINI “IN ROSA”
Tutto nasce come una sorta di “disfida”. Tre uomini, leader di aziende importanti, si presentano in rosa, ognuno con la propria sfumatura, forti della positività del simbolismo e dell’atmosfera che avvolge quel colore. Il luogo è una delle più belle e famose terrazze di Roma, nella parte alta di Palazzo Orsini Taverna. Da qui, a tutto tondo, si aprono le meraviglie di una città che indubbiamente stupisce e sorprende con la sua storia e il suo mistero. L’appartamento, un attico su due piani, è di una nobile famiglia che, seppur di parte, ha accolto i contendenti con assoluta neutralità ed eleganza. La giornata si presenta uggiosa, le nuvole sembrano appoggiarsi sui tetti di una Roma che solo pochissimi hanno la fortuna di poter osservare. Anche un vento fresco da occidente, per nulla parente del famoso e fascinoso “ponentino” romano, sferza il perimetro della terrazza.
Il protagonista della gara è il vino rosato, vendemmia 2022, in produzione nelle relative aziende. La sfida consiste nel preparare delle pietanze da abbinare al proprio rosato così da presentare il miglior binomio in cui cibo e vino trovano il matrimonio perfetto. L’arduo compito di analizzare accuratamente il vino e l’abbinamento, calice dopo calice, è lasciato a una ristretta compagine di fortunati invitati.
Come per ogni competizione, ai giurati non dovrà sfuggire nessun aspetto che ricordi il rosa neppure il particolare accessorio roseggiante scelto da ogni contendente per personalizzare il proprio abbigliamento. Quindi vi starete chiedendo chi saranno mai questi “3 uomini in rosa” … Il primo è il Marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga, proprietario della cantina Tenuta San Leonardo e fratello della Marchesa Violante, straordinaria padrona di casa. Lui indossa una camicia rosa tenue in risalto sotto una giacca di sartoria blu avio e presenta per la sfida, in abbinamento al suo Lagrein trentino Gemma, il Pollo alla gonzaghesca con insalata, uvetta e pinoli.
Il secondo è Ettore Rizzi, giovanissimo rappresentante della cantina Fattoria Le Pupille, con un Syrah in purezza dal nome Rosamati. Anche lui indossa una camicia di una bellissima tonalità rosa ma senza giacca come si addice maggiormente a un giovane classe 1997. La sua proposta è un Timballo di rigatoni alla menta. Il terzo partecipante è Antonio Capaldo, Presidente dell’azienda vinicola Feudi di San Gregorio. Per lui una pochette rosa carico che emerge importante dal taschino di una giacca blu, non troppo formale. Presenta Visione, un Aglianico in purezza in abbinamento alle famosissime Pizzelle napoletane con mozzarella, pomodoro e basilico.
Le pietanze con i rispettivi assaggi di vino, serviti con molta cura, passano piacevoli sotto lo sguardo attento e premuroso della padrona di casa e risultano tutti assolutamente indovinati. Il Lagrein, di colore rosa tenue e delicato, a ricordare la tonalità della camicia di Anselmo Gonzaga, racconta di sentori di frutti di bosco e fiori. All’assaggio è fresco, piacevolmente profumato. Non nasconde l’esuberanza tipica della versione in rosso e ne conserva la struttura e attraverso la leggerissima percezione tannica risulta in perfetta armonia con il pollo alla gonzaghesca, ricca ricetta di casa Gonzaga. Per i rigatoni il matrimonio sembra addirittura combinato. La tonalità quasi corallo del Rosamati si manifesta in maniera decisamente fascinosa e intrigante. I profumi di pompelmo rosa, spezie e erbe aromatiche si trasformano all’assaggio in tanta freschezza, con nuance agrumate, e una componente minerale delicata e avvolgente. È facile immaginare un abbinamento con cibi dalle chiare caratteristiche vegetali e aromatiche. I rigatoni morbidi e dolci di formaggio e besciamella tengono testa alla buona acidità del vino e alle note aromatiche della menta che si trovano ancora vivide nel ricordo olfattivo. Il terzo abbinamento è una sorta elogio al Sud. Mentre il primo binomio raccontava del Nord, questa volta tutto è in stile decisamente “borbonico”. In questo caso è l’Aglianico a doversi mettere in mostra. La sua viva freschezza unita alla nota sapida, quasi marina, e alle sfumature olfattive di piccoli frutti di bosco, rendono questo vino perfetto nel confronto con il fritto delle piccole montanare.
Ma come in ogni gara in cui stima, affetto e desiderio di condivisione sono le uniche voci del regolamento, il vero vincitore è il momento vissuto insieme, è la possibilità di poter annoverare tra i propri ricordi tanta magia, quella rilasciata da tre vini rosati e da “Tre uomini in rosa”, tutti decisamente straordinari.
Ah, dimenticavo. Da fonti ben informate, sembrerebbe che dietro la preparazione di tutte e tre le pietanze ci sia la maestria di Donna Violante. Maestria, charme ed eleganza difficili da imitare.
sanleonardo.it
fattorialepupille.it
feudi.it
Cover: Tre Uomini in Rosa: Anselmo Guerrieri Gonzaga, Ettore Arturo Rizzi e Antonio Capaldo