TORCOLATO, “PURO ORO” DI BREGANZE

Un tempo il Torcolato, famoso vino dolce passito di Breganze, era accessibile soltanto alla nobiltà e il viticoltore fortunato che riusciva a metterne da parte almeno una bottiglia la custodiva gelosamente come se fosse un tesoro di inestimabile valore. E non si poteva certo dargli torto: quel nettare pregiato, infatti, non solo era piacevole al palato, ma era considerato anche un vero toccasana in grado di curare numerose patologie come asma, tosse, cardiopatie, problemi intestinali e depressione. Oggi il Torcolato, per nostra fortuna, è accessibile a tutti, ma rimane senza dubbio un vino molto prezioso, tanto da poter essere considerato una sorta di “oro puro” di Breganze, territorio nel quale è nato e che lo celebra come suo prodotto simbolo in Italia e nel mondo.

 

Territorio e clima

La fascia collinare che corre lungo i piedi dell’altopiano di Asiago e che si estende per circa venti chilometri tra i fiumi Astico e Brenta prende il nome di Pedemontana Vicentina. Qui sorge la città di Breganze, cuore dell’omonima D.O.C. nata nel 1969 (la prima della provincia di Vicenza) di cui fa parte il Torcolato insieme ad altre quindici tipologie di vini tra bianchi, rossi e spumanti da uve autoctone e internazionali. Questo è un territorio vocato alla viticoltura per via dei suoi terreni alluvionali magri e di origine vulcanica, ma anche per il clima favorevole caratterizzato da estati calde ma non afose e con una buona escursione termica. Terreni e clima conferiscono precise caratteristiche ai vini qui prodotti, tutti accomunati da una grande finezza olfattiva e da una piacevole mineralità al palato.

 

Vitigno

L’uva usata per la produzione del Torcolato Breganze D.O.C. prende il nome di Vespaiola ed è una varietà a bacca bianca autoctona di origine incerta, ma che qui ha trovato il terreno e il clima ideale per esprimersi al meglio. Il suo nome deriverebbe dalla forte attrazione che le vespe hanno per il mosto, particolarmente profumato e zuccherino, che viene prodotto da quest’uva. La pianta dà grappoli piccoli con acini di medie dimensioni e dalla buccia spessa che vengono vendemmiati a settembre. L’uva matura conserva una spiccata acidità, perfetta per la vinificazione del Torcolato passito, ma anche per la sua versione spumante e ferma che ben si abbinano a piatti del territorio come per esempio il gustoso Bacalà alla vicentina: piatto ricco e con tendenza grassa, conferita dall’utilizzo di latte e formaggio nella cottura dello stoccafisso.

 

Vino

La parola Torcolato fa la sua comparsa nel 1754 in una guida ai vini vicentini – il “Roccolo Ditirambo” – a cura del poeta Aureliano Acanti che lo descrive così: “Si dice questo vino Pasquale, perché si fa se non verso Pasqua d’agnello, serbandosi fino allora l’uva appiccata all’aria”. Dalle sue parole s’intuisce dunque la tecnica con cui il Torcolato era ed è tuttora prodotto. Il poeta vicentino, infatti, accenna a una “uva appiccata all’aria”, ovvero appesa ad appassire, passaggio fondamentale per questo tipo di vinificazione. Ma il lavoro per produrre questo vino seducente inizia in vigna già dalla potatura della pianta che deve essere lunga e ad arco capovolto in modo che i grappoli crescano sani e spargoli per evitare brutti scherzi in fase di appassimento. A settembre poi, solo i grappoli più belli e maturi, vengono vendemmiati separatamente e attorcigliati (in dialetto “torcolati”) a corde appese alle travi in legno delle soffitte ben areate. I grappoli restano in appassimento fino al gennaio successivo alla vendemmia e così gli acini perdono gran parte dell’acqua e la loro concentrazione zuccherina aumenta. Questo è il momento ideale per la torchiatura che sarà soffice e con separazione di bucce e vinaccioli dal mosto. Dopo una lenta fermentazione il vino può riposare in botti piccole anche per più di due anni, l’importante è che non sia venduto prima del 31 dicembre dell’anno successivo alla vendemmia. Il frutto di questo attento lavoro è un vino dal colore dell’oro con profumi di miele e frutta matura ed essiccata, e un gusto “dolce non dolce” grazie alla sua piacevole acidità. Ideale da solo a fine pasto o abbinato alla piccola pasticceria secca, è ottimo anche accompagnato dai grandi formaggi erborinati.

 

Produttori

Sono cinque i produttori che nel 1982 hanno fondato il Consorzio di Tutela della D.O.C. Breganze: Cantina Beato Bartolomeo, Bonollo Giuseppe, Maculan Vini, Novello Gino – Villa Magna e Stefi Giovanni viticoltore. Oggi il consorzio – presieduto da Elvio Forato, enologo e direttore della Cantina Beato Bartolomeo – conta diciotto soci vinificatori che producono le quindici tipologie di vini previste dalla D.O.C. Breganze tra cui il famoso Torcolato. Tutti i produttori – fin da subito – hanno capito l’importanza di fare rete per tutelare e promuovere i loro vini e il territorio, ed è proprio questo il motivo del successo di questa piccola grande DOC. Tra loro spicca senza dubbio il talentuoso e carismatico Fausto Maculan che con la sua azienda di famiglia situata nel centro storico di Breganze è da ben tre generazioni il punto di riferimento della viticoltura del territorio. E il suo Torcolato 2013 ne è la prova: già alla vista ammalia con il suo color oro brillante per poi rapire l’olfatto con un bouquet intenso, elegante ed equilibrato di fiori, frutta matura ed essiccata, miele e spezie dolci come la vaniglia. In bocca è morbido e avvolgente, di buon corpo e molto piacevole grazie al suo perfetto bilanciamento tra acidità e dolcezza.

Dal centro di Breganze ci spostiamo in località Fratte – cuore del territorio della D.O.C. Breganze – dove sorge l’azienda agricola Ca’ Biasi di proprietà della famiglia Della Valle, grandi vignaioli e artigiani del vino guidati da Innocente Della Valle: appassionato, appassionante e sincero come il suo Torcolato 2015. Si presenta di un bel colore giallo oro carico, al naso si svela subito un bouquet complesso caratterizzato da note minerali, floreali, fruttate e speziate. Molto piacevole in bocca, con una bella beva data dal perfetto equilibrio tra dolcezza e acidità. A una manciata di chilometri dall’azienda Ca’ Biasi troviamo una storica cantina a conduzione familiare che prende il nome del suo fondatore: Firmino Miotti. Da quasi vent’anni la figlia Franca – enologa competente e donna di grande energia – ha iniziato a lavorare in azienda portando una ventata d’innovazione senza mai mettere da parte la tradizione. Il Torcolato 2015 Firmino Miotti è dorato con profumi intensi di frutta cotta, miele, datteri e frutta secca mentre al palato è morbido, avvolgente, dolce ma non stucchevole. Nel complesso molto elegante. Dirigendosi verso est, tra Marostica – splendido borgo medievale, famoso per lo spettacolo della partita a scacchi in piazza – e Bassano del Grappa – altro gioiello del vicentino con il suo iconico Ponte Vecchio – troviamo una bella azienda che ha scelto di produrre vini biologici: Vignaioli Contrà Soarda di proprietà della famiglia Gottardi che da due generazioni porta avanti con orgoglio e grande impegno il lavoro in vigna e in cantina. Il loro Torcolato 2011 si chiama Sarson ed è il nome di una zona particolarmente ripida sulle colline di Bassano del Grappa dove sono coltivati i loro vigneti. Già alla vista si distingue dai torcolati descritti finora: ha il colore dell’ambra e il naso, ampio e complesso, rivela l’utilizzo del legno sia in fase di fermentazione e sia di affinamento che avviene nelle stesse barriques per 24 mesi a contatto con le fecce fini. In bocca è molto piacevole: morbido, minerale e con una buona freschezza. È un vino longevo e in grado di stupire ed emozionare ora ma anche in futuro. Sempre nel comune di Bassano del Grappa, nella parte più estrema della D.O.C. Breganze, troviamo Villa Angarano, azienda agricola ospitata all’interno di una splendida villa palladiana di proprietà delle cinque sorelle Bianchi Michiel. Il loro Torcolato San Biagio Riserva 2015 è giallo dorato tendente all’ambra, all’olfatto si presenta elegante con sentori agrumati, albicocca essiccata e nocciola. In bocca è dolce e morbido, ma con una buona freschezza che lo rende molto gradevole. Quelli citati sono solo alcuni fra i produttori di Torcolato della D.O.C. Breganze, ma ne esistono tanti altri che vale la pensa di scoprire a partire dai loro vini, grande espressione del territorio e frutto di un’immensa passione.

 

La Prima del Torcolato

Un’occasione unica per apprezzare al meglio il Torcolato, scoprirne il territorio di origine e incontrare i suoi produttori è la Prima del Torcolato che si tiene ogni anno, da ben 24 anni, alla fine del periodo di appassimento dell’uva Vespaiola. La festa, come da tradizione, si celebra nella piazza centrale di Breganze e mette in scena la pigiatura pubblica dei grappoli appassiti di uva Vespaiola conferiti da tutte le cantine del Consorzio.

La torchiatura viene effettuata davanti a un pubblico entusiasta e alla presenza di autorità locali e dei confratelli della Magnifica Fraglia del Torcolato, associazione nata in seno al Consorzio di tutela dei vini D.O.C. Breganze per promuovere e valorizzare il Torcolato in quanto eccellenza della Pedemontana Vicentina. L’ultima edizione della Prima del Torcolato si è tenuta lo scorso 20 gennaio e ha registrato la presenza di circa 5 mila visitatori coinvolti in degustazioni in piazza e giri in cantina. Un grande successo, insomma, e tanta soddisfazione per la D.O.C. Breganze che ha celebrato così – nel migliore dei modi – i suoi 50 anni di attività. Il prossimo appuntamento della Prima del Torcolato sarà domenica 19 gennaio 2020 e coinciderà con i grandi festeggiamenti per i 25 anni dal riconoscimento della D.O.C. del Torcolato.

 

stradadeltorcolato.it

breganzedoc.it